APiombo Le dimostrazioni di protesta contro la guerra e la politica degli Stati Uniti nel Vietnam, a iniziare da quelle del 15 e 16 ottobre dello scorso anno, continuano ad avere luogo un po' dovunque dalla California a Boston. • Dal senato alla camera, dalle università alle fabbriche, dai luoghi pubblici alJa piazza, il dialogo si fa sempre più vivo e interessante, e ognuno cerca di far valere il proprio punto di vista tanto se favorevole o contrario su quanto sta avvenendo nel Vietnam. Era da aspettarsi che tanto avvenisse e per buona fortuna, va rilevato, che almeno nelJ'espressione del proprio punto di vista, finora questo diritto non è stato tolto alle minoranze. E' pur certo però che il panorama mondiale non è quello che la stragrande maggioranza del popolo desidera perchè l'orizonte internazionale è offuscato da pesanti nubi di odio e di prepotenze che :anzichè condurre alJa pace, potrebbero sfociare in un •più spaventoso e largo conflitto e per giunta atomico, dal quale ne risulterebbe la completa fine della civiltà, senza vinti e vincitori. Vale sperare che non si arrivi sull'orlo del precipizio. Il costo .delJa vita è in costante aumento. I generi di prima necessità in prima linea, quali, pane, latte, uova, burro, carne e via di sèguito sono continuamente in rialzo. Queno che nel 1958 si comprava con $8.67, oggi costa $10.00. Il potere di acquisto dell'operaio medio viene cosi a ridursi sensibilmente e tutti ne parlano e ne sono alJarmati. • Le statistiche dell'ufficio del Dipìartimento del Lavoro, fanno sapere che gli aumenti del costo della vita sono stati causati dagli aumenti delle spese dei trasporti, dei servizi in genere e sanitari, dalJe tariffe dei bus e dei subway, dei barbieri, delle prestazioni mediche, degli spettacoli e delle ipoteche. Nel passato giugno e luglio il potere di acquisto è diminuito di $1,37. Il pane dal 1947 al 1966 è aumentato del 70 per cento. Questi aumenti conducono l'economia del paese sull'orlo di una seria crisi, che non può certo contribuire al successo della campagna contro l'inflazione. Questi aumenti come è logico e naturale, validamente giustificano le richieste di aumenti salariali. E così il circolo vizioso, aumenti tu, aumento io, aumentian10 tutti, continua, e nessuno ci dice ancora dove e come si andrà a finire. Dopo l'ultimo inatteso aumento del prezzo dell'acciaio ci dicono che a Washington sono disturbati. Ma non si osa provvedere. perchè a novembre ci sono le elezioni. Si parla solo e unicamente e con sempre più insistenza di dover aumentare le tasse, di controlli sui prezzi e sulle paghe. L'obiettivo come vediamo è puntato some sempre verso la grande maggioranza dei cittadini e propriamente su quelli che vivono del proprio lavoro. Intanto, e proprio in questi calamitosi giorni, Henry Ford III, ha arrotondato il suo salario di appena ... 100 MILA DOLLARI all'anno, e nessuna protesta è stata fatta a Washington dall'amministrazione, o da altri lochi. E' risaputo che Ford, ha generosamente contribuito alla campagna elettorale di J ohnson, e che è assiduo ospite ai pranzi delJa Casa Bianca. Tutto si spiega. Nello stesso tempo il segretario all'agricoltura Orville L. Freeman non potendo fare altro, ha annunziato di aver chiesto alla Commissione Federale di iniziare una inchiesta sugli aumenti. Lo stesso ministro, ha anche precisato che i profitti quest'anno di 12 compagnie che costituiscono negozi su scala nazionale sono aumentati del 21 per cento. E allora, ci domandiamo, occorrono altre inchieste per sapere dove è il marcio? Questa è la piaga purolenta, ma nessuno osa affondarvi il bisturi. Intanto alla Casa Bianca il presidente sospira, l'amministrazione borbotta, i ministri presentano statistiche e ordinano inchieste, senatori e deputati fanno finto di darsi da fare, specie ora che si approssima il periodo elettorale, ma nessuno osa muovere un solo dito nella giusta direzione ... i PROFITTI che aumentano. Il pubblico si lamenta, bestemmia, maledice, ma sempre come l'asino di Buridano, paga e paga sempre di più, mentre le compagnie aumentano capitale e profitto, e Henry Ford III si auto-assegna la bazzecola sommetta di altri 100 mila dollari all'anno CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1966 39
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