Controcorrente - anno XXII - n. 47 - autunno 1965

formarsi un'idea coerente e plausibile della situazione cubana e sono disponibili da tempo. Si vede che il compagno Wieck si è preoccupato poco di cercarle. Ma se il nostro compagno è Interessato a conoscere la verità su Cuba, invece delle fantasie di Dellinger, io sarei più che felice di fornlrgllele. Le documetazionl (non I pettegolezzi di De!llnger) In questi articoli gllene da alcune. "Prendo quindi le sue relazioni come dati di fatto", prosegue Wieck. Basati su che cosa? Sulla semplice amicizia e fiducia che ha su Delllnger? Non basati, non tenendo conto della situazione poliziesca nella quale l'amico operava? Ignorando l'assoluto controllo che la polizia mantiene sull'azione e la parola di ogni Individuo che questa ed i suol ruffiani mantengono e col quall Dellinger è venuto In contatto? Non basato sul terrore generale della popolazione che lo circondava, del qual terrore Delllnger, protetto dal dittatore e da tutti I suoi arnesi era nell'impossibilità di rendersi conto, forse anche perchè non voleva rendersene conto per non distruggere le proprie illusioni? E tutti questi elementi psicologici e fisici Wleck non li prende In considerazione nel formarsi la sua opinione sulla realtà cubana e basa tutto sulla fiducia che ha della veracità ed attendibilità di Dellinger? Caro Wieck, non gll mancherebbe una base solida al castello che ti sei fabbricato sulla "Rivoluzione Cubana" castrista? E continui pure sul medesimo tono superficiale. E su questi "dati di fatto. . . assumendo poi ciò che è noto a tutti, cercherò di stablllre l'identità del carattere della rivoluzione". Ora, amico, val proprio fuori di carreggiata colla ... logica. A tutti quei fatti non son noti, dal momento che non son noti a me ed a milioni d'altri. Secondo, i dati di fatto di Dellinger sono false deduzioni di situazioni superficialmente osservate ed erroneamente Interpretate, dovuto ad una situazione personale ridicola - per un Investigatore serio - nella quale Delllnger si era messo volontariamente, che lo lncapacitava ad osservare obiettivamente e gli negava la possibilità di guadagnare la fiducia delle persone che avvlclnava, che sole avrebbero potuto Informarlo onestamente della tragica realtà delle cose; riducendolo cosi ad essere Influenzato dalle Informazioni Interessate e false del dittatori stessi. E' sulla base di questi . "fatti" poco seri che tu vuoi "stabilire l'identità del carattere della rivoluzione?" Non scherziamo Wieck. "Per molti americani questa Rivoluzione presenta un modello che giustifica una certa politica .•. (ed) lo vogllo tentare di dimostrare li perohè li credo In errore". Qui ml fai proprio piacere udirti dir ciò ed ai miei occhi ti redimi un tantino della tua troppo ben intenzionata faciloneria e credulità In Dellinger. Lui sarà onesto e sincero, come tu con tanta fiducia cl garantisci, ma certo santo non è, ed ancor meno dipendevole annunciatore del:a Buona Rivoluzione. E tiriamo avanti. "Incominciando confesso che ml ci volle del tempo per afferrare quello che vi è di singolare nella Rivoluzione Cubana". Tu sogni, caro Wieck! Lascia che te lo dica uno che ha osservato e partecipato a quasi tutti i movimenti rivoluzionari di questi ultimi cinquant'anni ed ha visto d'appresso tutti i tradimenti alle rivoluzioni da parte delle controrivoluzioni comuniste, incominciando dal sollevamento Spartachlsta, alla rivoluzione russa, a quella ungherese dopo la prima guerra mondiale, a tutti i complotti ed assassinii a tradimento comunisti In Spagna, per finire coll'osservare quella di Cuba nel maggio del 1959. Tutte queste rivoluzioni-controrivoluzioni comuniste sono fatte sullo stesso modello e non hanno nulla di "singolare" per chi ha occhi per vedere sotto la superficie. E perfln tu riusciresti a vedere la doppia faccia delle "rivoluzioni" comuniste, se fosti meno credulone. La tua estrema fiducia ti tradisce facendoti vedere lucciole per lanterne. Primo punto: sfruttamento da parte dei comunisti della generosità della massa per, sul sangue e sul sacrificio di essa arrivare ad afferrare il potere; e poi tradimento delle giuste aspirazioni delle masse per un poco più di libertà e giustizia, che sono invece ridotte al più completo schiavizzamento sotto lo scudiscio e le pallottole dei nuovi tiranni comunisti. Cosicchè non vi è nulla di "singolare" sulla rivoluzione cubana. Non vi è che la tragedia della comune pratica totalitaria comunista, che è quella di promettere prima alle masse libertà e giustizia e poi, dopo che sono In possesso del potere, sottometterle alla più feroce servitù a beneficio dei loro padroni :fasci-comunisti. Svegliati dal tuo sogno, Davld Wleck! La rivoluzione cubana che CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1965 9

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