Controcorrente - anno XXII - n. 48 - inverno 1966

RIVISTA DI CRITICA E DI BATTAGLIA Fondata nel 1938 - Direttore: ALDINO FELICANI Indirizzo: CONTROOORRENTE, 157 Milk Street, Boston, Mass. 02109 CONTROCORRENTE 1s publlshed quart,rly. Mail adclress: 1S7 Mllk SL, Bosta,. Aldino Fellcanl, Editor and Publlsher. Offico ol publlcatlon157 Mllk Street, Boston,Mass. 02109. Stcond-classmail prlvllegesauthorlzedat Boston, Mass. Subscriptlon$3 a year, Voi. 22-No. 2-(New Series #48) BOSTON, MASS. Winter 1966 Panorama americano VOCI DI PROTESTA, Negli ultimi giorni, nuovi elementi si sono aggiunti alle manifestazioni contro la politica americana nel Vietnam. Da una parte, la recente marcia su Washington ha dimostrato che il sentimento di disapprovazione è assai esteso, molto più esteso di quanto l'amministrazione si sforzi di far credere, perfino più esteso di quanto ,buona parte della pubblica opinione potesse attendersi. Più ancora, questa manifestazione si svolse in una atmosfera di dignità, malgrado qualche tentativo di dare ad essa un aspetto teatrale di gusto discutibile. E la grande massa dei suoi partecipanti non furono "beatnicks" in cerca di una notorietà a buon prezzo, o di pavidi giovani che rifiutano di servire la patria in pericolo, ma persone ben note nella vita pubblica, al di sopra di ogni sospetto di essere strumenti di un complotto comunista. Da un'altra parte l'articolo di Eric Severeid pubblicato dalla rivista Look, riportante l'ultima conversazione che questi ebbe con Adlai Stevenson, pochi giorni prima della sua morte, ha aperto la via a una nuova fase di attacchi contro l'amministrazione. In quella conversazione, Stevenson si dimostrò abbattuto e perplesso. Evidentemente egli da mesi era in dissidio con la politica dell'amministrazione che egli rappresentava presso le Nazioni Unite; era atterrito dalle conseguenze che egli prevedeva all'indirizzo della politica estera americana, e d'altra parte angosciato dai pericoli involti In un suo atto teatrale, come una dichiarazione di dimissioni dalla sua carica, che evidentemente gli pareva violare non solamente i suoi impegni di lealtà verso il governo di cui faceva parte, ma anche esporre a confusi attacchi la sua patria. Ma più di tutto l'articolo svelò al pubblico che mesi e mesi prima che l'amministrazione si impegnasse in azioni militari di grande portata, il governo di Vietnam settentrionale aveva offerto di intavolare trattative per comporre il conflitto. Come effetto nell'opinione pubblica, questa rivelazione non poteva far altro che condurre a dubitare di tutte le dichiarazioni del governo, che da anni Insiste che l'intervento militare nel Vietnam sarà ritirato appena sia possibile intavolare trattative serie col governo di Nanoi, che l'America non cerca nell'Asia meridionale un nuovo impero coloniale, ma è là solamente per difendere un popolo in cerca di libertà, aggredito da un vicino prepotente. E' vero che l'amministrazione, ridotta a non poter negare la verità delle proposte del governo del Vietnam del Nord, cercò di giustificare la sua posizione insinuando che l'offerta di trattare non appariva seria. Ma quando si può dire seria un'offerta del genere, se si rifiuta di discuterla? Quando, in queste condizioni, può il popolo americano credere al suo presidente, se questi afferma di essere pronto a trattare a qualsiasi momento, senza condizioni, per la composizione di un sanguinoso conflitto? Per quanto l'opinione pubblica per ora sia infiuenzata dalla propaganda e dalle intimidazioni degli elementi reazionari ammantati di falso patriottismo, per quanto essa per ora non si senta di rigettare una poi!-

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