Controcorrente - anno XXII - n. 48 - inverno 1966

Legge, ma l'articolo è già risultato abba• stanza lungo. La taccia di utopia è U solito argomento di chi è già In precedenza pessimamente intenzionato: la sentii ripe• tere per esempio da un redattore del quotidiano "Il Piccolo" di Trieste, U quale probabilmente senza aver letto per intero il mio libretto "Come evitare la terza guerra" trovò per questo motivo la necessità di non recensirlo. L'essenza dello spirito umano è volontà e se lo spirito vuole, tutto è possibile, come nel bene, cosi nel male: lo dimostra la storia, lo dimostra l'utopia sanguinosa di lanciare popoli contro popoli per il beneficio di alcuni, che se la ridono; lo dimostra che comunque la società di oggi sarebbe parsa un'utopia mille anni fa. Se dovesse accadere qualche momentaneo fallimento, non bisogna scoraggiarsi. Significa che lo spirito umano non ha raggiunto ancora la vera umanità. Piuttosto che forzarla (errore della Rivoluzione francese e quella russa) continuare nell'esempio, intensificare l'onesta propaganda e ,attendere che il nuovo mattino della fratellanza dei popoli sorga spontaneamente essendosi stabilita la mentalità generale. Giovanni Tummolo Trieste, Agosto 1965 Caro Fellcanl, è penoso vedere come certa gente che si dice militante per un ideale generoso e dinamico si sia Invece ridotta a pestare l'acqua nel mortaio, triturando e rimasticando gli stessi fatti e le stesse idee per degli anni, o scagliandosi con rinnovato vigore contro gli stessi mulini specialmente quando sanno che questi non potranno o non vorranno ridare indietro le sciabola te. Per mia buona fortuna vivo lontana da queste mlseriole. Nessun mortale del resto, ha mai potuto tappare la bocca a tutti I suol simili; non I più potenti monarchi con i loro apparati di forza, nè I 'Più grandi uomini con la loro genialità sono mai riu• sciti a chiudere la bocca dei loro avversari. Lasciamo dunque che il Bollettino Interno della F.A.I. sparli di me, di te, o di altri; credendo di onorare qualcuno, o di conquistarsi il favore di qualche gerarchetto. Tutte le parole di questo mondo e tutte quelle che sono ancora da inventare non distruggeranno le azioni incorrette e poco anarchiche di qualche loro deità che ha agito con calcolata determinazione per proprio egoismo, a pi(l riprese. L'Insultarci non cambia per niente la situazione. Il fatto stesso di non discutere apertamente e direttamente con noi una questione, m:a che invece ci attaccano alla chetichella alle spalle, su organi di limitata circolazione, o in conventicole riservate a gente che vestono I loro panni, non è certo una gesta cavalleresca che può dare a loro qualche decoro. Non vale lasciarsi Intrappolare; non siamo noi che dobbiamo difenderci! Se qualche volta qualcuno del nostri più accaniti avversari avrà un attimo di chiara comprensione, si renderà conto da solo quanto sballata ed ingiusta è la loro posizione. Lasciamo 'l)erciò che Il tempo maturi le sorbe. Mi dispiace di non potere essere pl(l attiva nella collaborazione alla tua rivista. Spero che presto avrò pi(l tempo a disposizione per gli amici. Conservati bene. Tua NADA SERANO Ottobre 2, 1965. Caro compagno Felicani, Era da tempo che volevo scriverti per dirti che la Rivista Controcorrente, è vera• mente anarchica anche se nel frontespizio non porta nè titolo nè sottotitolo di Anarchica. Come di consueto lo portano qui: ,giornali, riviste e bollettini ciclostilati di parte nostra; ma in effetti I redattori si dimostrano unilaterali, megalomani, settari, intolleranti e faziosi. Quelll dell'"Adunata dei Ritardatari" (cosi li chiamano I compagni di Modena); si equivalgono al sopra menzionati, perchè quest'ultimi anche loro come quelli di "Umanità Nova• si sono schierati contro I nostri compagni Cubani perseguitati dalla dittatura Castro-comunista, calunniandoli e vituperandoli; facendoli passare agli occhi dei compagni e del lettori come venduti all'Imperialismo Americano o addirittura a servizio della CIA! Molte volte ml son chiesto: perchè hanno agito cosi contro i compagni Cubani? Perchè questa discriminazione contro compagni che sono nati in una Nazione anzichè in un'altra? Ma slamo veramente Internazionalisti noi anarchici? E se lo siamo perchè li abbandoniamo senza dare loro la nostra Incondizionata solidarietà? Cercando di fare una campagna Internazionale a favore sia del nostri com20 CONTROCORRENTE - Boston, Winter 1966

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