Controcorrente - anno XXII - n. 48 - inverno 1966

dall'autorità alloggio e lavoro e qualsiasi protezione. Queste assurde mostruosità e ingiustizie non sono quasi avvertite dal popolo, perc!hè diviso e istruito da una cu,tura addomesticata e falsa e non educato da un sistema razionale, che forma il sapere sempre unico e indivisibile. La borghesia divide fin dai banchi della scuola e-Onl'insegnamento della grammatica non accompagnata dalla logica che formerebbe l'uomo tipico; divide la scienza dalla religione, la matematica dalla metafisica; divide sempre divide per poter agevolmente governare. Come si vede, ha anch'essa il suo sistema mostruoso quanto si vuole, ma sistema comunque che la fa perdurare. Dunque ,anche il terzo regime che verrà (l'anarchismo o il Misticateismo che per me sono sinonimi) deve trovarsi il suo metodo angelico questa volta, ma sempre metodo di strategia interna, metodo che non prenderà quasi nulla dal regime morto. iLa dittatura, il liberalismo sono intrinsecamente estinti nell'anima degli individui, sopravvivono per forza d'inerzia e di astuzia, perciò abbiamo la certezza dell'avvento del terzo regime: l'anarchia. Se vogliamo realizzarla, afflnchè sfidi i millenni, bisogna che si crei il suo machiavellismo. Anzitutto il popolo deve contrapporre alla politica di pluralità della borghesia, un'altra di assoluta unità e il riconoscimento di una lingua internazionale: l'esperanto. Quella vuole i nazionalismi, il popolo farà distinzione di significato fra nazione e patria, misconoscer-à la prima, valorizzerà la seconda. Il che si realizzerebbe nell'annientamento dei con.fini, creati non da!la natura che rispetta sempre il principio di continuità, ma dai masnadieri politicanti. PoiOhè la Grande Legge voluta, sancita, sperimentata dal popolo, sarebbe eguale per tutti i paesi con qualche minima differenza, l'immigrazione e l'emigrazione non avrebbero più ragione di essere. Tutti resterebbero nella propria città natale con le sue usanze, la pvopria storia, tranne per necessità di salute, di commercio o d'altro. Chi abbandona volontariamente o forzosamen te il luogo che lo vide nascere finisce sempre a pentirsi o a soffrirne. Si eviterebbe gli urti sanguinosi di razze avverse. Un'eccessiva Immigrazione è una virtuale dominazione, e si risolverebbe cosi il problema della purificazione delle razze. So che per molti sembra utopistica questa universalità, ma bisogna tener presente che qualsiasi politica tende ad universalizzarsi, infatti se la Verità ha un fronte, è costretta praticamente a dividersi, a contradirsi. Inoltre nel Misticateismo vi è questa unità universale che manca in tutte le altre ideologie. Vi è la conciliazione del comunismo con l'anarchia, la libertà di pensiero e di stampa con l'ordine, il materialismo con lo spiritualismo, l'ateismo con la tesi da me più dimostrata: l'immortalità dell'anima individuale. Sono ora usciti due opuscoli: "L'Inaccessibile Dio" di Carmelo R. Viola e "Il creato" di Enzo Martucci; in detti opuscoli il compagno può trovarvi una grande fioritura di argomenti che dimostrano l'impossibilità assoluta che un dio possa esistere; e ancor più è sufficiente esaminare per esempio un teratoma. Leggiamo quello che testimonia Luigi Segatore nel suo dizionario medico: "Esistono però teratomi cosi complessi, che contengono - sia pure allo stato rudimentale - perfino organi interi, o parti di organo (un occhio, un braccio, una mandibola, ecc.) si da far ritenere che rappresentino un secondo individuo (un gemello) ... "Dunque è chiaro, lampante che il materialismo non ha torto quando afferma e dimostra che la natura e quindi la nascita di un uomo o di qualsiasi altra cosa, non sono che rappresentazioni di forze, le quali allorchè si combinano bene. dànno ottimi ed anche sorprendenti risultati e quando invece mal si associano, realizzano mostruosità, come testimonia la teratologia. Bisogna dunque escludere nella maniera più assoluta, che l'universo sia stato creato da una causa unica, fuori e separata da esso, ossia da un dio cosciente e creatore; e nè si può concludere col credere nell'esistenza di una ragione suprema, come vorrebbe Remo Fedi nel giornaletto "Dio e popolo" (22 Novembre 19641 perchè se anche fosse cosi, il caro teosofo si troverebbe ancora lontanissimo dall'aver dimostrato l'esistenza di dio, in quanto la Ragione non ha una personalità separata dall'uomo: è semplicemente un complesso di caratteristiche della sostanza spirituale e non ha quasi nulla a che vedere con gli Insostituibili attributi divini. Dunque Il Misticateismo porta in sè la sintesi, la Grande Sintesi di tutte le ideologie, chiunque può parteciparvi conservando le proprie idee. Concedo che sia arduo l'inizio, ma poichè il Misticateismo è in potenza in ogni individuo, in quanto la Ragione è unica in 18 CONTROCORRENTE - Boston, Winter 1966

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