SUMM·ER 1966 In questo numero Gli amici della rivista . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 La sbornia vietnamese, di Brand . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Auguato Masetti, di Aldino Felicani . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 Commento sul movimento anarchico italiano di Hugo Rolland ................................ 12 Pietro Kropotkin, di Errico Malatesta . . . . . . . . . . . . . . . . 17 A PIOMBO, di "Il Muratore" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23 PICCOLA POSTA .................................. 28
Gli . QffilCl della rivista CONTROCORRENTE, pu66licuione dedi• cala alla lolla conlro il f,ucùmo •• • lnlere•• eanliuima pu66Uccurione, Un Hro piccone demolilore di lulle le impoelure fauùle; un flagellalore implaca6ile del reclme 101ali1ario fa,cùla. Scri110 con cono,censa di falli, da genie che ,a lenere le penna in mano e colpieu a ,egno, con precJ,ione, con allacchi ,errali, il giornale di Bo,lon •i legge con piacere. .4l1amenle ulrullio,o, Lo raccomandù,mo a 1u11i i no.in lellori. CARLO TRESCA "IL MARTELLO" 14 Maggio 1939 Cambridge, ~tass.: Har,·ard on1,·e.rslt>·, com1>lete set "Controcorrente," Old 8erles. 75.00; New SerJes, \'ols, 14.•16, 19,GO ............. 0-1.60 Iowa OUy, Iowa.: State Unh-erslty of Jowa., complete 8et, "Controwrrente," Old Serles 15.00 l\llnnea1>0ll&, Mlnnesota.: Unlverslty ot llin• nesota, complete set, .. Controcorrente," Old sertes ............................... ?5.00 Oa.mbrldge, i\Ja.sa.: Pangbas, Booksbop • ~ . . . . 25.00 Pesaro, Ita.b•: o. Ricci ... ;.oo Harvey, DJ.: S. Brune.tu ............ . San Jose, C&I,: L. CaJro \VUdwood, N .J.: V. )I.arsero JlateJ'Son, N .J.: R. Succurro .. . Alban)', N.Y.: S & L ....... .. 6.00 .. to.oo 3.00 3.00 6.00 South Boston, Ma.ss.: N. }""lore . 2.50 Cambridge, llai1s : A. FrancescbeJII . • . . . . . . . 6.00 New York, New York: A. Trlllo 3.00 New Ha.,·ei1, Conn. : A.non.Imo ll,00 New York, New York: t. Blasfnl Dctroit, ),Och.: A. Rotei lini ... Chester, llaH.: L. Cardarelll Pueblo, Colo.: V. Massart Youngstown, O. : G. Pellearrtnl Phlladelphla., Fa. : l\l. Zucca Pompano Beach, Fla,: Anonimo, In tributo all'Ingegnere Dome.nico Pastore.no ;\leldndaJe, lOch. : A. Farina. ChJcago, D.I. : J. Ce:rasanl ........ . Chicago, ru.: N. Branchlnl 2.00 ,.oo 1.00 6.00 3.00 G.00 G.oo 6.00 5.00 6.00 Genova, Italy: Leda Rafaneut l.OO Allston, Ma.u.: L. Sah'UCcl . . . . . . . . . . . . . . . . 1.00 Ma.speth, N.l.".: O. Poggi ... . . .. .. ... . .. .. . 6.00 011:roy, Ca.J,: J. lenuso .............••..... Stonlngton, IIJ.: J. )(arucco Alhambra., Cal. : A. Saetta A,•eJla, Pa.: J. Pamu, 3.00 6.00 2.00 10.00 Hoboken, N .J.: M. Lorusso . . . . . . . . . . . 3,00 "'eehanke.n, N. J.: \', De Oe.nn&I'() 2,00 CAr&ffa di Catanzaro, ltaly: G, Ora-nde . 2.00 Buffalo. N. Y. : A. Cordaro . . . . . . . . . . . . . . . 3,00 Cucamonga-, Cat.: S. Gr'08id, ricordando le l'ltttme Sacco ., Varuettl e tutte le altre vtttlme della reazione e del fascismo .... !0.00 New York, N. Y.: N. \ 1entn:ra 3.00 Nftw York, N. Y. : L. Pucclo 2.00 Provldence, R. I.: L. Codognonft 2.00 Provldence, lt. T.: Pugna.vlt 3.00 Provlde.nee,, R.I.: J. MansoUIJo . . . . . . . . . • . 3.00 Brockton. Mass.: S. F. Plesco . .. . . . . .. . . 3.00 San Francisco, CaJ. : L. Chiesa 2.00 Harrison. N. J. : A. OaJmml . . . 3.00 SomervUJe, ~tass. : o. B. Fllo11l . . . . . . . . . . . . 2.00 lCh·erslde, R. I.: L. ne Luc~ .......... . Hoboken, N .J.: )L. Lorusiso .......•.....•. • •, Hartfo.NI, Cùnn.: B. no81ltl w·nn, :Ua.ss. : o. Renda ................. . Swttn)J>scott, ::\Cus.: L Costantlnl nome, X. l.'.: P. PettlneJU . Charlestown, )Iass.: 1>. DI LegamJ Dorche.iter, )lass.: S. Mancini :Sewton, )Cass.: Ngula.tore Newton, Jlass.: D. Pe.rru:ul .Newton, ~Ias11. : L. Dl Bona 1''"ewton, Mass.: N. Paglia Brlghton, Mass.: G. Cug-tnJ )latden, )(ass.: Andrea Lynn, Mass.: J.. BAldlnl Fossano, ltaly: N. Ma.nganiello Salemi, ltaJy: G. Tant&ro Plttsburgh, Pa.: li'. Barlsano Kingston, Mass.: A. Bl'l.nJ ............. . Hoboken, N. J.: L. GadaJeta .......... . Hartford, C<>nn,: O. Vasque.z Detrolt, lflch.: A. Lentrlcchla. ... Hyde Park, llruts.: P. Sanseverlno G.oo 3.0<) 4.oo 3.00 2.00 6.00 G.00 G.00 4.00 2.0<) 2.00 1.00 1.00 2.00 6-00 3.00 5.00 G.oo il.00 3.00 3.00 o.oo 4.00 Brooklyn, N.1".: A,.D'A. . . . . . . .. .. . . 2.00 Trieste, ltaJy: G. Tummolo ........•..... 23.89 CIM·eland, O.: G. Palmieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.00 Oeno,•a., Italy: "'· Pia.stra 4.80 6.00 Brook.l)'n, N. Y. : S, l\Ula.no Be.rkeley, Cal.: Unh·e.rstty of Cal.lfornla, "COntrocorre.nte", Old Se.rles, ,rots. 3, 41 9-l3 .......•.............................. 47.00 Cbattabroochee. F'I&.: Dr. G.'U. Flore . . . . . . 2,60 Bll,ANCIO "•· 50 Uscite Deficit PN}Cedente Uscite No. 60 ............ . Second•Class deposlt u.salte Entrato Abbona.menti e JJiOttos. DATECI UN.4 MANO Totalo $611.09 $2311.03 480.00 26.00 ... $2816.03 . .. $ 611.09 ... $2204.94 Sù,mo confidenli che i compagni ci aiule• ranno a 1prussare .,;,, il deficil, Facendolo ci '!'ellerano in condùione di migliorarci. De,,~eriamo di reapirare più li6eramenle. Abbiamo bi,ogno di apacio. Chi "uol con• tribuire a queat'opera a,eramente necu•arla, ci dia una mano. Ripetiamo, è no,tra con.,insione che la ,;.,1,1a rieponde ad un bi,ogno. Rappre- •enta lo spirito dei lempi andali quando le pubblica:i,ioni d'a.,anguardia erano e,pre•• ,ioni di "olonla. L'allacco conlro i nemici della liberla der,e conlinuare .en:ra eo11a. L'ambienle è cambialo. La lolla non è quella di ieri. I mili1an1i d •ano /alli plù rari. Noi o,ogliamo conlinuare a fare echeggiare la prole,ta umana contro lulll I ,oprud, Conlinueremo fino a quando m>remo Il ,011egno e la coopercurione di coloro che cl apprDVano.
RIVISTA DI CRITICA E DI BATTAGLIA Fondata nel 1938 - Direttore: ALDINO FELICANI Indirizzo: CONTROCORRENTE, 157 Milk Street, Boston, Mass. 02109 CONTROCORRENTE 1s published quarte,ly. Mail addrus: 157 Milk St., Boston. Aldlno Ftllcanl, Editor and Publlshtr. Offkt of public:atlon157 MilleStr«t, Boston,Mass. 02109. Second-classmail prlvilevesauthorlztdat Boston, M.ss. Subsa'iptfon $) a yeu. Voi. 22-No. 4-(New Series ~50) BOSTON, MASS. Summer 1966 La sborniaVietnamese La gente rimane impressionata e stupefatta quando vede un'infinità di manifesti, pagine intiere di giornali quotidiani, migliaia di articoli, di editoriali su riviste con appelli, con dichiarazioni, con imprecazioni, con accuse contro le malefatte dell'imperialismo yankee, dell'aggressore yankee, dei barbari americani scatenati contro il povero ed innocente Nord Vietnam ed i gran democratici e patriotti Vietcong, che vogliono distruggere l'orrenda dittatura che regna nel Sud Vietnam, per sostituirla colla bella democrazia popolare che tanto fa felici i nord vietnamesi, i cinesi, i russi, i cubani, ecc., ecc. Centinaia di manifesti e milioni di manifestini e articoli firmati da migliaia di professori, preti, giornalisti, scienziati, artisti e "intellettuali" di ogni categoria e di ogni graduazione d'intelletto, che ben analizzati sembrano sostenere con meno cervello delle galline (mi scusino le galline) cause assurde e contradditorie coi fini che pretendono volere realizzare. Coi loro ragionamenti superficiali danno prova cli così poco raziocinio, che si è forzati a domandarci se davvero sono "intellettuali", ovvero sono dei santissimi somari. In non1c della libertà d'espressione per se, sostengono la schiavitù d'espressione per centinaia di milioni d'altri nei paesi fascisti comunisti, o come perfetti gesuiti fingono di ignorare che questa schiavitù d'espressione esiste in quei paesi totalitari, o che quf'i paesi siano affatto totalitari; in nome della democrazia a modo loro sostengono o coprono del loro manto le più infoami ed assassine dittature comuniste; ed in nome della pace prestano aiuto e magari fanno l'apologia di tutte le guerriglie totalitarie comuniste che non consentono un momento di pace a nazioni intiere per degli anni e anni; ed in nome dell'umanismo, della giustizia sociale , magari dell'emancipazione delle masse proletarie e contadine, ignorano, tacciono e perfin negano le persecuzioni, gl'incarceramen ti, lo sfruttamento, gli assassinii e le liquidazioni del totalitarismo comunista, l'unico che oggi nel mondo nega tutte le libertà al popolo che opprime, e l'unico che oggi fra i vari totalitarismi nega tutte le libertà di pensiero a tutti coloro che non ~anno parte della loro classe di sfruttatori ed oppressori comunisti. Questo medesimo fenomeno di contraddizioni lo presentano pure sovente molti anarchici - l'ora attuale ne è un esempio - quando senza preoccuparsi cli andare in fondo ad un problema si lasciano trascinare, si lasciano sedurre dalla propaganda altrui a sostenere movimenti e cause che aspirano, che sono all'antipodo, che contraddicono il fine che gli anarchici dichiarano di voler raggiungere: una società libera. Quando si notano tante e cosi comuni contraddizioni e negazioni delle proprie funzioni e perfino dei propri principii in gente cosi svariata e supposta cli grande cultura o supposta coscienza rivoluzionaria, si è forzati di chiederci se l'intelligenza non è dopo tutto, forse, che un opm1one. l'educazione invece di un ausilio all'intel-
Ìigenza un intorpidimento cle\la stessa, e la cosidetta "coscienza rivoluzionaria" o., sociale null'altro che un accumulamento di concetti sociali mal digeriti e mal compresi. Tutti questi elementi "intellettuali" e pretese "vanguardie sociali" che si spacciano per guide delle "masse" supposte ignoranti ed incoscienti, nella realtà dei fatti sovente si dimostrano null'affatto superiori intellettualmente delle masse e in moltissimi casi di intelligenza inferiore; giacché molti esempi si potrebbero quotare nei quali le masse del popolo sanno resistere e non si lasciano infinocchiare da falsa propaganda, ohe nasconde un doppio scopo di quello che pretende predicare, mentre la maggioranza dei cosiddetti "intellettuali" abboccano come tanti pesciolini e non si rendono conto di essere manovrati in ogni senso come tanti scervellati. Lo stesso succede con molti che si credono appartenere alle "vanguardie coscienti'\ fra i quali, in questo specifico caso che vo trattando, non pochi anarchici, i quali anche loro cadono sovente vittime di questa propaganda intensa e continua, che dice a gridi voler una cosa, mentre si prefigge tutto l'opposto. Ma non mi voglio estendere ora su questo fenomeno di autosuggestione o psicosi collettiva fra la massa "intellettuale", che in numerosi casi si dimostra più massa della massa stessa. :f. :(. :{, Per parecchi anni, la medesima collezione di "intellettuali" passarono attraverso una sbornia acuta di castrofilismo, alla quale parteciparono pure una collezione di elementi i più svariati della, da se stessa, qualificata '~vanguardia rivoluzionaria'\ sbornia della quale ora, felicemente, sembrano essere riusciti a disperderne i fumi. Allora ogni cosa che Castro faceva era "rivoluzionario" e coloro che mettevano in dubbio ciò erano qualificati di controrivoluzionari e magari traditori della "rivoluzione·• cubana. E le medesime invettive, le medesime accuse contro il perverso imperialismo americano si dicevano allora, come si fa oggi sulla questione del Vietnam. E la sbornia castroflla durò fin che si riuscì a smascherare Castro come un falso rivoluzionario ed uno dei più grandi delinquenti della nostra epoca. Ma ora, finita la sbornia castrofila, quasi i medesimi elementi sono in piena sbornia vietnamese. Ed il diavolo della "rivoluzione" che a dir loro stanno compiendo i \'ietcong, anche qui èl'emparialismo yankee. Ebbene, esaminiamo. CHI SONO I VIETCONG? CHE COSA VOGLIONO? I Vietcong sono completamente controllati dai comunisti totalitari, eccettuato qualche bamboccio che si proclama di altro partito, ma che i comunisti tengono sola• mente di mostra per mantenere fra i gonzi l'illusione che i Vietcong sono ancorr, un "fronte unico". Non lo fu mai. E come arrivarono i con1unisti a prendere il controllo assoluto? Come è loro sistema, assassinando gl'incauti che nel primo tempo ebbero l'imprudenza di associarsi con loro, Liq>iiclcmdo mano mano trotzkisti, socialisti, liberali, che in principio facevano parte del supposto "fronte unico". Oggi questa è storia saputa da tutti, meno da quelli che non vogliono saperla. E come arrivarono a guadagnare forza? Assassinando a migliaia i rappresentanti del governo ovunque lo potevano fare, comprese le loro mogli ed i loro figli in esecuzioni pubbliche per incutere il terrore, ed assassinando contadini e operai recalcitranti che si resistevano a contribuire al loro mantenimento o a divenire loro istrumenti. Questi sono i campioni comunisti che al dire dei loro apologisti lottano per liberare il popolo vietnamese dalla dittatura "fascista" di Saigon. Il Vietcong è l'arma di guerra del Fronte Nazionale di Liberazione del Sud Vietnam, che è quello che ora lo controlla, ed il FNLSV è la creatura di Ho Chi Min da lui creato per conquistare per suo conio il Vietnam del sud. La fondazione del FNLSV fu annunziata in Hanoi nel 1961 (gennaio), men tre la guerriglia era in corso dal 1957, che inizialmente erano composte da elementi delle truppe del Vietnam che Ho Chi Min, in violazione del trattato del 1954 che mise termine alla guerra colla Francia, aveva lasciate nascoste nel Sud Vietnam al tempo del suo ritiro. Il Vietcong ha un programma? Il solito pasticcione per soddisfare tutti i gusti e che è proprio l'opposto di quello che applicherà nel caso che trionfasse. Il medesimo pasticcione "progressivo" che !I comunismo totalitario mette avanti nei paesi dove non è al potere ed aspira a conquis!Jarlo, programma che è la negazione di tutto quello che fa una volta che questo potere è nelle sue mani. Menzioniamo alcuni di questi punti. .. a due faccie. CONTROCORRENTE - Boston, Summer 1966
"Formare un governo di coalizione nazionale e democratico". Dove mai i totalitari comunisti dove regnano hanno formato un governo di coalizione retto democraticamente? "Realizzare una larga democrazia progres • sista". .\ partito unico, quello comunista. " ... distribuire la terra a quelli che la lavorano". Massacrando a milioni quelli che la terra possedevano in Russia, Cina, Nord Vietnam, ecc. e lo stato totalitario comunista prendendo tutta la terra per se e lasciando tutti i contadini ... nudi. "Attuare una politica di pace ... sostenendo attivamente le guerriglie". E' così che i totalitari comunisti usano la "pace" per fare la guerra. E' inutile menzionare altri punti, perchè è tutta fraseologia a doppio senso, che per non sbagliarsi bisogna interpretare nel senso opposto. ELEZIONI-SI, ELEZIONI-NO! Si vuol far credere che le ragioni che hanno spinto i comunisti a scatenare la guerriglia, fu perchè il Sud Vietnam si rifìu tò a tenere le elezioni come fu accordato nel trattato del 1954 rompendo così l'accordo. Che accordo? Il Sud \"ietnam non firmò il trattato del 1954. E poi perchè i comunisti del Nord Vietnam ci tengono tanto alle elezioni nei due Vietnam? E' chiaro. Perchè anche assumendo che non ottenessero un solo voto nel Vietnam del sud otterrebbero sempre la maggioranza dei voti, ricevendo così come regalo l'altra metà del Vietnam. Poichè il Vietnam del nord ha una popolazione di 18 milioni mentre quello del sud ha circa 15 milioni; e siccome nel Nord Vietnam ti,tti sarebbero forzati a votare per Ho Chi Min - pena la loro pelle - la conquista di costui sarebbe fatta. Parlare poi di elezioni "libere" e "democratiche" in un paese interamente controllato dalla dittatura dei comunisti è cosa per sbellicarsi dalle risa. Quando mai si è vista una sola elezione libera in un paese comunista? Ohi la garantirebbe? Chi oserebbe votare contro i comunisti? Chi vorrebbe commettere S1dcidio facendolo? Se si fosse mai tenuta una sola elezione libera non vi sarebbe un solo paese a regime comunista. Tutti sarebbero stati liquidati dai loro popoli. E' per questo che i comunisti totalitari mantengono regimi di partito unico e liste di candidati confezionati, controllati ed approvati da questo loro partito. Elezioni per realizzare l'unificazione dPi due Vietnam? Perchè allora i comunisti eia 20 anni si rifiutano a tenere le elezioni nelle due Germanie per la loro unificazione? Vi è pure un solenne trattato per quelle, come vi è pure un solenne trattato fra Stalin, Churchill e Roosevelt per elezioni democratiche in tutti i paesi satelliti del comunismo, perchè quei popoli potessero scegliere governi secondo il loro desiderio. Si sono mai tenute? Castro pure fu aiutato da tutto il popolo cubano a prendere il potere sotto la promessa che in sei mesi si terrebbero le elezioni ed in quelle il popolo cubano sceglierebbe i governanti che voleva. E sono invece sei anni che Castro è al potere e le elezioni non si sono tenute in Cuba. Ed anche se si facessero, ora che ha assassinata o imprigionata o forzata in esilio tutta l'opposizione, i cubani che rimangono nell'isola come suoi schiavi sarebbero naturalmente forzati a votare all'unanimità per lui per non essere da lui fucilati come controrivoluzionari. Perchè. allora, tutlla questa commedia per elezioni democratiche da parte di tutta questa canea di totalitari ed amici e sostenitori di totalitari comunisti che in elezioni veramente democratiche non ci credono? Non che noi anarchici diamo alcun valore alla "volontà popolare" espressa nel voto, sapendo quanto facile è ingannare il popolo ecI ottenere il suo voto. Solo vogliamo sapere perchè queste sistematiche violazioni delle promesse ed accordi di elezioni democratiche da parte dei totalitari comunisti non sono mai menzionate e protestate dai filocomunisti e dal loro pecorume variopinto di "inteJlettuali"? Non esiste un solo regime totalitario comunista che si regga col "consenso del popolo". Tutti regnano contro la volontà dei popoli da loro soggiogati. O se no che bisogno avrebbero delle loro feroci dittature? INTElRVENTO-SI, INTERVENTO-NO! La meclesima commedia si ripete qui. L'intervento americano è infame, criminale quando va contro l'imperialismo comunista, ma l'intervento americano fu salutato cori fanfare quando sen·l a salvare la pelle dei totalitari comunisti russi nella seconda guerra mondiale. Nel Vietnam, dove gli americani si trovano per l'invito CONTROCORRENTE - Boston, Summer 1966 5
dei vari governi ,·ielnan1esi, essi, al dire di tutta questa canea di "intellettuali'' pacifisti e pseudi pacifisti, essi sarebbero gli "aggressori", mentre i nord vietnamesi che entrano nel Vietnam del sud per pura prepotenza e contro la volontà dei governi di quel paese, sarebbero i "liberatori". Benchè noi anarchici ce ne infischiamo assai della legalità dei governi eletti o che ~i costituiscono da se, giacchè siamo contro tutti i governi, considerandoli tutti dei prepotenti che si impongono anche contro la volontà del popolo. Costatiamo solamente che i violatori dell'indipendenza del Sud Vietnam, gli aggressori contro questa indipendenza che diedero inizio a questa guerra non furono certo gli americani, perchè se seguiamo i precedenti delle due guerre mondiali alle quali parteciparono. dobbiamo dedurre che gli americani non sono nel Vietnam per conquistare del territorio, mentre i comunisti, si, che vi sono. Vi è quindi intervento e intervento. L'intervento che vuole distruggere l'indipendenza di un paese e l'intervento che ,·uole aiutare a conservare questa indipendenza. E tutti i precedenti dimostrano che i comunisti non intervengono mai con forze armate per preservare l'indipendenza di qualsiasi paese. Essi sempre li conquistano, se possono. E che sta facendo Nasser? Egli è intervenuto con 70,000 soldati nel Yemen. Nella medesima forma che gli Stati Uniti intervengono nel Sud Vietnam. Perchè questi "intellettuali", questi "pacifisti" non firmano manifesti, non scrivono articoli, non inscenano dimostrazioni contro !'"aggressore" Nasser? Forse perchè è amico dei totalitari comunisti ed è anche lui un totalitario? I russi sono intervenuti con 25 o 30 mila soldati e tecnici in Cuba e ci sono ancora. Gli americani aiutarono solamente 1200 cubani a sbarcare in Cuba, nel loro paese. E perchè allora tutta questa collezione di professori, preti, artisti, scienziati, politicanti e perfino uno sprizzo di anarchici strillano tutti contro gli americani, gridandogli con grande furore: giù la mani! mentre nessuno di loro soffiò motto contro i russi? Per chi e per che cosa lavora e si agita tutta questa gente? Ohi apre i rubinetti di tutta la loro indignazione ... pacifista? Chi tira i fili e fa ballare tutte queste marionette? I pupettieri che lirano i fili non saranno per caso i fascisti comunisti? Sono domande lecite, giacchè tutti i loro furori sono diretti esclusivamente contro gli Stati Uniti. Nella seconda guerra mondiale gli americani intervennero con parecchi milioni di soldati in Europa. Mentre il sacro patto fra i due grandi assassini Hitler a Stalin non fu rotto da uno di loro i comunisti sbraitavano che gli Stati Uniti dovevano rimanere neutrali e non intervenire nella guerra. Appena Hitler attaccò la Russia tutti i comunisti ed i loro fonografi si misero a sbraitare che gli Stati Uniti non potevano rimanere neutrali, che sarebbe tradimento rimanere neutrali, che dovevano intervenire per salvare la ... grande democrazia di quel grande democratico cli Stalin. Si concentrarono poi le truppe americane in Inghilterra ed i comunisti ed i loro fonografi inveirono contro americani e inglesi perchè non invadevano subito la Francia e stabilivano il secondo fronte. Invasero la Francia americani e inglesi contro la volontà del governo legittimo di Petain. Comunisti, filocomunisti, professori, preti, ecc. gridarono forse, scrissero e dimostrarono contro gli aggressori runericani e inglesi? Gli gridarono di ritirare le truppe e di andare a casa loro? NulJ'affatto. Chiedevano, volevano, reclrunavano, esigevano che intervenissero di più in quello che non era il paese nè dei russi, nè degli inglesi, nè degli americani. Se vi furono anarchici che condannarono questa "aggressione" americana e gli gridarono giù le mani io non li conosco. Perchè si odono tanto ora? I pupettieri comunisti fanno ballare pure loro? Ah! anatema! Americani e inglesi invasero pure l'Italia. Vi fu qualcuno in Italia che invei contro di loro e gli gridò di ritirare le loro truppe ed andare a casa loro? Solamente i fascisti. Comunisti, socialisti, liberali, catto• lici, il popolo tutto, e perfino gli anarchici cosparsero il cammino (simbolicamente) di fiori degli "aggressori". Nessuno di questa coorte di protestatari internazionali contro l'intervento americano nel Vietnam protestò contro l'intervento americano in Italia. Perchè protestano, perchè si agitano tanto, ora? E' chiaro. L'intervento americano in Europa serviva a salvare la pelle al comunismo russo, mentre l'intervento americano nel Vietnam impedisce al totalitarismo fasci-comunista di conquistarsi un nuovo paese e sottometterlo alla sua schia6 CONTROCORRENTE - Boston, ,Su111111er 1966
vitù. Chi tira i fili di tutta questa agitazione e chi sono le marionette che ballano? FASCISMO, SI', F.\SCISMO, NO! Comunisti, i compagni di viaggio di questi e tutta la collezione variopinta di "innocenti" che da loro prendono l'imbeccata e li coadiuvano scientemente o incoscientemente sostengono che la ragione perchi' ,·ogliono veder distrutti dai vietcong i regimi che regnano in Saigon è perchè sono dei regimi "fascisti". E' vero? E' falso! Come anarchici noi ce ne infischia• mo di tutti i governi e li combattiamo in blocco; ma una distinzione la dobbiamo fare fra un governo che è fascista ed uno che non lo è. Che cos'è un governo fascista? Un go• verno totalitario, che non permette alcuna libertà all'individuo, tanto isolato, come in gruppo. Un gO\·erno fascista è un governo che controlla tutto e non permette nessuna opposizione. Un governo fascista ,, un governo a partito unico sotto la volontà ciel quale tutti debbono piegarsi. E' un governo che controlla tutta la stampa, controlla tutta la vita sociale, controlla tutta l'economia, controlla ogni fase della ,·Ila individuale e punisce, magari colla morte, senza responsabilità verso nessuno, senza che a nessuno gli sia permesso cli chiedergli conto dei suoi assassinii, ogni atto di ribellione contro di lui. I governi che si sono succeduti in Saigon assomigliano a questo quadro? In minima misura solamente. Ma i modelli perfetti di governi fascisti sono i governi comunisti. Chi osa fra gli anarchici provare il contrario? Sono essi che corrispondono a tutto quello che ho descritto. Possiamo, perciò, affermare senza pericolo di essere smentiti, che i governi genuinamente fascisti sono quelli che risiedono e tiranneggiano in Hanoi. Pechino, Mosca, Cuba ed in una diecina di altri paesi comunisti. Non vi fu mai un partito unico nel Sud Vietnam, il partito unico di coloro che sono al potere, le malefatte del quale tutto il Popolo è forzato a soffrire. E se vi furono e \"i sono delle tendenze totalitarie in coloro che dominarono i governi di Saigon, questi le manifestarono - e ciò che è ancora più importante - le imposero sempre in forma limitata e senza grande brutalità, dal momento che un'opposizione esistette sempre e non fu mai distrutta tot(llmente o ne• gato ad essa il diritto di manifestarsi, mentre tutte le opposizioni sono sterminate con massacri in massa in quei paesi che sono veramente fascisti. Cioè nei pat'si comunisti. Basta gettare uno sguardo a ciò che è successo e a ciò che succede nei paesi a regimi fascisti-comunisti. Un'opPoSizione è forse tollerata nel Nord Vietnam, in Cina, in Russia, in Cuba ed in tutti gli altri paesi comunisti? Le masse possono discendere nelle vie a protestare contro i loro governi come si fa in Saigon, in America ed in tutte le nazioni a regimi democratici? Il popolo può dire ai loro governi totalitari comunisti di andare al diavolo; può licenziarli colla semplice manifestazione della sua volontà e sostituirli con altri di suo desiderio? Il popolo può rovesciarli con dimostl'8zioni di piazza, come con dimostrazioni di piazza, tollerate da quegli stessi governi di Saigon, il popolo rovesciò mezza dozzina di questi governi senza essere massacrato? No! Un governo fascista comunista non si rovescia con dimostrazioni di piazza. perchè questi governi fascisti comunisti farebbero un macello dei protestatori. Il popolo ungherese in massa disse ai russi nel 1956 di ritirare le loro truppe e èi andare a casa loro. Lo fecero? I russi invece di ritirare le loro truppe massacr!lrono 30,000 ungheresi in una sola settimana per aver osato chiedergli una tale cosa. E' cosi che il fascismo comunista tratta coloro che gli si ribellano contro e gli dichiarano che non lo vogliono. Questo è fascismo puro. I protestatori di oggi si ricordano di questa infamia, di questo barbaro delitto comunista? Pare di no. ORRENDO DILEMMA! Pare di no, perchè colle loro dimostrazioni e proteste, molti di loro, senza volerlo, prestano ausilio ai comunisti a preparare un bagno di sangue in tutto il Vietnam nel caso che costoro trionfassero. Un bagno che affogherà nel sangue ognuno che si è opposto al comunismo o è sospetto di averlo fatto o è sospetto di farlo nel presente o nel futuro. Questa è la storia di ogni trionfo comunista in qualsiasi paese: liquidazioni in massa di ogni opposizione. E' a questo dilemma orrendo che debbono pensare i protestatari anarchici e gli uomini pacifici e liberali in buona fede. Son conosciuti da tutti i tradimenti ed i masCONTROCORRENTE - Boston, Summer 1966 7
sacri in massa perpetrati dai comunisti russi prima ancora che Stalin incominciasse le sue orrende liquidazioni nelle quali, come in quelle di Hitler, esseri umani fu-• rono assassinati a milioni. Il tradimento e l'assassinio è la base di ogni regime comunista. Si può proprio dire che i regimi totalitari comunisti si basano su monti di cadaveri. Chi ancora pensa che il comunismo è un movimento emancipatore deve essere pazzo o completamente idiotizzato. Liquidazioni feroci avvennero in tutti i paesi comunisti satelliti, come avvenne in Nord Corea. In Cina, più di 3,000,000 di cinesi furono assassinati dopo che Mao Tse Tung aveva trionfato. Più di 10,000 cubani furono assassinati da Castro dopo che aveva trionfato. E Ho Chi Min? E' saputo da tutti, meM da coloro ohe non lo vogliono sapere o vogliono negarlo, che egli ha fatti assassinare 300,000 nord vietnamesi, do7,o che aITivò al potere in quell'infelice paese. Ora il dilemma orrendo che si presenta agli innocenti ed agli uomini di buona fedl' che si agitano per la pace nel Sud Vietnam è questa: Se trionfano i vietcong, che non sono altro che le quinte colonne di Ho Chi Min, e costui andrà al potere anche nel Vietnam del Sud, quanti sud vietnamesi liquiderà dopo il suo trionfo? Altri 300 mila come nel Nord Vietnam? Oppure un mezzo milione o un milione perchè nel Sud Vietnam si opposero di più alla sua conquista? Se ne ha assassinati 300,000 nel Nord Vietnam dopo il suo trionfo, vi è qualcuno che può garantire che ne liquiderà di meno nel Sud Vietnam se vince? Un mostruoso bagno di sangue lo condurrà di sicuro. Che nessun anarchico dubiti ciò. Le liquidazioni in massa sono nella natura di ogni regime del totalitarismo comunista. Ed i Ho Chi Min, i Mao Tse Tung, gli Stalin, i Castro sono i suoi campioni, le sue celebrità, i suoi rappresentanti i più genuini, i suoi più perfezionati boia. E vergogna per quegli anarchici che hanno contatti di amicizia per i capi di questo partito dall'anima di inquisitori. Aiutare i comunisti direttamente o indirettamente a trionfare nel Sud Vietnam mi semberebbe rendersi responsabili cli aiutar!' a consegnare mezzo milione di esseri umani nelle mani dei loro boia perchè le loro squadre di liquidazione li liquidino come è costume fascista comunista dopo ogni suo trionfo. La pace, si, ma non la pace dei cimiteri comunisti. MONDO ATI'UALE, MONDO DI SCHIA\'I? E' ciò che mi domando con profonda tristezza. Gli uomini vogliono essere liberi? Liberi per for-~a non si possono fare. Il desiderio della libertà deve essere alimentato nel loro spirito. Uomini come gli anarchici dedicano tutte le· loro energie in cercare di fare gli uomini liberi. Ci riescono? Chi li ascolta? Quasi nessuno. E' scoraggiante! Predicano nel deserto dell'incomprensione, mentre le dottrine totalitarie che vogliono schiavizzarli trovano aderenti entusiasti a milioni. Nulla sembra più attraente alla bestia umana dei ferri che la metteranno in catena. L'epoca nostra ha viste tutte le formi' di schiavitù. Ed ognuna ha avuto un grande successo. Diecine di milioni di vite umane furono sacrificate per eliminarne qualcuna di queste forme di schiavitù. La comunista fu la prima di queste forme di schiavitù che si presentò sulla scena dell'epoca moderna; poi venne la fascista, seguita dalla nazista. Hanno una comune parentela, perchè fu il totalitarismo comunista che servi di modello per tutte, e si può dire che gli diede nascimento. Ed i popoli li proclamarono come l'avvenimento della loro definitiva redenzione. Che altro si può dire se non che i popoli amano gli staffili che fanno sanguinare le loro carni? Nel Sud Vietnam quasi 300,000 giovani americani lottano e sacrificano le loro vite sotto l'ilusione che cosi facendo aiutano a preservare la libertà di quel popolo, contro il totalitarismo comunista che gliele vuol distruggere. Quanti sud vietnamesi riconoscono questo lorcr sacrificio? Mentre gli americani muoiono i leader militari, civili e preteschi vietnamesi si accapigliano, si tradiscono e si pugnalano reciprocamente per impossessarsi del potere, perchè potere significa prestigio, e ricchezza pure. forse, perchè molti sono i milioni di dollari che passano fra le mani di coloro che detengono il potere e molti milioni vi si poszono appiccicare a quelle mani e finire nelle tasche dei governanti. E della preservazione della loro libertà. quanti ci pensano veramente? E la libertà per loro ha lo stesso senso che per noi anarchici? Il CONTROCORRENTE - Bos(Oll, S1rn1mer 1966
Con malinconia dobbiamo proprio confes- ~are che questa umanità è davvero idiota, che fa ve, amen te schifo. Fa pietà o deve essere disprezzata? Vale la pena di cercare di salvarla? Siamo for-,ati a farlo. Abitiamo il medesimo pianeta e facciamo AUGUSTMOASETTI Da Imola è giunta notizia che Augusto Masetti decedeva il 3 Marzo 1966 in seguito ad un accidente stradale. Augusto Masetti risiedeva ad Imola con la famiglia, da quando fu rilasciato dalle autorità militari che lo tenevano in custodia in quel manicomio. La scomparsa di Augusto Masetti porta alla nostra mente una ridda di memorie. Noi fummo fra i primi ad accorrere in sua difesa, immediatamente dopo l'attentato contro il colonnello Stroppa avvenuto alla Caserma Cialdini di Bologna, il 30 Ottobre 1911. Sono passati molti anni da quel giorno, purtuttavia i ricordi sono vividi nella nostra mente, come se l'attentato fosse avvenuto ieri. Riesumiamo i fatti lontani. Siamo al 30 Ottobre 1911. Il colonnello Stroppa arring>\ una compagnia di soldati nella Oaserma Cialdini di Bologna, impartendo istruzioni alle reclute in partenza. Mentre parla il soldato Augusto Masetti di San Giovanni in Persiceto, impugna il fucile e lo scarica contro di lui, imprecando contm la guerra. Al momento dell'atto Masetti incita i compagni a sparare pur essi per vendicare i frateJli soldati caduti in Tripolitania. Il colonnello seriamente ferito ad una spalla, è portato d'urgenza all'ospedale. L'attentatore, Augusto Masetti, è un opex,aio muratore, anarchico. Risiede a San Giovanni in Persiceto, provincia di Bologna. Dichiara di avere sparato al colonnello per protestare contro la carneficina immane. Non è difficile immaginare l'attitudine della stampa patriottica di fronte a questo attentato. L'elemento nazionalista è in subbuglio. Si vuole la fucilazione del soldato ribelle. Si invoca il capestro per gli anarchici e gli oppositori alla guerra. La feccia nazionalista rigurgita e rumoreggia. L'esaltazione dell'esercito e della monarchia arriva al parossismo. Diversi anarchici sono arrestati a casaccio, In seguito alla pubblicazione di un nuparte dell'umani là tutta, dalla quale siamo indivisibili. Se essa si sprofonda nella totale schiavitù fascista comunista noi sprofonderemo con essa. Brand 3 Giugno, 1966. mero speciale de "L'Agitatore", settimanale anarchico di Bologna, completamente dedicato all'attentato. In esso è fatta l'apologia del gl!sto ribelle. L'atto di Masetti è considerato la più eloquente protesta contro il militarismo e la guerra. Le oche spennacchiate del nazionalismo continuano a schiamazzare. Si attende che Masettl - a rigore delle leggi prevalenti in una nazione in guerra -· venga da un momento all'altro fucilato. Si temporeggia. La guerra non è popolare fra le masse italiane. Giolitti lo sa. Fucilando Masetti come conseguenza dell'attentato puramente politico sarebbe significato valorizzare la protesta iconoclasta. Bisognava squalificare quel gesto che aveva avuto l'effetto del fulmine ammonitore fra i soldati che dovevano partire per il fronte di guerra. Come riuscirvi? L'unico modo era quello di clichiararne pazzo l'autore. Lo Stato Maggiore dell'esercito e il governo han deciso di far rinchiudere Masetti in un manicomio, senza fargli il processo. Masetti è quasi immediatamente mandato al manicomio criminale di Reggio Emilia. In quel tempo assistevo Domenico Zavattero che era impegnato con la pubblicazione de "L'Agitatore" e della rivista "La Scuola Moderna" nella tipografia omonima, in via Pietramellara, a Bologna. Passato il primo momento di inquietanti sopraluoghi della polizia, che mise sottosopra le nostre povere cose, ricominciammo a vedere, ad inter• vaJli, i compagni, ansiosi di dare una mano in quel momento tutt'altro che tranquillo. Fu in questa atmosfera che fu fatta la proposta della ripubblicazione de "Il Rompete le File", fino ad alcuni mesi prima pubblicato da Maria Rygier. E fu appunto per suo espresso desiderio che il noto giornale antimilitarista riprese le pubblicazioni nel Maggio 1912, da me compilato. Lo scopo preciso del giornale era quello di agitare il caso di Masetti e di reclamare la sua liberazione. I casi più noti di soldati mandati alle compagnie di disciplina in quel momento, erano quelli di Antonio Moronl, CONTROCORRENTE - Boston, Summer 1966 9
Dario Fieramonti. Ad essi era abbinato il caso di Augusto Masetti. Il nostro continuo martellare sul caso Masetti e sulle altre vittime del militarismo, trova le folle indifferenti. Il fatto che !'on. Giacomo Ferri socialista, ,<,i è recato al capezzale del Colonnello Stroppa, a congratularsi con lui per lo scampato pericolo, ha creato confusione fra le masse che si mantengono indifferenti. Noi chiamiamo riunioni, organizziamo comizi, ma l'indifferenza rimane. La stessa nostra stampa non si interessa del caso. Di fronte a questa apatia doveva essere fatto qualche cosa che portasse il caso Masetti sul terreno legale e giudiziario, e fuori delle colonne de "Il Rompete le File". Discussi il problema con Domenico Zavattero, che io stimavo per abilità e competenza. Decidemmo che la cosa logica da fare era quella di preparare un questionario, sottopon~ndo la situazione legale di Masetti all'esame di uomini politici, in grado di suggerire una soluzione. Il dilemma netto e preciso che il questionario avrebbe dovuto sottoporre era questo: "0 processate Masetti, o lo mettete in in libertà - Egli non è pazzo". Nel mese di Settembre 1913, il questionario fu inviato a deputati, senatori, giornalisti, avvocati. Eccone il testo: Bologna, 20 Settembre 1913 "Onorevole Signore, "Augusto Masetti, per avere _sparato il 30 Ottobre 1911 una fucilata al colonnello Stroppa nella Caser.ma Cialdini in Bologna, si trova da circa un anno intevnato nel Manicomio Criminale di Montelupo. "A quanto pare, definitivamente. "Rivolgendovi rispettosa men te un questionario, noi ci sforziamo di far tacere, in noi, quella che potrebbe apparire una voce di parte; non interroghiamo le "idee"; desideriamo, serenamente, apertamente, interrogare Uomini .di senno e di giustizia, afflnchè, col loro responso illuminato, ci dicano se è legale, ma anche se è umano il provvedimento che contro Augusto Masetti è stato provocato: definitivamente, sembra, ripetiamo. "Al nostro pensiero, al nostro giudizio balena il dubbio: Se Augusto Masetti venne considerato ;,-responsabile dell'atto compiuto, si da rendersi necessario, lecito, legale sottrarlo al procedimento penale a cui, responsabile, avrebbe dovuto soggiacere, questa sua condizione d'irresponsabilità risulta essa da uno stato di demenza, di pazzia, esistente in lui al momento del fatto, come in più d'una circostanza - per reati di sangue, ma col proscioglimento o l'assoluzione dell'imputato - si verificò in passato e si vien di continuo verificando "Se le condizioni mentali cli Augusto Masetti resero necessaria la misura del suo internamento nel Manicomio Criminale, senza che un giudizio penale sia stato pronunziato contro di lui, è provato che tale misura abbia ad essere definitivamente mantenuta, a cagione ciel durar d'uno stato di pazzia che renda pericolosa la liberazione del soggetto? "In ogni caso, non sarebbe doveroso che a nuovi esami, a nuove perizie Augusto Masetti venisse sottoposto, afflnchè, risultando che lo stato suo di pazzia sia stato superato, egli possa venir tolto al luogo criminale di cura nel quale è stato internato? "Dubbio che sottoponiamo, e domande che rispettosamente volgiamo alla S. ,·.: se è lecito, con un'aggiunta: "Oltre che giuridicamente possibile, è t,mano che un provvedimento come quello eia noi prospettato venga preso, al di sopra d'ogni gretta prevenzione politica e di parte, nei riguardi di persona che, se irresponsabile nel momento del fatto, può essere in seguito - come per tanti clementi, per tanti pazzi accade - guarita? E' forse incurabile la pazzia di Augusto Masetti? E non è il caso di reclamare che nuove diligenti e imparziali perizie lo vengano a dichiarare? "Noi confidiamo che una Vostra coscienziosa risposta, manifestandoci la Vostra opinione, ci venga a togliere dal dubbio tormentoso che C\ martella; e con noi, venga a togliere tanti uomini retti e giusti, i quali, fuori e sopra d'ogni variar d'impressioni e d'opinioni sul significato, valore e portata dell'atto commesso dal soldato Augusto Masetti, pongano il più rigoroso senso di giustizia, poichè, ov'esso non riesce a possedere, non havvi possibilità di svolgimento civile delle lotte politiche e sociali. "Nell'attesa fidente, dunque, che entro il mese di Ottobre saprete sottrarre qualche istante alle Vostre occupazioni feconde per inviarci al proposito sottopostovi la vostra opinione, coi ringraziamenti più vivi, distintamente Vi salutiamç>. 10 CONTROCORRENTE - Boston, Sllmmer 1966
L,c,Redazione ciel giornale "Rompete le File" Sanl'Agc,ta Bolognese (Bolognc,) L'effetto del questionario fu superiore ad ogni aspettativa. Dalle risposte che cominciarono a giungere si aveva l'impressione che pochi sapessero dell'esistenza di una tale enormità con la quale si era arbitrariamente giocato con la vita di un uomo - rinchiuderlo in un n1anicomio criminale senza processo. Anche la stampa proletaria che fino a quel momento aveva ignorato il caso, cominciò a discuterlo con simpatia. Come risultato di questo interesse la campagna a favore delle ,·ittime confinate alle compagnie di disciplina che erano abbinate al caso Masetti, fu intensificata in tutta l'Italia. I comizi si susseguirono in ogni grande città, organizzati per iniziativa dei sindacati prnletari, appartenenti sia alla Unione Sindacale Italiana che alla Confederazione Generale del Lavoro. I nomi di Masetti, Antonio Moroni, Dario Fieramonti echeggiano nelle piazze italiane. L'entusiasmo col quale l'agitazione aveva preso la piega era arra sicura che le vittime del militarismo sarebbero presto ritornate in libertà. Intanto Masetti, sotto la pressione dell'agitazione, era sballottato da un manicomio criminale ad un altro - da Reggio Emilia a Montelupo Fiorentino - a Imola - a Padova. Intanto continuavano le perizie, incessanti, persistenti, continue. L'agitazione guadagnava terreno. In seguito ad accordi presi fra l'Unione Sindacale Italiana, la Confederazione Generale del Lavoro, il Partito Socialista, il Partito Repubblicano, e i gruppi anarchici della Romagna, fu indetto ad Ancona, un grande comizio nella ricorrenza della Festa dello Statuto, il 7 Giugno 1914. Il comizio ebhe luogo nella Villa Rossa, la casa dei repubblicani. Oratori: Errico Malatesta. Pelizza, Livio Ciardi. All'uscita la pollzia blocca le strade, impedisce il libero transito alla folla. Cominciano le provocazioni. Sono arrestati come malviventi Errico Malatesta, Cirilli, Vitali ed altri. La polizia non permette che i compagni camminino insieme. Non permette neppure gruppi di due o tre persone. Questa mentalità poliziesca preannunzia l'eccidio. Finalmente comincia la sparatoria. Tre morti: Casaccia, Giambrignoni, Budini. L'eccidio insensato esaspera gli animi. Un senso di orrore scuote la folla. Il grido di orrore si ripercuote nel proletariato delle Marche e delle Romagne. La protesta si espande come goccia d'olio a tutta l'Emilia. La protesta si allarga -ha raggiunto i grandi centri, i villaggi, le campagne, i casolari più remoti dei proletari che sono l'eterno bersaglio delle rappresaglie -poliziesche, dei mastini deJla legge sempre pronti a seminare la morte, in nome della monarchia, del- ]'esercito, dell'autorità. La rivolta si sparge attraverso le città, le borgate, le campagne, i paesi, abbattendo ostacoli e impavida di ogni autorità. Fu quello un movimento rivoluzionario che ~ rimasto nella storia col nome di "Settimana Rossa". Non è il caso di dilungarsi oltre sugli eventi meravigliosi di quei giorni. Molti dei lettori ricordano, forse. L'importante è di mettere in rilievo che il movimento in favore della liberazione di Masetti aveva ripreso la corsa e doveva presto riuscire nell'intento che si prefiggeva - Ja Jlberazione di Masetti dal manicomio ove l'aveva confinato il governo italiano. Infatti l'agitazione cominciata da "Il Rompete le File", immediatamente dopo l'attentato di Masetti, continuò. L'ingiustizia della cattura di un uomo, detenuto illegalmente in un manicomio, pur sapendo che quest'uomo era sano di mente e di cuore, appassionava il proletariato italiano. L'agitazione non fu vana. Il 14 Settembre 1919, Masetti fu restituito alla famiglia e alla libertà. Nell'apprendere la notizia deJla sua recente morte, mi sia permesso di riepilogare il gran gesto ribelle della sua gioventù. Perchè i giovani se lo ricordino. A'ldino Felicani CONTROCORRENTE vuole essere letta. E' necessario l'aiuto di coloro che la rttenitono efficace. La rivista e' una lnblatlva volontaria. Le spese di CONTROCORRENTE sono due - quelle di stampa e quelle di spedizione. Tutto II resto e' lavoro volontario, fatto di fede. La nostra sola fede non e' sufficiente. · Occorre altro per far vivere una rivista di battaglia che tira frecciate In orni direzione. Se orni abbonato si Impegnasse di fame un altro, Il nostro problema sarebbe risolto. Cl metterebbe ID condizioni di Intensificare le frustate. Lettore, coopera In quest'opera dl epuradone sociale. CONTROCORRENTE - Boston, Sttmmer 1966 11
Commensutilmovimenotonorchiciololiono ... Mi è stato chiesto un sunto su quello che è oggi il movimento anarchico italiano. Invero, sarebbe più facile farne uno riguardante l'Italia in generale; la sua politica interna ed estera; l'economica e culturale; passare in rivist,a gli scandali che ininterrotti si susseguono ai danni di un popolo condizionato all'apatia di tutto quanto riguarda l'interesse generale; all'ignoranza dei suoi diritti; alla predominanza del forte sul debole. E' da premettere che non è possibile fare uno studio di nessuno dei movimenti politici e culturali del paese a nome Italia, senza prima prendere in considerazione, - fosse pure superficialmente, - la generica mentalità italiana. L'italiano è un popolo al quale nessuno potrà mai negare una infinità di pregi, come non può mancare di notare certe sue basiche manchevolezze. Prima tra queste, forse la maggiore: l'attaccamento tenace alle tradizioni per tutto quanto nei secoli e negli anni è rimasto immutato. E' per questo se con la stessa tenacia continua a resistere ogni mutamento delle sue istituzioni. .. della sua stessa mentalità. Quello che è stato buono ed accettabile ieri, rimane ugualmente accettabile oggi. Il passaggio dalla monarchia alla repubblica, non ha segnato alcun cambiamento fondamentale nella struttura dello Stato, e tanto meno in quella mentale delle classi dirigenti o del popolo in generale. Se relativamente facile fu la transazione da monarchia a repubblica, essa fu possibile non soltanto perchè della complicità monarchica col fascissmo, ma perchè · soltanto un periodo relativamente breve, - poco prn di ottant'anni -, separavano l'evento repubblicano dalla unificazione nazionale sotto il regime monarchico. La storia delle repubbliche italiane non si era spenta nella mente delle classi popolari più evolute, mentre vive rimanevano le Illusioni nate dal pensiero mazziniano e dall'epopea garibaldina. Nata l a repubblica dal grande impulso dato dall'entusiasmo della "Resistenza", si è veduto il partito repubblicano, - al quale avrebbe dovuto spettare per primo "l'onore" del governo, - ridotto ad ombra di quello che fu in altri giorni, ed ai preti passare il controllo di tutto quanto essi avevano tempre opposto con disprezzo. E' un segreto generalmente ammesso, che per l'occasione plebiscitaria, molti anarchici (se non tutti) parteciparono attivamente all'agitazione antimonarchica e si recarono alle urne, per rendere più sicura e popolare la sconfitta della monarchia. Chi avrebbe allora o potrebbe oggi far loro censura? Gli anarchici avevano combattuto nella Resistenza, certamente non per dare al paese un governo papalino, e neppure cullati dalla illusione che la lotta si sarebbe conclusa con il trionfo della società anarchica. Confrontati da una scelta che non era un dilemma, essi optarono per il male minore, la repubblica. Troppo vivo ancora il ricordo del fascismo e della disastrosa guerra. Si è detto e creduto, - ed alcuni ancora insistono a credere, - che la prevalente mentalità del popolo italiano sia tendenzialmente anarchica. Nessuno però ha mai definito con chiarezza di quale specie di anarchismo sia imbevuta quella mentalità. Sarebbe non poco interessante una spiegazione logica di tale inclinazione psicologica. Potremmo discutere la caoticità di tutto quanto concerne politica e partiti politici italiani, la instabilità economica del paese; la sua disordinata agricoltura; la incredibile ed indescrivibile indisciplina del traffico motorizzato; la inefficienza dei servizi pubblici; la interminabile catena di scandali che si susseguono in tutti i settori della vita pubblica e privata; e cosl giungere ad esaminare, nello stesso contesto, il movimento anarchico. • • • Non si vuole esagerare o denigrare affermando che il movimento anarchico italiano d'oggi è ridotto ad un'ombra di quello che fu nel periodo pre fascista. E' un movimento infiacchito dall'inattività per mancanza di iniziative che vadano oltre le non troppo interessanti pubblicazioni che pochi leggono, entro e fuori della cerchia dei iedeli. E' un movimento svertebrato dalla mancanza di discussione aperta intorno ad ogni problema del movimento e dalla mancanza di ogni controllo su le pubbliche azioni di alcuni che coinvolgono la responsabilità e l'lonore dell'intero movimento. 12 CONTROCORRENTE - Boston, Smnmer 1966
Eccone un esempio tra i più illustrativi. Quando "Umanità Nova" pubblicò l'ormai in ... famoso manifesto "Giu le mani da Cuba", sotto la sigla della FAI, parecchie proteste furono levate da gruppi e compagni. Ad Ancona i compagni si rifiutarono di affiggere il manifesto. Delle proteste, nessun sentore nella stampa anarchica ufficia/,e. Esse furono semplicemente soppresse, col pretesto di mantenere la pace e l'armonia. A non tenere il silenzio (ordinato da chi?), vi fu una sola eccezione. Chi scrive queste note ne levò pubblica rampogna dalle pagine di "Controcorrente". Anzi, in altra pubblicazione, non anarchica fin che si vuole, "La Parola del Popolo", citando parte del contenuto del fanifesto che non faceva onore alla FAI nè al MAI, non mi astenni dall'esprimere ciò che molti pensavano, senza poter pubblicamente dirlo. Per aver ardito tanto, mi ebbi una pubblica scomunica dai nove "compagni" componenti la Commis• sione della FAI. Ho riferito l'episodio "scomunicativo", per meglio mettere in risalto quanto segue. Nel numero di Febbraio 1966, il "Bollettino Interno" della nuova FAI, a pagina 22, Umberto Marzocchi (con l'avallo di Mario Mantovani scrive: "Devo, inoltre, rilevare che allorquando venne criticato il manifesto "giù le mani da Cuba", pubblicato da U.N. nessuno dei compagni oggi schierati attorno a Borghi prese posizione pubblicamente in suo favore. Rimanemmo soli, Mantovani ed io, pur non avendo partecipato alla stesura di quel manifesto, a prenderci una parte di quelle critiche". Il che conferma che l'estensore di quel manifesto fu Borghi, e coloro che gli stavano intorno se ne assunsero parte della vergogna, tacendo la loro protesta. Ma si tacquero davvero i firmatari del periodo su riportato? Essi si solidarizzarono, - non volontaria men te dav,·cro, - apponendo le loro firme alla "diffida" imposta dal direttore di UN. Ho insistito su questo episodio, non perchè mi riguardi personalmente, ma per il fatto che i due "compagni", insieme ad altri firmatari di un numero di sentenze che sembrarono emesse chi sa da quale medioevale tribunale, sono oggi i massimi condottieri delle future sorti della nuova FAI. ••• Ora che la vecchia FAI si è divisa in due parti, una continua a chiamarsi FAl, l'altra si dice la sola pura e legittima rappresentante del M.A.I. Chi ha potuto leggere i quattro numeri di "Iniziativa Anarchica", tutta la distinzione che avrà potuto fare tra i due rami dell'anarchismo italiano è che i "dissidenti" sono rimasti male per un certo dispossesso loro fatto a Carrara; mentre i "faisti" - (vedi resoconto in UN. della prima riunione della C.d.C. della nuova FAI> -, diluendo un poco il significato del Patto Associativo raggiunto dalla grande maggioranza dei congressisti, cercano ricatturare parte degli elementi perduti. La qual cosa prova quanta incertezza domina i dirigenti della FAI. Il malanno che travaglia TUTTO il Movimento Anarchico Italiano, non risale, come si vorrebbe far credere, esclusivamente ·al Convegno tenuto a Bologna lo scorso giugno. E' un male tracciabile al subito dopo guerra, ad una ventina di anni prima dello evento bolognese. A Bologna eruppe un po' del fuoco che da anni covava sotto la corteccia di una 1 artificiosa, non sentita unità. A Carrara è esploso il malumore accumulato da venti anni di leadership inconcludente per il suo immobilismo. Eppure, l'esplosione non ha I-atto gran rumore. E' stata contenuta dalla serietà di propositi di gran parte dei congressisti. E' stata una ventata innovatrice che, assenti certi cannoni di grosso calibro, ha trovato l'ottuagenario Garinei a sostenerne l'urto, coadiuvato da un manipolo di altri vecchi militanti che il passar degli anni non rinnova. Da parecchi compagni presenti al conclave di Carrara, mi è stato assicurato che, contrariamente ai lagni messi in giro, ai Maisti presenti fu accordata ogni facilità di presentazione dei loro argomenti; e, dalla parte della maggioranza dei congressisti, non sarebbe stato ·possibile essere più deferenti e condiscendenti verso la minoranza irriducibilmente chiodata sul passato. Ogni concessione fatta veniva respinta dalla minoranza decisa a vincer tutto o niente. Perdendo qualcosa, la minoranza ha potuto presentarsi lacrimante, in veste di vittimizzata. Così negli S. U. ha trovato approvazioni e plausi. CONTROCORRENTE - Boston, Swni,ner 1966 13
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