pagni sia di tutte le vittime che giacciono sotto il terrore del boia Fide! Castro come si fa con i compagni Spagnoli e Portoghesi? O pure c'è differenza fra dittatura e dittatura come ebbe a dire qui a Torino un anarchico che va per la maggiore, (ma che ora si è trasferito); ad un giovane che gli chiedeva spiegazione sulle dittature. Oggi il movimento anarchico è in una confusione tale che non ci si raccapezza più nulla. ' Questo è il risultato delle due fazioni in lotta fra loro; organizzatori da una parte la Sacra Congregazione (la commissione allargata) e antiorganizzatori (ma autoritari) che fa capo all'altro bollettino interno "Iniziativa Anarchica", nato ad Ancona da una riunione dopo il Convegno di Bologna. Ma che tutte due le fazioni hanno contribuito all'affossamento del Movimento Anarchico. In una cosa vanno d'accordo le due fazioni, ad essere i compagni di viaggio dei nemici dell'Anarchismo: il marxismo! Colgo l'occasione per inviare un plauso ai compagni Brand e Muratore, per la buona battaglia che conducono per la Libertà sulla Rivista Anarchica •Controcorrente". Saluti fraterni. Tuo IGNAZIO DI SALVO Torino, 22 Novembre 1965. Caro Felicani: Aspetto con vivo desiderio la rivista perchè sono ansioso di leggerla Francamente ti dico che si fa desiderare, e a dirlo non sono lo solo. Altri che la ricevono dicono lo stesso. Ho due nipoti in Italia che la ricevono. Ne parlano con molto entusiasmo, ma nel dirti ciò non è tutto. Il gran piacere che mi arreca è che mi fa tornare alla memoria gli anni molto lontano, quando cioè nell'Argentina e precisamente a Buenos Aires, ai tempi della mia fanciullezza, ml trovavo colà quando venne l'indimenticabile e grande Pietro Gori. Ricordo ancora. Il giornale borghese "La Patria degli Italiani" annunziò l'arrivo dell'anarchico Pietro Gori con una colonna intera sul giornale, facendo grande elogio del distinto Gori. L'articolo concludeva con queste precise parole: Pesa a chi pesa è cosi ... Io ero ancora fanciullo e non comprendevo il significato della parola anarchico. Purnondlmeno quell'articolo destò in me una grande simpatia verso Gori. Cominciai a guardare tutti I giorni sul giornali, sperando di trovare l'annunzio di qualche discorso che Gori avrebbe fatto. Infatti il 9 Luglio - che è la data della ricorrenza della Festa della Libertà nella Argentina - vidi l'annunzio di un discorso di Gori che avrebbe fatto. SI era annunziato un comizio e Gori era uno degli oratori. Fui uno del primi ad arrivare dove si faceva il comizio. Ero ansioso di conoscere Gori. Non mi fu possibile, ma quando ci mettemmo in cammino per giungere alla piazza della Libertà, sentii delle grida di viva Gori. Allora potetti individuare l'uomo e mi mischiai fra la folla seguendo il corteo per giungere sul luogo. Camminavo a fianco di un poliziotto di colore li quale disse "es un lindo tipo de ombre" - cioè un bel tipo di uomo. Gori era il solo oratore in italiàno. Quando giunse il suo turno di parlare sali sulla piattaforma. Le sue prime parole le ricordo ancora - Disse: Cittadini, la spada della libertà non è stata ancora spezzata. Un lungo applauso lo interruppe, poi prosegui con una eloquenza che toccava veramente il cuore della folla. Lasciò una impressione memorabile. Cominciò a tenere conferenze nella Casa del Popolo nella Calle Callao, una volta alla settimana. Il locale era sempre pieno. La gente accorreva per essere conquisa dal fascino della sua parola. Egli oltre ad essere un magnifico oratore era un giovane molto simpatico. Ho ancora altra cosa· da dire di Gori, e sono certo che i compagni avranno piacere che io la racconti. Il governo italiano voleva stabilire nella Argentina una cattedra di lingua italiana. Ci fu il concorso, mai seppi dal giornali quotidiani che Gori era un concorrente. Un giorno, in un chiosco, mi fermai ad osservare le prime pagine dei giornali esposti. Fra gli altri vidi un giornale di piccolo formato, stampato su carta gialla, intitolato "Tecoppa". Sotto la testata era scritto che soltanto taluni potevano scrivere in quel giornale. Dal rapido sguardo che diedi a quel giornale, vidi nell'ultima colonna, verso la fine dell'articolo, il nome di Pietro Gori come firma dell'articolo. Comprai subito una copia del giornale, ma il contenuto era molto strano per me. Era una lettera che Gori indirizzava a d'Annunzio, ma quel che CONTROCORRENTE. - Boston, Winter. 1966 21
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