di prestigio. Il che, nel mondo degli affari finanziari, potrebbe corrispondere all'atteggiamento di quel banchiere che, dopo aver concesso un modesto finanziamento a una impresa diretta da incompetenti, notoriamente incapaci di offrire un prodotto commerciale, riconoscendo la pos1z10ne fallimentare del suo protetto, moltiplicasse mille volte il suo intervento, solamente perchè il suo prestigio sarebbe scosso se egli venisse involto in un dissesto. Il compito di uno statista non dovrebbe essere quello di contare i nasi di coloro che approvano e di vedere se essi sono di più o di meno di quelli che disapprovano, senza tener conto di quanto questo giudizio può essere influenzato da pregiudizi, da sentimentalismi irrazionali, o semplicemente da fobia; esso dovrebbe essere di valutare con acume le conseguenze delle sue azioni, di essere in grado di proporre una via per risolvere i problemi del suo paese offrendo al suol concittadini un programma preciso La Tragedia di Cuba e continuo, evitando il pericolo di cadere in mendacio, evitando più ancora il pericolo di autoillusione. Noi possiamo ricordare molto bene quanto avvenne in Italia una quarantina d'anni fa, quando interessi politici e sociali, sentimenti nazionalistici offesi, folli speranze di grandezza, si unirono alla violenza per creare una politica di governo che fu disastrosa per la patria. Per fortuna, al momento, siamo ben lontani dalla imposizione forzata di un conformismo del tipo fascista in America: ma il fatto rimane: sei mesi dopo il delitto Matteotti, per timore, per ignavia o perchè semplicemente allucinata da un sogno di grandezza e di potenza, l'opinione pubblica italiana, se si fosse contato soltanto il numero di coloro che erano disposti a permettere al fascismo di inoltrarsi sulla strada che condusse al disastro nazionale, avrebbe sanzionato la propria futura rovina. Davide Jona Castroliquidoil coslrolilismonorchico Cl voleva proprio lui a dare il colpo di grazia a tutte le baggianate che si son dette nel movimento anarchico sulla (non esistente) "rivoluzione" cubana e l'immensa "popolarità" goduta da Castro fra la stragrande maggioranza del popolo cubano, che semplicemente lo adora ed è pazzo di entusiasmo e delirante di felicità per il suo regime, che al dire di Dellinger ed anche di Wieck sembra essere composto di teneri e benevoli "papa", invece di dittatori ed assassini. Per sventare questa menzogna che si è sostenuta per- più di cinque anni, bastò che Castro annunciasse la sua volontà di essere disposto ad aprire le porte della sua Immensa galera <come fino ad ora era sua volontà di tenerle chiuse) e lasciar partire quelli che lui sceglieva - mentre insiste a mantenere in carcere gli schiavi che gli conviene, - che subito una fiumana di diecine di migliaia di persone si lancia al porto d'imbarco per fuggire a tutta velocità dal "paradiso" castrista prima che li mostro cambiasse d'umore. Fuggire, anche a rischio di affogare in barcacce di ogni descrizione. Gli apologisti e gli esaltatori del dittatore e del suo regime Infernale potevano fare una figura più ridicola? Gli basterà questa scudisciata per sigillargli le bocche incaute? Lo sperarlo sarebbe troppa ingenuità. Se tacciono momentaneamente è perchè molti di loro stanno aspettando l'Imbeccata. "Cotesto Individuo" che si firma David Wieck (ma non è un "compagno" come lo credevo io? ... ) nel numero del 13 di novembre 1965 di "una pubblicazione che porta il nome di "L'Adunata dei Refrattari", pubblica una lettera In risposta ad un articolo mio in "Controcorrente" commentando un articolo suo in "Llberation". I compagni che avranno sperato un bel dibattito basato su principii saranno rimasti delusi. Lui che è cosi loquace nel dibattere sulle superficialità e le distorsioni di verità di Dellinger come se fossero delle verità non ha trovato un solo argomento per validare le sue affermazioni in sostegno del suo amico (io non sarò cosi malevolente di cercare di farlo passare come parteggiatore dello stato totalitario castrista, come lui ci tiene tanto a far credere che io "parteggio per lo stato americano") e si perde su punti secondari di poca importanza in riguardo al principale argomento di sapere se: 1) Il regime di Castro è una rivoluzione o una controCONTROCORRENTE - Boston, Winter 1966 5
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