Controcorrente - anno XXII - n. 51 - autunno 1966

Ammettiamolo, fra noi di rivoluzionari non ne esistono. Yes, ,abbiamo tanti scalmanati che gridano, strillano, bestemmiano le più rumorose e incomposte e sconc·usio• nate ''bojate" che abbia sentito mai in vita mia. Ma rivoluzionari con un pensiero chiaro e solido non ne ho incontrato uno nè fra gli "anarchici" nè f,ra gli "anarco-sindacalisti". Degli studenti bocciati, professori falliti, giornalisti disoccupati, agitatori professionali che si riscaldano a freddo per poi abbandonar le folle e fuggire davanti ad un piccioletto poliziotto in divisa ne ho visto qui ed in Italia a dozzine. Io ci sono stato fra le fore agitate. Ma non le agitavo io; il mio mestiere è mestiere manuale; lavoratore del braccio. Eppure di fronte al pericolo fra gli agitati ci sono sempre rimasto a piè fermo, affrontando gli oppositori senza spavalderia, ma con fermezza risoluta, senza indietreggiare nè fuggire. Nessuno in codeste occasioni ardi mettermi un dito addosso. Non sono un erQe. Ho sempre avuto paura di dover uavere paura". Ed ora permettimi di tornare al sodo del problema che con te voglio discutere, cioè le... "Cosas de Cuba". Fide! Castro è stato ingaggiato dara "CIA" americana ad agitare la rivoluzione in Cuba. Ebbe "advisers", denaro, armi e protezioni diplomatiche ... dal di fuori di Cuba e dal "di dentro". E vinse. E vinse per la CIA non ,per gli Anarchici cubani, nè per il contadino cubano. Ed assunse il potere. E fu il dittatore, e lo è ancora. Ed ha incarcerato, perseguitato e fucilato gente: fin dai primordi. Ma quest'uomo strada facendo si accorse che c'era gentP. che aveva lavorato e prodotto e vide che proprio questa ,gente non aveva mai mangiato. Ed erano suoi concittadini. Ed allora alla "CIA" americana chiese un pane e qualche tugurio per rifoci·lare e ospitare questa gente. Gli fu rifiutato. Chiese armi per rafforzare il stto potere e per difendere la sua rivoluzione dal cl.i dentro e dal di fuori. I suoi amici 1banchieri avevano l'oro per pagare; che fare? Abbandonare tutto dopo aver vinto? V•a ,a comprare altrove. Comunista? Bolscevico? Traditore del popolo? della Rivoluzione? Baie di borghesi spossessati e di servitorume rimasto disoccupato dopo la fuga del padrone della magione espugnata. Opteranno g· i anarchici per il padrone e pel suo servitorame, ora disoccupato? Opteranno per la CIA contro Castro e contro Castro ,per la CIA? Si griderà incompostamente a squarciagola com'è costume dei nostri "anarchici"! "Nè per l'uno nè per l'altro". E potrebbe anche andar bene. Ma allora ce ne staremo comodamente seduti al balcone a goderci "gli spari e la processione"? Faremo meglio, penso io! Tanto, gridando incompostamente o scrivendo filze di parole sconnesse non aiuteranno lo stesso. Se io saprei che gridando viva o abbasso aiuterei l'uno o J•a·tro griderei viva la rivoluzione sociale. Ma per fare una rivoluzione abbisognano, prima di tutto i "pensatori rivoluzionari" e, caro Brand, credimi, di questi non ne abbiamo affatto. Ne avevamo (fino al 1922) sei appena. Son morti tutti! Qualcuno che oggi se ne dà l'aria è un "fake" o tutt'al più un illuso che non riesce che ad illudere so:o sè stesso quando (peggio ancora) non è un mestierante che fa l'anarchico per farsi "mantenere" dagli "anarchici". Di questi ultimi ne abbiamo le redazioni piene. Io son caritatevole ed a costoro la carità di tanto in tanto gliela faccio lo stesso, anche se sottomano, come ci suggerisce santa madre chiesa romana. Gettami tutti gli strali addosso che vuoi, ma la verità fredda, rigida, imperturbabile è Il a mostrarceli tutti: uno per uno. Tu ed io 1i conosciamo! Abbisognano i tecnici della rivo:uzione, le finanze, le armi, i diplomatici. Non ne abbiamo. Mi è stato giocoforza riandare ai tempi che furono senza neanche rileggere le Italie fra due Crispi o le "storie" ... del nostro movimento. In quel tempo non ero un militante. Ero soltanto in servizio militare, all'ignoto di politica e movimenti politici, ma fui a Torino fra i "picchetti armati" ed i servizi militari anti-sciopero, ed io come quasi tutti i militari di a·1ora si simpatizzava per la causa socialista e si disobbidiva ai superiori con gioia. Era la moda. Ancora ero militare; vennero i fascisti. Fummo antifascisti, non per convinzione, dapprima, ma sol perchè gli ufficiali erano fascisti. Quando ebbi il primo scontro con i fascisti (ero nel Friuli ex-austriaco) diventai antifascista fermo. Risolutamente. Mi congedarono: ,restai antifascista. CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1966 ')!1

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