Controcorrente - anno XXII - n. 51 - autunno 1966

e tragedie e atrocità immani, e sopratutto la purezza di quell'operare e di quel soffrire che fu la grandezza della Resistenza: l'aver ridato lo spirito e l'aria del tempo, questo è il pregio, questo è il dono di un libretto che sarebbe stato meglio intitolare "Storie di un anno grande''. E non si scusi di aver mescolato il serio ed il faceto, l'eroico ed il verginale con il lutulento e il maleodorante: non v'è peggiore di tradire una lotta di popolo ch,i ridurla ad oleografia, o ad agiografia. E la scuso io delle malignità e delle malizie che le escono di mano, a questo Gavroche in gonnella, contro persone amiiche. Pochi hanno dato ad una lotta santa una dedizion.e senza limite come lei, che ha perciò col nostro affetto il rispetto più profondo. Forse, fiorentina anche lei o di lì intorno, non si è resa ben conto dell'interesse anche storico del guardare dal di dentro un centro di resistenza che ha avuto un posto così segnalato e particolare per valore di diri· genti, per attività, intelligenza e decisione. Si aprono in queste storie sugli uomitli, sui loro piani, sulle forze in contrasto scorci illumitianti per chi non si contenti della cronaca esterna. Tre capi stanno dietro le quinte e tirano i fili, tre caratteri di grande rilievo, Enzo, Codignola e Ragghianti: al primo Maria Luigia vuol certo bene oggi come il primo giorno, di Carlo e di Pippo forse ha soggezione ancor oggi come il primo giorno. La missione alle Cornate, la risposta di Gianni, un appello politico che non riesce più ad agganciare, son cose che forse non dicono molto al lettore di oggi: dicono e fan capire molto ai superstiti della difficile lotta di ieri. La storia degli impiccati di Figline, cosl tremenda, cosl ummia, fa qua• dro: dentro c'è tutto, dei partigiani e dei tedeschi. Racconti, racconti ancora Maria Luigia; faccia raccontare i compagni ed i testimoni di ieri. I ddio la salvi sempre dalle preoccupazioni letterarie: avrà la sua bene• diz·ione ed il nostro ringraziamento e la nostra ammirazione. I lettori la vedono sempre quando all'alba dell' 11 agosto corre senza fiato per le vie deserte di Firenze e quando la campana del Bargello rintocca a martello cade a terra in ginocchio. E singhiozza. Una donna della Resistenza. FERRUCCIO PARRI I. LA GUERRA FINISCE LA GUERRA CONTINUA Ricordo confusamente l'otto settembre. Una giornata d'attesa come mnte altre, poi la radio alle diciannove e quarantacinque trasmise il comunicato di Badoglio. Attraverso le finestre aperte nella sera estiva le voci delle radio si sommavano creando una sonorità ovattata che sembrava non aver limiti. Apparecchiavo la tavola per la cena. Le prime parole che la voce d1 Badoglio pronunciò mi trattennero incerta: "Il Governo Italiano riconosciuta l'impossibilità di continuare l'impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta". Mio padre si tormentava il pizzetto, mia madre si precipitò raggiante dalla cucina: "La guerra è finita!", e rideva felice. Mio padre sibilò: "E' la guerra civile". Sentii che diceva chiaramente quello di cui avevo paura; intanto il comunicato continuava: "Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze anglo-'8.lllericane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza". Ora anche mia madre era smarrita e mio padre diceva: "speriamo che tutto sia stato combinato, forse gli alleati sbarcheranno a Livorno stanotte". Appena mi fu possibile scappai fuori. Davanti al bar del viale la folla era molta. ma mi parve vedere una certa perplessità che frenava la gioia della straordinaria notizia, forse la paura dei tedeschi o il senso misterioso dell'ultima frase: "Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza!" 'Che cosa voleva dire? "Guerra ai tedeschi", disse un uomo eccitato e un altro disse: "Gli alleati sbarcheranno a Viareggio, Genova e Venezia, taglieranno la strada ai tedeschi!". Per il desiderio che fosse vero altri assentivano calorosamente. Una donna piangeva e rideva dicendo: uTorneranno i miei ragazzi". Io corsi a casa di Rita. Fu lei ad aprirmi la porta: abbracciandola stretta la sentii calma, sicura come sempre. CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1966 33

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==