come salario, senza dover rendere conto a nessuno. Al contrario, ogni qualvolta gli operai, costretti dagli aumenti a non finire di tutti i giorni, a chiedere qualche soldo di più, vengono subito tacciati di essere al servigio dei rossi e di voler condurre il paese alla rovina economica. Sempre alla stessa maniera del bove che dice cornuto all'asino. A Roma la Corte Costituzionale con una sua ultima sentenza ha deciso che la propaganda anti-nazionale non sarà più considerata un reato. Essa ha dichiarato l'inconstituzionalità del secondo comma dell'art. 272 del Codice Penale, che dice... "se la propaganda è fatta per distruggere o reprimere il sentimento nazionale, la pena è della reclusione da sei mesi a due anni". Questo comma è stato ritenuto in contrasto con il principio costituzionale che garantisce la libera manifestazione del pensiero. Una volta tanto dobbiamo dire ben fatto. Rimane a vedere cosa succederà in pratica e ci auguriamo che in questo campo vastissimo, dove c'è tanto da correggere, da rifare e da risanare, presto scompaiano tutte le orme del deprecato regime fascista e di quello della smidollata monarchia sabauda. E' già passato troppo lungo tempo, venti lunghi anni, ed è ora e tempo di fare seriamente e decisamente piazza pulita di tutto quello che ancora porta l'impronta del nefasto regime. Come dimenticare? Da più settimane tragici disordini si stanno verificando a Washington, a Cleveland, New York e in molte altre città, e più propriamente a Chicago, in tema di diritti civili. Abbiamo sempre sostenuto e lo ripetiamo che i negri hanno bisogno di un migliore trattamento, di essere considerati alla pari di tutti gli altri mortali, che i loro diritti di cittadinanza siano garantiti, che terminino a loro danno ogni atto di discriminazione, che ad essi siano concessi tutti quei diritti civili che cancellino tutti i soprusi e gli abusi di cui sono stati fatti segno negli anni passa ti. Abbiamo pur detto che la soluzione di questo serio problema nella sua applicazione pratica presenta molte difficoltà, e perciò riteniamo che passeranno ancora parecchi anni per riparare a tutte le ma Ifa tte del passato, e le ragioni sono numerose e comprensibili, perchè i negri possano venire a trovarsi a pari passo con i bianchi. Non crediamo nel miracolo e tanto meno nel colpo di bacchetta magica. Apprezziamo e solidarizziamo con quanti propugnano e difendono questi diritti, ma di fronte agli avvenimenti, quali gli ultimi disordini di Chicago e di altrove e le continue irresponsabili. manifestazioni di violenza che vanno assumendo sempre più proporzioni spaventevoli, di cui la cronaca dei giornali, della radio e della televisione ci danno conto, non ci trovano disposti ad approvare. La stonata e non ultima nota di. .. "Black Power" non ci suona affatto bene all'udito. Alle dimostrazioni di questo genere, alle ribellioni in atto, alla violenza, al vandalismo, ai saccheggi, alle rivolvera te, alle bombe "Molotow" che fanno vittime e senza ragione, non possiamo plaudire. [,a "Black Power"... intesa come supremazia negra da contrapporre a quella bianca, non ci fa gola. Perciò ci auguriamo che il fascistico movimento sia scartato, prevalga il buon senso, e tanto i negri che i bianchi possano affratellarsi e rispettarsi pacificamente e reciprocamente, e vivere in una società priva di supremazia di razza e di colore. E' evidente che gli ultimi avvenimenti sono serviti solo a inasprire il risentimento della popolazione bianca che comincia a dare segni di impazienza e di reazione. E perchè ciò non accada oltre, e il movimento dei diritti civili segua il suo corso ascendente, è sperabile che dove di dovere si evitino i disordini, che, ne siamo più che certi faranno alla giusta causa delle rivendicazioni dei negri, più male che bene. Non è per noi possibile credere e dare approvazione alla politica e alle mosse di. . . "leva tic i tu. . . che ci voglio stare io ... " Da qualunque parte vengano gli abusi di questo genere, debbono essere combattuti e eliminati. Secondo il "Christian Science Monitor" il presidente indonesiano Sukarno dispone di una fortuna personale valutata in 37 miliardi di lire. Di essi, 25 miliardi sono depositati in banche svizzere, e il resto in banche giapponesi. La maggior parte del 40 CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1966
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