Controcorrente - anno XXII - n. 49 - primavera 1966

T IBUNALIBERA Quando 1ntz1ammo queata nibrfca era n~l• no- ■t.re tntenztonl dare &i compagut che diuentono dall• oplnJonl espi-eue dal noatrt collal>oratort un angolo per eaprtmue le ra.gtooJ. del loro dl&aeuo. L'a.n&l'Chlamo come lo eenUamo not, rtoonoaco il dlritto 41 d..laentlre. Per q_ueata. ragtone &-bbl11.• mo rttuuto foae neceuarto r1aerva.re un angolo In cui lii& J)ONlbllo "a.rteggl&N" 11 dlNenao oenu. llm1tufont. Nol a1amo convtnU che 10:lo dalla dllcuaaloue condotta ecrenamente e Intelligentemente, dovrebbe uacJN la conclustone buat& au! buon senso. Quuto e' ld acopo predao dl Que.a:t& rubrica. Ne&U ulUm.1 tempi 11 conooreo del COmJ)agnl nel manlfeet.a.re oplmonJ dlNenzfenU al •• fatto ptu' tn1latente. Ck>' fa piacere. In alCUD! cu1 at •• ta.tto u.,o di rt1ent1mento peraona.le. Abbtam~ decLto dl non pubbUca.r.. QUUldo U rtnutlmento plgUa. 11 posto del ·buon aen.eo, la dacuaalone •• rea& auperOua. Non eerve a nulla e a neuuno. Not atamo detMmln&tt a noo. tncora,ggtare 11 per. .onall.lmo, :nno ad ora abbiamo pubbUcato tutto quello che Poteva lDdurN ad IDoora.ggtare d.19cu a• atoni d'lde.e I tnterpNt&Z:tonl di evenU. Abbiamo anche pubbltcato ooae che, eecondo noi, fanno a cozz.J con la log1.c& e Il buon ll-el180. Abbiamo pubbllcato com.menu di penane cbe. oome •• t1A· puto, dlt'endODO regun1 che tanno etra.me della llbert&' • ta.rebbuo lo ate.o oon la noelra. vita.. fl ne &Vee&erO la poea:lbWta•. A.bbS&ma voluto dlmoatrare che U noatro con• cetto della llbert&' DOD•• eluUco 9 opportu.nJ1Uco. Quuto 1pteca perche' Qualche volta pubbllcb1am.o lette.re che non ,t p0uono g1Ult1tle&N 1n nesau.n modo. ContlnueNmo a pubblloa.re te lettere pro• tutatarte eh• cl ctun&ono. Naturalmente pretert&mo che eue siano tlrmate oon nome e cognom.e. E' gtutto che ch1 ecrtve u1uma l& respoasabWt&' di quello che acrtve. Se e1 prefertece. puo• eue.re uato un pNudonimo, purcbe' il nome ala da nol cono1ctuto. A coloro ohe 1crtvono raceomand.la• mo bNV1t&' • obletUvtta•. UNALETTERA Reggio Cal., 25 dicembre 1965 Egregi amici di CONTROCORRENTE, vi ringraziamo della vostra rivista in cui, fra l'altro, abbiamo avuto il piacere di leggere "Dove va l'anarchismo", di quel1'... eretico che risponde al nome di C. R. Viola. Il "torto" degli eretici è quello di: avere ragione - verità eterna - sicchè analogamente si usa dire altresì che: non solo si può avere torto per mancanza di ragione, ma anche per eccesso di ragione. Tuttavia, leggendo le lezioni di questo eretico, si corre un "rischio", nel senso che, col farci trascinare dalla scorrevolezza della sua melodica prosa, si può arrivare in fondo trascurando il filo del discorso, cosi da dover tornare indietro per imparare la lezione, che però, in tal caso, è preferibile rileggere a sbalzi, a frammenti, cosa che forse è più profittevole. Per esempio, si può dare torto a Viola quando afferma che: "L'anarchismo è rimasto alla propria infanzia."? E ancora: L'anarchismo è nato sl come rivolta, ma come "rivolta costruttiva", owero come "forza" che avrebbe dovuto sostituire agli ordinamenti basati sullo sfruttamento altri ordinamenti basati sulla giustizia economica e sulla solidarietà. L'anarchismo "vero" (escludo puramente "protestatario") è nato con1e "espressione rivoluzionaria" e come tale non poteva avere altra norma che l"'azione diretta" con tutte le possibiìi sfumature". • • • • "Un anarchismo "storico" conseguente, a mio modo di vedere, dovrebbe estrinsecarsi in tre aspetti: 1) di immediata attuazione: 2) di relazione politica; 3) di pregoverno. Secondo il primo aspetto, dovrebbe costruire sin da ora la vita comunitaria basata sulla solidarietà e sulla mutualità uelle prestazioni". • • • • ( ... ) "possiamo negare le /orme negative dell'ordinamento politico (monarchico, dittatoriale, ecc.) e della struttura economica (liberale, capitalista, ecc.), ma non possiamo negare OGNI ordinamento giuridico ed OGNI struttura economica - almeno a tutt'oggi". •••• "La "politica" dell'anarchismo dovrebbe essere totalmente aliena da ogni forma ct, opportunismo e tatticismo basati sulla menzogna, cioè "assolutamente distinta" dal comportamento machiavellico di TU'ITI i partiti". Forse queste premesse - che noi troviamo conformi ad una nostra attuale "azione diretta" in senso comunitario - ci potrebbero bastare. Tutta,·ia, poichè siamo in campo di eresie, vogliamo riesumarne una delle più ardite, ed esplicite (e feco11de) che finora siano state pronunciate da voci anarchiche: "Il problema di noi anarchiti non è quello di restare in agguato per decapitare lo Stato, bensì quell'altro di esautorarlo come potere di parte, quale è stato finoggi, e di potenziarlo come potere collettivo di amministrazione o di sicurezza sociale". (. .. ) "Verso l'anarchia, ovvero verso la repubblica universale, si va necesCONTROCORRENTE - Boston, Spring 1966

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