Controcorrente - anno XXII - n. 51 - autunno 1966

e specialmente contro Tresca che ne era il dirigente riconosciuto. Ma la condotta di Tresca fu rivendicata dallo stesso William Haywood nel bollettino dell'I. W. W. del gennaio 1917 che esonerava Tresca dalle pretese responsabilità. Tresca richiamandosi a quella pubblicazione spiegò cosi il suo atteggiamento: "La ragione del mio onesto, coscienzioso silenzio la dissi ad Haywood in Chicago sulla strada del ritorno. Dissi: ho taciuto perchè consigliando ai minatori di continuare l'aspra lotta fino alla fine, sapevo che in corte dove la lotta si sarebbe dovuta continuare, solamente i montenegrini sarebbero andati e non io che ero già al sicuro. Consigliandoli ad affrontare il processo li avrei certamente spinti verso la sicura condanna di 20 anni. Haywood rispose: A me non importa un corno se essi avrebbero preso venti anni. Bisognava andare fino in fondo per il bene dell'organizzazione". Mi indignai. Dissi che non mi sentivo di ,giuocare nel mio interesse e nell'interesse dell'organizzazione sulla pelle dei poveri minatori, venuti a noi nell'ora febbrile ed entusiasta dello sciopero. Tornai a New York dove non celai ad alcuno l'accaduto; lo resi pubblico con un articolo sull'Avvenire del gennaio 1917. Avrei potuto dire ai montenegrini: resistete, andate avanti; non accettate l'offerta dello stato. Ma andare avanti verso i venti anni di martirio ci sarebbero andati loro soli. Io avrei preso con certezza la via di casa. Tacqui, perchè è stata mia abitudine di non consigliare mai ai lavoratori, specialmente agli scioperanti, di fare cose che io stesso non potevo fare. Quando a Virginia fu ucciso un minatore, feci sapere al sindaco del paese che avrei consigliato gli NOTE E NOTERELLE IL NUOVO IDOLO Sul soggetto "Dio" molti grandi filosofi hanno dissentito? Chi l'idea di "Dio" avrebbe voluto distruggere, e chi invece ne avrebbe creato uno se la leggenda non fosse già esistita. Stalin ha fatto del suo meglio per sostituirsi al Dio biblico, con gli scarsi e temporanei successi ben conosciuti. Ora al posto di Stalin, con più ambiziosa alterigia, si sono inseriti i cinesi, e par vogliano fare a tutti i costi un Dio per tutti, nella persona di Mao Tse-Tung. scioperanti ad armarsi. Lo feci. Ma io ero con loro e con l'arma in pugno, ogni ora, ogni minuto del giorno. Perciò quando tacqui feci onestamente il mio dovere; non feci alcun compromesso". Di tutte le lotte sostenute quella del Minnesota è la lotta di cui Tresca amava più parlare con intimo senso di soddisfazione, di piacere e di amor proprio. Difatti egli scrisse: "Se è vero che noi siamo i soldati di un ideale e se è vero che i soldati della nostra o di qualsiasi altra causa, quando prendono parte attiva ad una buona battaglia sentono di poter partecipare alla gloria che la battaglia combattuta apporta all'ideale ed all'esercito che per l'idea pugna, io sono pronto a dire che la gloria, solamente la gloria, mi viene dalla battaglia del Minnesota". Carlo Tresca ritornò dal carcere di Duluth in condizioni cosi deplorevoli che dovette intervenire in suo favore il fratello, il compianto Ettore Tresca, il quale, allarmato, scriveva sull'Avvenire del 4 maggio 1917, rivolgendosi ai lettori del giornale testualmente così: "A voi non sono ignote le condizioni fisiche di Carlo, cui la prigione del Minnesota ha tolto tanta energia, ma la cui attività, appena dopo il carcere, fu irrazionalmente usata ed abusata a tal punto da compromettere per sempre ogni capacità fattiva. "Chiedo agli am1c1, ai compagni, alle o~ganizzazioni che se vogliono Carlo Tresca ancora attivo in campo per le agitazioni proletarie, devono lasciarlo in pace, a riposare ad a curarsi almeno per tre mesi". Tresca aveva dato all'I.W.W. tutto se stesso con fervore di militante. Lux Ah!, quella fa.,olosa nuotata nel Yangtze. Soltanto un Dio potrebbe percorrere a nuoto nove miglia in poco più di un'ora, e propriamente, in 65 minuti. Eccettochè Mao abbia trovato maniera di nascondere un motorino "fuori bordo" tra le sue paffute natiche. Impresa leggendaria, il di cui riscontro non è eccepibile neppure tra le favole mitologiche. I greci attribuivano ai loro Dei qualità che soltanto i cristiani hanno poi - con dovute alterazioni e correzioni - conferito al loro Dio ed ai loro "miracolosi'' santi. Bazzecole, diranno i cinesi. I cristiani, non più dei greci han mai dato prove delle loro pretese. Noi invece oggi abbiamo un 18 CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1966

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