Controcorrente - anno XXII - n. 49 - primavera 1966

Platten, Edmund Peluso, Franz Kolitschoner, Willy Munzenberg, Jan Berzine, JosepJh Unschlicht, Mieczyslaw Bronski e perfino Karl Radek morto nel 1939 in un campo di concentrazione. Dei capi comunisti polonesi furono liquidati: W. Kostrzewa, Julian LenskiLeszczynski, Edward Prouchniak, Jerzy Ryng, Bronislaw Bronkowski-Bortnowski. Henryk Henrikowski, Stefan Krulikowski, Tomasz Dombal, Stanislaw Lancuski, Kazimerz Ciszewski. Non do tutti i titoli e le posizioni che questi capi occupavano nella gerarchia nazionale ed internazionale del comunismo, per non sprecare spazio. Lo sterminio dei dirigenti comunisti iugoslavi comprende: Sima Markovitch, Philipe Philipovitch, Milan Gorkitch, Diouka Tsiyitch, Voya Vuoiovitch, Vlada Tchopitch, Anton Mavrak, Kosta Novakovitch, Kamil Horvatin, Ivo G,:,jetitch-Fleischer, Sima Miliouche e sua moglie, oltre a Mladen Tchonitch e Nikola Kotour. Fra i dirigenti tedeschi assassinati vi sono: Hugo Eberlein, Hermann Remmele, Hans Kippenberger, Leo Flieg, Heinz Neumann, Werner Hirsch, Hermann Schubert, Grete Wilde. Altre vittime del NKVD dalla Finlandia alla Grecia: Kullervo Manner, Edward Gylling, Eero Haapainen, Jan Anvelt, Bela Kun, Joseph Pogany, Bela Szekely, George Andreitchine, ed altre stelle comuniste minori le quali non vale la pena menzionar1, perchè quelle sono in numero infinito. Furon pure liquidati Arne Munch-Peterson, danese, Rose Cohen, inglese e Sultan Zadè, dell'Iran. I generali del partito comunista italiano si salvarono dallo sterminio staliniano perchè, interdetti da Mussolini, preferirono fissare la loro residenza nella Francia borghese piuttosto che nella loro patria proletaria russa. Si vede che si fidavano poco del loro caro "compagno" e generalissimo di tutti loro: Stalin. Fu cosi' che salvarono la pelle, che anche se l'avessero perduta ci sarebbe importato un fico. Ma non si salvò però il nostro compagno Francesco Ghezzi, che aveva creduto trovare rifugio in Russia, quando, disgraziatamente, ancora si conosceva poco o niente del tradimento comunista. I compagni si ricorderanno della campagna internazionale che facemmo nel 1929 per forzare i comunisti a lasciarlo . uscirè dalla Russia. Non ci riuscimmo. Stalin lo fece morire in prigione nel 1930. Nel 1929 trovandomi in Parigi la sua compagna russa, - che era comunista ed era venuta a Parigi per qualche missione per il partito - mi fece sapere che mi voleva parlare segretamente. Ci demmo l'appuntamento in un caffè e parlammo a lungo in due soli. Era Ghezzi che le aveva detto di cercarmi. Era disperata perchè malgrado il fatto che era del partito anche lei non aveva potuto fare nulla per farlo uscire dalla Russia. Se no mi fece capire che sarebbe rimasta fuori anche lei. Si racconta come il caro compagno Togliatti aiutò a fare liquidare Herbert Schubert, che denunciò in piena seduta del Comintern, operando come gesuita perfetto e coadiuvatore in fornire vittime al maniaco Stalin. Si è cercato d'indovinare le ragioni degli stermini di Stalin. Era un pazzo omicida innalzato sul trono del primo regno comunista. Pazzi su altri troni non mancarono mai lungo la storia umana. Massacrò tutti i suoi più vicini associati e servitori per paura che gli facessero concorrenza? Ragione poco valida perchè tutti i liquidati che abbiamo menzionati erano tutti stranieri, non russi. Il suo trono in Russia, quindi, non era minacciato da loro. Ed erano anche ben contenti di essere I suoi servi e fornitori per i suoi picchetti d'esecuzione, o le sue bolgie Infernali dove si moriva, non a migliaia, ma a milioni. Li liquidò perchè la sua vanità gli faceva odiare la loro fama che offuscava la sua stella e la sua gloria? Speculazioni che non troveranno mai risposta. E la cosa curiosa è che Stalin liquidò al Comintern più stalinisti che trotskisti, zinoviettlstl e boucarinist!. Un fatto da ritenere è che la quasi totalità delle sue vittime straniere erano perseguitate nei loro paesi, dichiarati e messi in posizione di senza patria, i quali avevano quindi persa la protezione dei loro governi nazionali. Perciò li poteva ammazzare senza pericolo d'intervento consolare e scandali e complicazioni internazionali con altri governi. Erano uomini banditi dai loro paesi come comunisti e che cercavano una nuova 41atria e la libertà nel primo paese comunista vi trovarono invece la morte violenta per mano di altri comunisti, loro compagni e fratelli caini. CONTROCORRENTE - Boston, Spring 1966 7

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