Controcorrente - anno XXII - n. 48 - inverno 1966

Triste e cupo m'Incamminavo verso casa quella sera, già fatto tardi, quando una mano ml ferma ed una voce mi dice: Valerio cosa hai? Che t'è successo che sei cosi supo? Era la Rose Pesotta che andava in direzione opposta e m'aveva riconosciuto. Le raccontai quanto m'era successo e la situazione del caso. "Non preoccuparti - mi disse - vieni con me" e siamo entrati in un negozietto di cartoleria ch'era II vicino e nel quale c'era un telefono pubblico. Preso il telefono lei chiama un numero, era quello di Philip Kaap, il segretario tesoriere del Joint Board dell'Unione delle Sartine. Stabilita la comunicazione lei disse: "Philip, domani mattina manda un messaggero con duemila dollari ad Ellis Island e metti sotto cauzione Ferrero e Sallitto". Usciti dal negozio mi disse: "Adesso vai a casa contento, domani saranno liberi, io ho altro lavoro da sbrigare questa sera". E ci separammo. Lei era a quel tempo vice presidente dell'unione delle sartine "l.L.G.W.U." Il giorno dopo Ferrero appena uscito venne a casa nostra e noi fummo felici di riabbracciarlo. Ricordo la Rose Pesotta nel 1951 dopo il mio ritorno da una gita in Italia dove ero andato a visitare la mia famiglia, degli amici e compagni. Lei insistette che io tacessi un rapporto della mia visita e le impressioni ricevute. La riunione fu fatta a casa sua, lei aveva lavorato il telefon:> UN INSULTO Caro Direttore: Un amico mi ha inviato una lettera del Circolo Letterario Italiano di Boston. Si annunciava una conferenza del Prof. Massimo Salvador! in italiano su BENITO MUSSOLINI E IL FASCISMO. Quando ho ricevuto questa lettera sono cascato dalle nuvole. Il Circolo Letterario Italiano è un'organizzazione fascista. Vi hanno parlato i fascisti più sfacciati e facinorosi. CONTROCORRENTE ne ha fatto l'oggetto dei suoi attacchi continuati. il "Dottor" Gino Merluzzi, fascista notorio è il suo presidente. Il Prof. Massimo Salvador! è un antifascista ben conosciuto, autore d'Importanti opere democratiche. E una persona degna di rispetto. Quando ho sentito annunciare alla radio da Vinzo Vomito, corrispondente de "Il Progresso" e squadrista matricolato, la conferenza di Saichiamando una quarantina di compagni, nella maggioranza ebrei. Mostrai le mie lastre a colori che avevo preso in Italia e feci il mio rapporto. Parlai del nostro movimento e delle condizioni finanziarie poco buone sia del movimento come di molti compagni. Quando finii di parlare lei fece un appello e si raccolsero degli aiuti finanziari che mi consegnò ed io mandai in Italia. Avevo, nel mio rapporto, menzionato il bisogno di vestiario da parte di molti compagni indigenti. Alcuni giorni dopo mi chiamò a casa sua, dov'era un grosso cumolo d'indumenti che i compagni avevano portato a casa sua. Lei fece pure un appello nelle colonne del "Freie Arbi ter Stimme" il settimanale del movimento anarchico ebreo, per venire in aiuto dei compagni bisognosi italiani. Fu cosi che mi fu possibile spedire un centinaio di pacchi di vestiario Mi ricordo di Rose Pesotta ... No! non voglio ricordarmi più, l'emozione per la sua perdita mi stringe la gola, gli occhi sono pieni di lacrime. So che nel perderla la mia vita s'è immiserita. Ho perso, abbiamo perso una delle nostre più buone, belle e forti personalità. Valerio NOTA - CONTROCORRENTE aggiunge U suo cordogUo a quello del compagno Va1erto. Ad Impaginazione completata, rtce,,famo un tributo dJ Jobn Nlcholas Belfel, ln memorta. di Uose Pesotta. Lo pubbUcbere010 al prossimo numero. vadori, ho pensato ad uno scherzo di cattivo genere. Ho pensato che Salvadori doveva essere caduto in una trappola senz:i saperlo. Se io fossi stato certo che non avrei avuto difficoltà ad essere ammesso sarei andato ad assistere alla conferenza. Ho voluto evitare incidenti. Per diversi giorni ho pensato che non era possibile che i fascisti tipo Merluzzi e Vomito con il resto del pecorume, potessero dar prova di tanta ipocrisia. Più che ipocrisia si trattava di ingoiare un rospo vivo. Mi sbagliavo. I fascisti sono capaci di tutto. Questa ne è una prova chiara e lampante. La conferenza ebbe luogo. Fu un successone. Ce lo dice una corrispondenza di Vomito al "Progresso", inviata in data 20 novembre, con 8 giorni di ritardo. Ha scritto Vomito: "E' un peccato che non abbia avuto la possibilità di recarmi alla seconda riunione dell'anno che li Circolo Letterario Italiano di Boston ha InCONTROCORRENTE - Boston, Winter 1966 25

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