Controcorrente - anno XXII - n. 51 - autunno 1966

E chi sono coloro che protestano e partecipano alle dimostrazioni? La prima cosa che attira la vostra attenzione osservandole è che la massa ~eraia organizzata è completamente assente dalle loro dimostrazioni. Nessuna organizzazione operaia è rappresentata nelle loro dimostrazioni. La seconda cosa che vi colpisce è che la metà, quasi, dei partecipanti alle loro dimostrazioni sono ragazzi e ragazze che vanno dai 13 ai 17-18 anni. Ora ragazzi e ragazze di quell'età non vuol dire che nella loro totalità non sanno quello che si fanno e non sanno perchè ,protestano. Ma dubito assai che comprendono veramente i problemi che sono involti. La gran parte di loro vanno in parata perchè una parata dove vi sono molti cartelloni da portare e dove si può gridare a volontà, e dove si è in grande compagnia è sempre divertente. Se invitiati ed organizzati bene si recherebbero ugu·almente ad una parata con propositi opposti. La terza cosa che vi colpisce è che forse la metà della metà che rimane è composta di beatniks. Sembra che la bohemia del Greenwich Village è rappresentata in pubblico. Se l'agitazione per la pace fosse autentica ciò sarebbe a loro onore. Ma quanti di loro sono in possesso completo delle loro f\acoltà mentali? E' saputo che le droghe imperversano in quell'ambiente, e a prendere droghe la maggioranza di loro credono che è un atto rivoluzionario. Questi elementi, generalmente di natura ribelle e null'affatto convenzionali, in fatto di ideologia sociale sono poco stabili. Sono anche i meno libertari - anche se si dicono tali - perchè fra di loro si trovano i più tenaci ed i più ciechi sostenitori del dittatore Castro. Quante ore ho sprecate smascherandogli inutilmente il falso rivoluzionarismo di costui. E come per Castro, credono che i vietcong comunisti sono i liberatori del Vietnam. Andate a fargliela capire che un tot,alitario, non importa di che colore, può solamente schiavizzare, mai liberare. Quanti sono i partecipanti a queste dimostrazioni pseudo pacifiste? In tutte le dimostrazioni che hanno fatto, il totale numerico non passerà di cinquantamila, tenendo conto delle duplicazioni. Ciò rappresenterebbe nemmeno l'uno per cento della popolazione di New York. Ma siccome hanno tanti mezzi per fare tanto rumore danno l'impressione che sono molto di più. Il piccolo numero non invalida l'ideale anarchico. Ciò che invalida la causa di questo "pacifista" è che la loro "pace" è fraudolenta ed al servizio dell'imperialismo comunista, non della vera pace. IMBOTIIMENTO COMUNISTA DI CRANI. .. ANARCHICI In altra parte della rivista i compagni troveranno -un articolo di Giovanni Russo contro di me. Me ne rallegro perchè almeno uno degli anarchici infetta ti di filocomunismo ha avuto il coraggio di dichiararsi apertamente come difensore e apologista delle malefatte del traditore ed assassino Castro, boia di Cuba. Per mettere in chiaro le cose dirò, che è col consenso dell'autore che Felicani mi passò copia perchè io lo commen tassi. Che non si accu0 si perciò Felicani di averlo fatto sottomano. Ho letto due volte l'articolo del compagno Russo per cercare di tirarne qualche sostan,ia onde poterlo commentare ed entra re così in un ... dialogo, giacchè i dialoghi sono di moda. Alla fine dei miei sforzi che trovai? Vuoto! Compagni numerosi lo precedettero i quali se avevano l'intenzione di fare l'apologia di Castro, ebbero almeno la furberia di farlo indirettamente, in nome della "rivoluzione cubana", invece della "rivoluzione di Castro". Nessuno osò dire che Castro aveva fatta la rivoluzione, perchè quelli, essendo ideologicamente più fini, sanno che un anarchico non può commettere errori cosi madornali come quello di esaltare un dittatore in nome dell'anarchia. Anche se quello è un dittatore fascicomunista, che anarchici come Russo considerano sempre "un rivoluzionario". semplicemente perchè questo genere di anarchici non sanno distinguere fra rivoluzione e controrivoluzione. Voi portate delle prove numerose ed incontrovertibili - come l'ho fatto io - che Castro non è nè rivoluzionario nè ha fatta la rivoluzione autentica in Cuba, che fu il popolo tutto che la fece e lui prese il potere per distruggerla. Eppure tutte queste prove non penetrano nel cervello di certuni che si dicono anarchici. A che gli serve il loro anarchismo, se con cinquant'anni di studi ancora non riescono a distinguere ciò che è anarchico e ciò che è tutto l'opposto di anarchismo? E' cosa che lascia sbalorditi. Non vivono in Cuba sotto il sanguinario CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1966

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