Controcorrente - anno XXII - n. 51 - autunno 1966

T IBUNALIBERA Quando lnlzta.mmo questa rubrica era n&lle DO• •tr-e Intenzioni da.re a.1 compagni che diuentono dalle optruoni eepre.ase da1 noatrt collabora.ton un angolo per esprimere le ragtonJ. del loro dt»enao. L'anarchismo come lo ae.nU&mo noi, rtconoace U dlrttto di diasentlre. Per queata ra,gtone abblA.· mo ritenuto foue neoeasarlo rtaervare un ancoto tn cui •ta posaiblle "a.rtegg1an" tr dJueneo MnZ& limitazioni. Noi slamo oonvtnU che eolo dalla dlacusalone condotta serenamente e lntolllgento• mente, dovrebbe uscire la conclwitone ba.aa.t& aul buon senso. Questo e' lo scopo preclao d1 que,ta rubrica. Negli ulUmt tempi u conooreo del compagni nel ma.ntteetare oplnlOD.l 4luenztenU •t e' tatto plu" lnalatente. CIO' fa piacere. In alcun1 caal si e' fatto WK> dJ rtsenUmento penon.ale. Abblam:> dectao dl non pubbttca.r&. Quando li rlaenumento plg11a Il posto del buon len.80, la dixUMlone e' resa auperttua. Non terve a nulla. e a ne1,1uno. Not 1lamo determinati a non Incoraggiare U por• eonallamo. nno ad ora. abbiamo pubbllca.to tutto quello che poteva indurre ad lncoraggtare diecua• aloni d'idee e lnterpret.a.tJooJ d1 evenU. Abbiamo anche pubbltcato c<Mlle che, aeoondo noi, ta.nno a cozzi con la logica e n buon aenao. Abbiamo pubblicato commenti dJ persone che, come •• rie&· puto, difendono reglmt che tanno etra.me della llberta' e farebbero IO ,iteeeo COll la DOllra vita, ae ne a.ve.aero la poaatbUlta'. Abbiamo voluto dimostrare che U nostro OOD• cetto della. llberta.' non e' elaa:Ueo e opportuntsllco. Queato spiega perche' qualche volta pubblichiamo lettere che non al pouono g1uaUO.care lo neaaun modo. Continueremo a pubblicare le lettere pro• teata.tarte che cl giungono. Na.tura.lmente prete-- r1amo che eue alano Armate con nome e cognome. E' giusto che chi sertve usum& l& reap,onsabWt&' di quello che scrivo. Se si prefertace, puo• ee,ere uM.to un pgeudonimo, purohe' U nome sta da noi conosciuto. A coloro che 1crtvono raccom.a.ndta• mo brevtta' e oblettlvit&'. Consenso Genova, 29 Marzo 1966 Caro compagno Aldino Felicani, Ricevo sempre la bella, vivace Rivista Controcorrente, leggo tutto. Vi trovo una carica di energia, di risolutezza personale che rinfranca, solleva. Anche noi facciamo tutto quello che è possibile per scuotere la massa - il gregge - ch'è oscurato dalla pesante mediocrità che incombe sulla vita pubblica italiana. Per noi anarchici, che niente vogliamo nè spèriamo dalle leggi, il consenso delle nostre audaci minoranze ci fa sentire ancora pm profondamente i legami ideologici, la solidarietà di pensiero con i compagni lontani, che sentiamo vicini perchè uniti dalle stesse speranze di un avvenire, ancora lontano lontano. La maledetta guerra del Vietnam, le bombe atomiche che fabbricano in ogni parte del mondo, le inutili rivolte tra popolazioni che non possono avere ancora un chiaro obiettivo da raggiungere, la gioventù sviata dalle interessate gare sportive, gli svaghi delle vuote televisioni, tutto è fatto e studiato per addormentare nella maggioranza dei diseredati lo spirito di ribellione, il desiderio virile di procedere controcorrente. Ci resta l'intima soddisfazione, il nobile orgoglio di essere noi, irreducibili avversari di tutti i nostri dissimili,-illuminati dal nostro pensiero ribelle, dalla nostra fede in noi stessi, - combattendo le tenebre che ci circondano con la luce della nostra libera fede. Tu sei uno di questi eccezionali individui e con la tua Rivista vali per una moltitudine. Ti ammiro. Io, economicamente, posso fare ben poco. Sono abbonata a tutte le pubblicazioni nostre, (Umanità Nova - Volontà - L'Agitazione del Sud - Il Corvo - L'Internazionale> - e quando mi è possibile mando qualcosa alle sottoscrizioni, ma, ormai, sono solo una povera zingara, la mia situazione familiare è strana e difficile. Lavoro ben poco. Ora ho qualche lezione di lingua araba, - e il primo piccolo guadagno l'ho, ora, cambiato in due dollari per Controcorrente e L'Adunata, per espressione di fratema simpatia e solidarietà. Saluti rossi. LEDA RAFANELLI . . . . Riflessioni Hoboken, N.J., Aprile 15, 1966 Carissimo Felicani, Che noi viviamo in un ambiente moribondo è la pura verità. Credo che questa situazione sia dovuta ad una serie di errori che abbiamo commesso nella nostra propaganda e lotta contro il sudiciume delle camicie nere. Dobbiamo convenire che noi abbiamo trascurato di spiegare alle masse antifasciste il vero contenuto di classe della mostruosa dittatura fascista, dando l'impressione che liquidato il fascismo, per gli sfruttati tutto marcerà benone. Se ciò avessimo fatto, penso, che oggi questo ambiente sarebbe sveglio, attivo ed allerta, perchè consapevoli che il fascismo non era un fenomeno politico ma bensl il rappresentante tipico del capitale, allattato dalla mammella di quello internazionale. Oggi più che mai sentiamo la mancanza di Carlo Tresca che il vile sicario ed il suo o suoi mandanti, privarono tutti noi della famiglia del lavoro, di un instancabile, 22 CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1966

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