San Pietro che ha visitato per quaranta minuti. Ammaliato e incantalo dalle colonne ciel Bernini e dalle pitture di Michelangelo, vi ha fatto ritorno il 27 aprile recandosi al Vaticano dopo è stato ricevuto dal Papa Paolo VI, che lo ha intrattenuto in colloquio per 45 minuti. Alla conversazione hanno preso parte il cardinale e segretario di stato Amleto Cicognani, l'ambasciatore russo a Roma Semen Kozyrev e due interpreti. Anatolio Adamishin per Gromyko e il rettore del Collegio russo, il padre gesuita Giuseppe Olser per il papa. Dopo Litvinov che andò in Italia per incontrarsi con Mussolini. .. (quei erano altri tempi. .. ) immediatamente dopo l'assassinio di Matteotti fu la volta del genero di Nikita Kruschev, Alessi Adjubei, anche lui ricevuto dal papa Giovanni XXIII, siamo ora arrivati ad uno dei massimi esponenti del r.omunismo internazionale e del governo sovietico. La strada è ormai aperta e si incomincia a parlare di altri futuri incontri, e questo cambiamento di rotta porterà come è naturale a nuove sorprese. Pensiamo che que,ta ultima mossa di Mosca, abbia lo scopo di facilitare in primo luogo le mosse del partito comunista italiano nel prossimo evento elettorale. Ma la Curia di Roma è già preparata in partenza a pararsi da ,1ueste manovre. La Santa Sede non si smentisce. Intanto ci dicono che l'incontro è slato cordiale, che si è parlato di pace, di distensione, di coesistenza e di disarmo. Così il dialogo è aperto. Esso non è più mistero per nessuno. Al Cremlino e in Italia i comunisti sono più che disposti a trovare un fine denominatore che possa in qualche maniera accumunarli. Già se ne sente il puzzo. Non mancheranno le pezze di colore per coprire e tappare le rinuncie e i val tafaccia. Noi non ne siamo nè sorpresi nè meravigliati. Registriamo l'avvenimento perchè quelli che ancora credono nella redenzione e nell'affermazione delle forse sane proletarie per un domani degno di essere vissuto, meditino e sappiano prendere posizioni più precise, e condannare tutti i barattieri e i falsi apostoli che li conducono bendati verso il baratro ai piedi del Vaticano. sempre e solo difensore del privilegio, della forza e della menzogna. Il primo ministro sud-vietnamita Nguyen Cao Ky, continua nelle sue azioni di repressione violenta e a fare piazza pulita di tutti gli elementi contrari alla sua politica, che è poi quella di un governo militare che non accetta ordini e consigli da nessuno. Ai disordini che si manifestano giornalmente e ovunque fra i buddisti e i governativi, Ky ricorre con il brutale intervento della polizia e minaccia di fucilare chiunque si oppone ai suoi ordini dittatoriali. Così la tensione politica si fa sempre più minacciosa e oscura e la ribellione delle unità militari di alcune province del settentrione sta creando un serio problema che fa prevedere lo scoppio in pieno della guerra civile. E badiamo che i tumulti e le proteste avvengono numerose e violente anche contro l'America e gli americani, che stanno pagando caro il loro intervento nelle cose del Vietnam. Il governo è nelle mani dei generali, e quale possa essere il futuro politico cli questo paese, qualora ci saranno le elezioni ... nulla ,·arrà a modificare i risentimenti dei capi buddisti, perchè il maresciallo I<y è determinato a comandare lui il vapore con o senza l'approvazione ciel popolo. Qualunque possa essere il risultato delle urne ... che stando alle ultime notizie avranno luigo in settembre. La cosa più difficile per il \" ietnam sarà quella di avere un governo che sia l'autentico rappresentante e l'espressione genuina di tutto il popolo vietnamita. Ky mentre fa annunziare e promettere di far fare queste elezioni, dichiara pubblicamente che intende rimanere al potere ancora un anno. E allora che bisogno c'è di fare le elezioni? Il maresciallo è in malafede, e con questi elementi la situazione politica rimane sempre più caotica e pericolosa. A Washington, mentre si danno segni manifesti di nervosismo e di apprensione per gli ultimi avvenimenti in corso, 1' evidente che si sostiene il capo degla giunta militare che è al potere a Saigon. Intanto la guerra continua sempre e più paurosa e ingigantita, da fare prevedere maggiori e più sarie complicazioni. Centinaia di esseri umani vengono massacrati giornalmente, miliardi di dollari si spendono per incenerire paesi e villaggi e inermi popolazioni, e nessuno dà segno di ravCONTROCORRENTE - Boston, Summer 1966 25
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