denaro sarebbe stata versata direttamente agli istituti di credito da uomini di affari che ottennero da Sukarno ... "favori commerciali" e da alcune società petrolifere americane, olandesi e britanniche. Con la manifesta cooperazione e protezione degli idioti?.. . capitalisti... e a tutto danno del popolo indonesiano che vive di miseria e di cenci, e del quale si è sempre dichiarato difensore e protettore ... il dittatore Sukarno ha accumulati miliardi. Questi li fanno i ladri con e senza guanti gialli, gli arruffapopoli, a danno e spese della povera gente, alla quale è appena concesso il diritto di vivere di stenti, di privazioni, di paure e di sottomissioni. Eppoi ci si da torto quando da anni affermiamo che sono tutti uguali. E dire che Sukarno che in questi giorni vive notti insonni, era uno di quelli che fanno parte dei. .. migliori. .. A Sukarno fa buona compagnia il deposto dittatore del Ghama, anche lui rossastro ... Kwame N Krumah, il quale come viene calcolato, si portò via 22 Ml!LIONI di dollari, quando fu messo fuori nello scorso mese di febbraio. Se debbono essere questi messeri i riformatori, quelli che debbono ricostruire il nuovo mondo e la futura società dei liberi e degli uguali, è proprio il caso di ripetere, e alla napolitana maniera ... che si stava meglio quando si stava peggio. In occasione delle ultime elezioni amministrative, sono state pubblicate a Roma, In forma di opuscolo dal titolo "La villa dei nostri sogni" le fotografie e l'elenco delle ville abitate dai capi comunisti. Il segretario del partito, Luigi Longo la possiede a Genzano, ridente paese a venti minuti d'auto da Roma, ed essa è valutata 40 milioni di lire ed è intestata alla sua attuale moglie Bruna Conti. Quella che era di Togliatti, è abitata dalla vedova Nilde Jotti. E' locata in una zona tranquilla di Roma e valutata circa 150 milioni di lire. Marisa Cinciari Rodano, che è vice presidente della Camera dei deputati ne ha una nel quartiere aristocratico di Porta Latina e l'Appia Antica, di 150 milioni. L'onorevole Mario Alicata, in una costruzione di alcune decine di milioni, a Capri, dove coabita nella villa della vedova dello scomparso grande matematico Prof. Cacciopoli, e di una casa intestata alla moglie al centro di una vigna a Velletri. Giorgio Amendola, villa a Genzano intestata alla moglie, e Umberto Terracini è sui colli romani e precisamente nella località Poggi d'Oro a Velletri. La sua intera proprietà è valutata 100 milioni. I minori sono anche essi bene appagliati ed è logico e pratico che ognuno abbia una casa comoda e confortabile. Ma quando si ,parla di ville e villette da oltre cento milion;, allora la cosa cambia aspetto, e quello che si dice nei comizi e nei congressi, al parlamento e al senato, sui giornali e altrove, in pratica risulta in perfetto contrasto, con la tanta sermonata uguaglianza. Badiamo perciò a non fare confusione. Avere una casa, è umano, civile, corretto e ·necessario, e vorremmo che tutti gli esseri umaru ne avessero una. Ma quando dalla casa utile, necessaria ed accogliente, si arriva al possesso delle ville, allora non è più discorso da comunisti. .. ma bensl da pascià, e qui non si fa solo il gioco della borghesia ... ma si agisce e si diventa addirittura borghesi, mentre le masse ammaestrate e ammansite continuano a spellarsi le mani per applaudire e approvare questi ",padri Zappata ... " che alla teoria proletaria, sostituiscono e scelgono per la loro esistenza, la pratica borghese. L'odiato borghese, nemico della classe proletaria, mentre i poveri fessi...continuano a gridare "abbasso la borghesia". E' sperabile che aprano gli occhi e che arrivino a includervi quella rossa... nuova fiammante. Come starsi zitti? L'inasprimento della guerra nel Vietnam, non può essere bene accetto dall'opinione pubblica mondiale. Esso oltre tutto stabilisce l'estensione del conflitto. Ci dicono che i nuovi e più massacranti bombardamenti servono a costringere il Vietnam del nord a venire a patti con quello del sud. Fino al momento che scriviamo queste righe, in pratica viene provato tutto il contrario. La guerra continua a mietere vittime umane nella sua azione sempre più feroce e distruttiva, e le speranze di una soluzione del conflitto si fanno sempre più lontane. Ho Chi-min non ha nessuna intenzione di negoziare. Cosi si è espresso ultimamente: "La guerra potrà durare venti anni e anche più. Hanoi e Haipong potranno anche essere distrutte. Non per questo capitoleremo". CONTROCORRENTE - Boston, Autum,i 1966 41
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