Controcorrente - anno XXII - n. 51 - autunno 1966

- "Andiamo all'Hotel" - disse Tresca e s'avviò nonostante le vive insistenti pre• ghiere di quei minatori che lo volevano ad ogni costo a casa loro, a vegliare per essere pronti a battersi assieme - cosi essi dice· vano. Carlo prese stanza all'hotel ove si trovava Frank Little per non lasciarlo solo e pronto a fargli da scudo. Restò colà a dormire anche l'organizzatore Gildea dell'I. W. W ., il quale era ritornato da Biwabick e narrò che vi era stato uno scontro sanguinoso tra minatori montenegrini e sostituti agenti di polizia, uno dei quali era rimasto ucciso ed un altro gravemente ferito. Alle tre del mattino l'hotel fu invaso dalla polizia, una cinquantina di brutti ceffi armati di fucili e di revolvers. Gildea fu ammanettato assieme a Tresca. "Dove ci conducono?" - chiese Gildea a Tresca. "In prigione, ci accuseranno di assassinio" - rispose Tresca. L'altro tente·nnando la testa soggiunse a voce bassa: "Non credo" ••• 11Ci linceranno" . .. Gli arrestati furono invece condotti alle prigioni locali, dove era già Little, che fu poi linciato a Butte. Alle cinque del mattino gli arrestati furono trasferiti con un treno speciale fra una selva di fucili a Duluth. Sul treno erano anche i montene• grm1 con le teste bendate e le camicie macchiate di sangue. Il pericolo era reale e serio e gli animi erano esasperati. Lo Steel Trust voleva una punizione esemplare. Lo stato cominciando dal governatore in giù, era sfacciatamente al suo servizio. Se il processo fosse stato fatto nelle pri• me poche settimane dell'arresto le condanne sarebbero state senza dubbio ferocissime. Ciò prevedendo gli avvocati e i nuovi diri• genti dello sciopero delegati dell'I. W. W. fecero di tutto per ottenere un rinvio del processo. Nel frattempo un'agitazione operaia vasta e profonda si accendeva non solo in America, ma anche in Italia, in Francia, in Germania, in Inghilterra, nelle repubbliche sud-americane. Si chiedeva a gran voce la liberazione dei prigionieri innocenti. L'agitazione internazionale fu fatta sopra un solo nome: Carlo Tresca. Era allora in corso la Prima Guerra Mondiale e vi furono certamente delle forti pressioni perchè l'agitazione Internazionale terminasse. Le autorità statali cercarono di far uscire con un pretesto i detenuti dalla prigione, non tutti, ma solamente Tresca, Scarlett e Smith, i tre dirigenti dello sciopero, per potersi poi sfogare contro oscuri operai montenegrini. Si permise a Joe Smith di uscire dalla fortezza ov'era rinchiuso per recarsi in Pennsylvania a visitare la moglie malata. Lo misero sotto libertà condizionale con soli mille dollari di cauzione. Quando Smith ritornò in Duluth e si presentò allo Sheriff per essere riammesso in carcere, ci vollero serie insistenze perchè riuscisse allo scopo. Ciò sta a dimostrare che la battaglia nei riguardi di Tresca, Scarlett e Smith, dopo quS;ttro mesi, era vinta. In seguito le autorità statali fecero delle proposte di accomodamento ai montenegrini che costituivano il primo gruppo di imputati. I tre organizzatori erano fuori di questione. Ai montenegrini fu chiesto di dichiararsi colpevoli di omicidio colposo, reato che comporta una condanna da cinque a venti anni di reclusione; però 'Promisero loro la libertà dopo un anno. Siccome Tresca, Scarlett e Smith non erano compresi nella proposta credettero loro dovere non influenzare in alcun modo quelli che erano direttamente interessati. Gli organizzatori in corte tacquero. E quando fu chiusa l'udienza solamente Carlo Tresca protestò in nome dell'organizzazione e in nome dei suoi diritti individuali di agitatore. Su questo accomodamento tra autorità statali e scioperanti si fecero molte accuse contro gli organizzatori 'di quello sciopero CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1966 17

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