Controcorrente - anno XXII - n. 50 - estate 1966

Commensutilmovimenotonorchiciololiono ... Mi è stato chiesto un sunto su quello che è oggi il movimento anarchico italiano. Invero, sarebbe più facile farne uno riguardante l'Italia in generale; la sua politica interna ed estera; l'economica e culturale; passare in rivist,a gli scandali che ininterrotti si susseguono ai danni di un popolo condizionato all'apatia di tutto quanto riguarda l'interesse generale; all'ignoranza dei suoi diritti; alla predominanza del forte sul debole. E' da premettere che non è possibile fare uno studio di nessuno dei movimenti politici e culturali del paese a nome Italia, senza prima prendere in considerazione, - fosse pure superficialmente, - la generica mentalità italiana. L'italiano è un popolo al quale nessuno potrà mai negare una infinità di pregi, come non può mancare di notare certe sue basiche manchevolezze. Prima tra queste, forse la maggiore: l'attaccamento tenace alle tradizioni per tutto quanto nei secoli e negli anni è rimasto immutato. E' per questo se con la stessa tenacia continua a resistere ogni mutamento delle sue istituzioni. .. della sua stessa mentalità. Quello che è stato buono ed accettabile ieri, rimane ugualmente accettabile oggi. Il passaggio dalla monarchia alla repubblica, non ha segnato alcun cambiamento fondamentale nella struttura dello Stato, e tanto meno in quella mentale delle classi dirigenti o del popolo in generale. Se relativamente facile fu la transazione da monarchia a repubblica, essa fu possibile non soltanto perchè della complicità monarchica col fascissmo, ma perchè · soltanto un periodo relativamente breve, - poco prn di ottant'anni -, separavano l'evento repubblicano dalla unificazione nazionale sotto il regime monarchico. La storia delle repubbliche italiane non si era spenta nella mente delle classi popolari più evolute, mentre vive rimanevano le Illusioni nate dal pensiero mazziniano e dall'epopea garibaldina. Nata l a repubblica dal grande impulso dato dall'entusiasmo della "Resistenza", si è veduto il partito repubblicano, - al quale avrebbe dovuto spettare per primo "l'onore" del governo, - ridotto ad ombra di quello che fu in altri giorni, ed ai preti passare il controllo di tutto quanto essi avevano tempre opposto con disprezzo. E' un segreto generalmente ammesso, che per l'occasione plebiscitaria, molti anarchici (se non tutti) parteciparono attivamente all'agitazione antimonarchica e si recarono alle urne, per rendere più sicura e popolare la sconfitta della monarchia. Chi avrebbe allora o potrebbe oggi far loro censura? Gli anarchici avevano combattuto nella Resistenza, certamente non per dare al paese un governo papalino, e neppure cullati dalla illusione che la lotta si sarebbe conclusa con il trionfo della società anarchica. Confrontati da una scelta che non era un dilemma, essi optarono per il male minore, la repubblica. Troppo vivo ancora il ricordo del fascismo e della disastrosa guerra. Si è detto e creduto, - ed alcuni ancora insistono a credere, - che la prevalente mentalità del popolo italiano sia tendenzialmente anarchica. Nessuno però ha mai definito con chiarezza di quale specie di anarchismo sia imbevuta quella mentalità. Sarebbe non poco interessante una spiegazione logica di tale inclinazione psicologica. Potremmo discutere la caoticità di tutto quanto concerne politica e partiti politici italiani, la instabilità economica del paese; la sua disordinata agricoltura; la incredibile ed indescrivibile indisciplina del traffico motorizzato; la inefficienza dei servizi pubblici; la interminabile catena di scandali che si susseguono in tutti i settori della vita pubblica e privata; e cosl giungere ad esaminare, nello stesso contesto, il movimento anarchico. • • • Non si vuole esagerare o denigrare affermando che il movimento anarchico italiano d'oggi è ridotto ad un'ombra di quello che fu nel periodo pre fascista. E' un movimento infiacchito dall'inattività per mancanza di iniziative che vadano oltre le non troppo interessanti pubblicazioni che pochi leggono, entro e fuori della cerchia dei iedeli. E' un movimento svertebrato dalla mancanza di discussione aperta intorno ad ogni problema del movimento e dalla mancanza di ogni controllo su le pubbliche azioni di alcuni che coinvolgono la responsabilità e l'lonore dell'intero movimento. 12 CONTROCORRENTE - Boston, Smnmer 1966

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