Collegio (li comitato centrale del P.C.U.S.); la Curia (l'amministrazione sovietica) e le Congregazioni romane (il Politburo o commissioni speciali) che interpretano o modificano il Credo (cioè la linea politica) o meglio ancora i loro interessi clericali e pon tiflcali. Sublimi concili importati da un· soffio possente di misticismo, brucianti di fede e di religiosità! Quante sante parole, quanti sacri principi! Si prendono come pretesto "le giuste lotti' contro l'imperialismo, il colonialismo e il neo-colonialismo"; si predica la difesa della paee e il disarmo universale; si esalta l!l "comunità soeialista" e i "principi del socialismo". Le gerarchie della Chiesa rossa benedicono la folla che attende da lunghe ore sulla Piazza Rossa di Mosca, questa "terza Roma", come amavano <proclamarlo gli anziani Czar della Santa Russia. Il guaio è che, da qualche tempo, una quarta Roma è apparsa. Il grande scisma d'Oriente ha fatto tremare la Chiesa Rossa; Mao-Tsè-Toung 11 grande patriarca di Pechino, non riconosce più l'autorità di Mosca. D'altra parte i vescovi più potenti, quelli di Romania, di Ungheria e di altri paesi, mettono in causa il potere pontificale. Ora, suprema miseria e ironico destino, questo potere è oggi bicefalo: Breznev a Cossigin si dividono la tiara! Bisognerà bene che la Chiesa rossa ritrovi la sua meta, la sua unità e la sua autorità ecumenica. A quando la prossima restaurazione del potere del Sovrano Pontefice? E quando il prossimo concilio che riunirà quelli che lo Spirito maligno di Washington ha separato? (Libera traduzione di Guglielmo Ricci dal testo originale: "Cahiers de l'Umanisme libertaire" - Paris, Novembre 1965; Pubblicazione mensile dei Socialisti libertari di Francia) Direttore: Gaston Levai, 33, Bld. E. Quinet, PARIS. Dedico la presente traduzione agli illusi del Partito Comunista e ai suoi simpatizzanti (convinti di poter migliorare e di poter eliminare lo sfruttamento padronale col comunismo) e ritengo di fare opera meritoria atta ad illuminare la base stessa del partito per farle capire che, finchè avremo parttii con organizzazioni autoritarie e centralizzate, dipendenti dal volere dello Stato-padrone, (vedi paesi comunisti, dopo 50 anni di rivoluzione!), oppure finchè avremo dogmi imposti, ai creduloni, in nome di un qualsiasi ideale ,religioso o politico, (vedi Spagna, Portogallo e paesi oscurantisti), la classe proletaria non potrà mai sperare di liberarsi completamente dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e conquistare le sue libertà poichè, sotto le false vesti rlella Santa Chiesa e del Partito autoritario, ci saranno sempre dei dirigenti privilegiali che la sfrutteranno in nome di un dogm>t o in nome dello Stato-padrone di tutto e di tutti. Solamente sulle basi di un Socialismo libertario, già enunciato e predicato da Proudhon, da Bakounin, da Carlo Pisacane, da Carlo Caffiero, da Saverio Merlino, da Enrico Malatesta, da Mario Mariani, da Carlo Rosselli, da Carlo Andreoni, da Gaston Levai e da tanti altri autentici rivoluzionari, la classe operaia potrà ritrovare la sua giusta via per il vero Soeialismo, basato principalmente sul pieno rispetto delle libertà individuali, sul rispetto delìe libere iniziative, sugli incentivi e sui giusti riconoscimenti per chiunque li meriti. La abolizione dello sfruttamento capitalista non deve sostituirsi con lo sfruttamento da parte dello Stato. Comunisti moscoviti o pechinesi non hanno fatto altro che abolire il capitale privato per accentrare lutto in mano dello Stato-padrone, nuovo e peggiore tiranno di prima, che permette solo ai dirigenti e ai buroeratici di vivere bene e di comandare, mentre il popolo resta condannato al lavoro e a mancare di un'infinita di cose necessarie, per favorire gli armamenti e le ambiziose imprese spaziali. I popoli, soggetti al comunismo, credendo di migliorare, hanno ribadito catene: oggi, oltre essere sfruttati dai nuovi dirigenti dello Stato-padrone, hanno finito per perdere completamente ogni diritto alla propria libertà! Solamente il Soeialismo Libertario e umanitario potrà liberarli da ogni sfruttamento e ridare loro tutte le giuste libertà. Pesaro, 6-1-1966 Guglielmo Ricci Socialista libertario CONTROCORRENTE - Boston, Spring 1966 29
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