Controcorrente - anno XXII - n. 51 - autunno 1966

del Rio, il 5 di luglio, accusati come controrivoluzionari. Non gli fu permesso di difendersi, e furono sentenziati a morte da un "tribunale rivoluzionario". <Un Castro negli Stati Uniti e noi saremmo tutti fucilati come "controrivoluzionari".) :f. :f. :f. Gli schiavi comunisti Dal quotidiano "Granma", organo uCficiale del regime castro-comunista, del 5 di giugno: "l lavoratori cubani lavorano dalle 7 a.m. all'una a.m., incluse le domeniche, realizzando un compito titanico". (E quando hanno il tempo di vivere e di fare ... l'amore questi schiavi comunisti?) :f. :f. :f. Dalla radio: "Nella provincia di Oriente 43,000 lavoratori "volontari". (Il lavoro "volontario" è un eufemismo per lavoro forzato senza paga a favore dello stato comunista) furono mcbilizzati 'Per realizzare lavori durante i sette giorni della settimana, domenica inclusa. "Operazione pomidoro" nella pprovincia dell'Avana si riunirono migliaia di donne "volontarie" per la raccolta. :f. :f. :f. Mobilizzati 10,000 "volontari" per lavori agricoli nella provincia Del Rio. • • • Felipe Torrea, del Comitato Centrale dP.l Partito Comunista (il partito comunistn è il govern-0> propone di mobilizzare 90,000 lavoratori "volontari" per un mese per vari lavori in Camaguey. Proposto e approvato. Chi glielo impedisce a questi negrieri comunisti? Sono loro i padroni di Cuba.) Durante il mese di aprile praticamente la maggioranza delle fabbriche, industrie e commerci furono chluusi e gli operai a centinaia di migliaia furono forzati ad andare a lavorare a tagliar canna di zucchero ed altri lavori connessi. ECHI DEL PROCESSO SACCO-VANZETTI Milano (ANSA) - Alcuni vecchi emigranti italiani hanno comunicato ai parenti di Nicola Sacco di essere pronti a testimoniare che questi è innocente del delitto per cui nel 1920 a Boston fu giustiziato insieme all'altro emigrante italiano, Bartolomeo Vanzetti. Questi testimoni sarebbero pronti ad una deposizione per affermare che Sacco, al momento in cui nel 1920, furono uccisi l'ufficiale pagatore Frederick Parmenter e la sua guardia del corpo, si trovava in un altro luogo: fu appunto per questo duplice delitto, compiuto per derubare l'ufficiale pagatore di una borsa contenente 16 mila dollari, che Sacco e Vanzetti fucono condannati alla pena capitale al termine di un processo che destò ampie polemiche in tutto il mondo per li modo in cui fu condotto e da molti, anche fra gli stessi americani, giudicato preconcetto. Sacco e Vanzettl erano infatti simpatizzanti anarchici e fu ritenuto che questa fosse la ragione prima per cui da parte dei giudici e della giuria vi fu dell'accanimento contro di loro. Dopo aver ricevuto queste offerte di testimonianze i parenti di Sacco, tramite un nipote dell'emigrante Ermete Sacco, di 44 anni residente a Novate Milanese, si sono rivolti all'avvocato milanese Michele Catalano perchè prenda contatto, a nome della famiglia, con il "Sacco Vanzetti Memoria! Committee" una fondazione americana che si batte da anni proprio per ottenere una revisione del processo ai due emigranti e che tramite una sottoscrizione ha raccolto circa 300 mila dollari. L'Avv. Catalano ha subito scritto ad un penalista di Boston, l'Avv. Hans Loeser, che si occupa appunto della questione riguardante la richiesta di revisione del processo. Degli stretti parenti di Nicola Socco è sempre vivo, nel paese d'origine della famiglia, Torremaggiore (Foggia), il fratello Sabino, che alcuni anni fa fu anche sindaco del paese. Sabino fu fra i primi ad emigrare in America e quindi chiamò a raggiungerlo i fratelli Nicola e Luigi. Dopo alcuni anni Sabino e Luigi decisero di tornare in Italia a causa della dura vita cui erano costretti gli emigranti italiani in America negli anni venti. Solo Nicola, che lavorava in una fabbrica di scarpe della zona di Boston, decise di rimanere. Le ceneri di Nicola Sacco si trovano in un'urna del cimitero di To1Temaggiore dove furono portate pochi anni dopo che fu giustiziato. Per una disposizione del fascismo fu però proibito ai familiari di porre fiori o lampade vicino a quei resti. Anche questo è rimasto vivo nei ricordi di Ermete Sacco, insieme al telegramma giunto ai parenti nel 1927 quando lui era bambino a Torremaggiore, con l'annuncio dell'esecuzione dello zio. "Ii Progresso" 2 Agosto 1966) CONTROCORRENTE - Boston, Autnmn 1966 31

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