Controcorrente - anno XXII - n. 51 - autunno 1966

alcuni giorni prima della visita dal Nunzio Apostolico, Monsignor Oarlo Grano. Lo storico ... incontro è avvenuto nella residenza ufficiale del capo dello stato italiano, al palazzo del Quirinale. I giornali ci dicono che il Papa è stato ricevuto dal presidente ai piedi dello scalone che porta alle sale dei rappresentanti; che il corteo papale era scortato dai corazzieri e che l'incontro è stato cordialissimo; che una banda militare ha eseguito gli inni ponti1ìci e nazionali, mentre Paolo VI e Saragat con i rispettivi seguiti si sono recati nella cappella Paolina dove hanno sostato dinanzi all'altare. Dopo le presentazioni e lo scambio dei doni, il colloquio privato. Saragat ha donato a Montini una pregevole e preziosa croce pettorale della fine del secolo XVIII. La croce tempestata di diamanti è in oro e argento con uno smeraldo al centro, e nei due bracci cinque smeraldi rettangolari e uno ovale. Mon tini ha donato al presidente, una bellissima terracotta, del 1400 rappresentante una madonna con bambino. Ai discorsi, Saragat dopo aver affermato che i principi della costituzione italiana "affondano le loro radici nell'etica cristiana" ha cosi continuato... "L'Italia che è nata nel segno della libertà e che da venti anni ha ripreso il suo cammino tradizionale con maggiore slancio e vigore sotto il prestigio della Repubblica democratica fondata sul lavoro, considera come uno dei massimi beni da tutelare il riconquistato equilibrio tra la sua secolare fede religiosa e il suo fervido amore di patria". Ha terminato con l'esaltare l'opera della chiesa per il bene dell'umanità. Paolo VI dopo aver ricordato e elogiato l'opera del concilio ha espresso a Saragat il suo "vivo augurio per la sua personale prosperità e per ogni migliore fortuna del popolo italiano". APPELLO URGENTE Abbiamo riportato un po' lungamente l'avvenimento, e perchè da solo conferma sempre più la pesante mano della chiesa di Roma sulle cose di questa repubblica di venti anni, nata senza spina dorsale e del servilismo in atto al volere e al controllo del Vaticano per opera di tutti i rammolliti e i rinunciatari che fanno capo all'ultra decorato presidente socialista ... al quale manca solo la cotta ... il collare e il breviario. La Commissione di Stato per le statistiche migratorie, ci dice che nel 1965 ben 312 mila italiani sono espatriati in tutto il mondo, dei -iuali 24 mila nel Canada, 11 mila negli Stati Uniti, 10,300 in Australia, 125 mila nella Germania ovest, 37 mila fra Francia, Belgio e l'Olanda e il Lussemburgo, ecc. ecc. Nel 1954 ne espatriarono 258,482, ossia 53,518 unità di meno. Sia in linea permanente che temporanea, essi sono costretti a lasciare la repubblica italiana, in cerca di un pane migliore. Non vanno a diporto, ma in cerca di lavoro, e solo perchè la madre patria, è insufficiente come sempre a sostenere ed 'alimentare degnamente e civilmente i propri figli. E' stata, è e sarà sempre la sorte degli italiani, dei diseredati di varcare il confine per cercare altrove quello che la patria nega loro, in un'atmosfera di umWazione, di vergogna, di difficoltà e di soggezione che solo essi possono sapere e conoscere. Tanto continuerà a verificarsi, fino a quando essi non si sapranno aprire il varco che li conduca alla propria redenzione, d,e non viene dal cielo ... e tanto meno da tutti i bacati e corrotti che a Roma e altrove si litigano il potere, i ministeri e le hcnedizioni. Il Muratore Questo è un momento in cui i lettori devono fare atto di presenza, disposti a fornire a questa pubblicazione di battaglia e di rivolta i mezzi per continuare la sua opera di seminagione e di attacco. Incominciamo una nuova pagina. Facciamo ancora uno sforzo. Ogni abbonato si impegni di supplire una lista di amici interessati a sostenere questo vessillo, che nella sua non breve esistenza ha denunciato senza ritegno coloro che si erano messi al servizio della prepotenza e della tirannide. La lotta di epurazione deve essere continuata se si vuole rendere possibile la seminagione che sola può liberare l'uomo dal pregiudizio e dalla schiavitù. Coloro che approvano l'opera nostra ci diano una mano. Prima che sia troppo tardi. 44 CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1966

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