Controcorrente - anno XXII - n. 49 - primavera 1966

. Un obiettore di coscienza Perche'mirifiutodidiventareunsoldato Come anarchico, non mi è difficile spiegare la mia decisione. L'antimilitarismo attivo è sempre stato uno degli aspetti della lotta degli anarchici. Anche nella "grande guerra" patriottica del '15-'18 che vide, prima o poi, tanti partiti socialisti su entrambi i fronti della guerra rinnegare li loro antimilitarismo ed il loro internazionalismo ed aderire al massacro, anche allora gli anarchici continuarono, ad ogni prezzo, ad indicare ai compagni lavoratori, la via del rifiuto, della ribellione. Perchè quella guerra, come quelle che la precedettero e quelle che la seguirono, significa assassinii in massa, violenze insensate, pazzesche devastazioni. milioni di vite e milioni di anni-lavoro distrutti. .. Eppoi, tra una guerra e l'altra, mentre i governanti parlan solo di ,pace e di difesa della pace (pronti a cambiar mÙsica alla prossima occasione, ed a parlar di nuovo di patria in pericolo eccetera), tra una guerra e l'altra, parlando di pace si ricostruiscono e si potenziano tutti gli apparati militari, la cui destinazione è, ovviamente una nuova guerra. Cosi lo sfruttamento del lavoro, già tanto gravoso, è appesantito dal mantenimento di questi enormi, costosissimi apparati, che inghiottono quantità incredibili di ore lavorative e di materiali. Ed oltre al costo, in fatiche umane, dell'esercito italiano, si pensi ai costi di mantenimento, ancora più <pazzeschi, degli eserciti delle "grandi potenze" (U.S.A., U.R.S.S., ecc), degli armamenti atomici. .. Costi che gravano su tutta l'umanità e di cui i governanti di quei paesi devono rendere conto a tutta l'umanità, perchè oggi tutti i sistemi economici, di produzione e di consumo, sono in un modo o nell'altro interdipendenti e la ricchezza dei paesi più ricchi si fonda anche sulla miseria di quelli più pove1i (per esempio, mediante l'acquisto di certe merci, compresa la merce-lavoro, a bassi prezzi, e la vendita di altre merci a prezzi alti). Questi sprechi folli e questo incubo continuo di nuove guerre pssono essere eliminati solo con il licenziamento di tutti gli effettivi armati di terra, di mare e dell'aria, con la distruzione di tutte le armi, atomiche e non, di tutte le munizioni, di tutti i mezzi chimici e biologici di guerra, di tutti gli altri mezzi d'armamento e ordigni di distruzione, con la demolizione di tutte le navi da guerra e degli aeroplani militari, delle fortezze e delle basi navali ed aeree e delle postazioni missilistiche, delle officine di guerra speciali e dell'attrezzature ,per la produzione militare nella industria generale ... Questo non avverrà mai, a mio avviso, per accordo fra gli Stati, cioè fra le classi dirigenti, perchè sempre gli interessi delle classi dirigenti hanno richiesto l'esistenza di eserciti per difendere le rispettive posizioni di privilegio o conquistarne delle nuove, per mantenere o estendere li proprio potere su nuovi territori e su nuove masse di lavoratori.. . Ed inoltre una guerra è anche un sistema, efficace pur se criminale, per distogliere tragicamente l'attenzione degli sfruttati dai problemi sociali e dalla lotta allo sfruttamento e volgere le loro energie, i loro furori contro un nemico "straniero"; e non è difficile, almeno allo inizio, spacciare l'orribile massacro per eroica e meritevole avventura, tanto p1u facilmente accettabile quanto più la loro vita è scialba, miserabile, senza speranze. Non dai vari governi e dai vari padroni, quindi, ci si può aspettare qualcosa, ma solo dall'azione diretta degli operai, dei contadini, di tutti coloro che occupano i posti più bassi della piramide sociale, di tutti coloro che sopportano il maggior sacrificio di fatiche in pace e di sangue in guerra. Dopo queste consideraziorti, mi sembra appaia del tutto logico e coerente il mio rifiuto di indossare l'uniforme, di prestare servizio di leva nell'esercito. Voglio testimoniare la mia opposizione attiva ad ogni militarismo, ad ogni organizzazione di tipo militare. Il fatto di vivere e di lottare in Italia, ml pone, come obiettivo concreto del rifiuto, un esercito al servizio della classe dirigente borghese italiana. Questo non significa però, beninteso, che mi identifichi o che potrei identificarmi con un altro esercito al servizio di un'altra classe dirigente (sedicente 18 CONTROCORRENTE - Boston, Spring 1966

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