Controcorrente - anno XXII - n. 47 - autunno 1965

la giusta causa dei negri, per la loro completa integrazione che li metta al live!lo dei bianchi, ma sinceramente non ci sentiamo di giustificare e approvare, che per voler affermare il proprio diritto, si debbano distruggere, manomettere e calpestare, senza alcuna plausibile ragione i diritti degli altri. Comprendiamo il clima accalorato in cui si sono sviluppati questi avvenimenti, e le cause determinanti, come sappiamo che non bastano le leggi testè varate a Washington a sanare la piaga, come è ben certo che non in tendiamo fare la parte dei vigili del fuoco. Giustificata la protesta, i motivi e il fine, ma non il mezzo che si è usato, e più preclsamen te quello di incendiare e di saccheggiare e di uccidere il proprio simile. In ogni modo il monito è più che severo, e perchè cose del genere non abbiano a ripetersi, è di assoluta necessità che sia raddoppiato l'apporto per sopprimere l'odio esistente contro i negri e viceversa, con la eliminazione di tutte quelle cause che si •oppongono alle loro rivendicazioni, per tutto quello che concerne il godimento degli stessi diritti dei bianchi. Solo cosi si potrà creare quel clima di armonia e di intesa e di coesistenza che possa garantire i doveri, l diritti e la libertà di tuti e di ognuno. Il Segretario Generale dell'ONU ha recentemente fatto osservare che "nel Vietnam la vittoria o la sconfitta totale sono da escludersi. Per riportare la pace occor- •re il negoziato e la discussione. I mezzi militari non potranno mal avere come risultato una soddisfacente soluzione del problema". E' purtroppo nel vero, e vogliamo sperare che si ritorni alla ragione e che presto sia la fine di quest'altra tragica situazione, e si dia inizio ad una azione diretta a stabilire rapporti che conducano i popoli del mondo ad affratellarsi e vivere secondo il loro desiderio, in pace e prosperità. E tanto sarà, quando non vi saranno nè pi':1 armi, nè più armati. E' accertato che Il Vaticano è un baluardo dell'economia nazionale italiana. La Santa Sede ha oltre 100 miliardi investiti in aziende della penisola. Da una comunicazione ultima del ministero delle finanze, risulta che gli utili lordi distribuiti da società nazionali alla Santa Sede, nell'anno 1963, ammontano a 3 miliardi e 518 milioni. Da tempo era risaputo dei favolosi Investimenti del Vaticano, ma i più non sanno che lo Stato Italiano non riscuote da questo potente azionista la tassa dovuta prevista dalla legge. Questo particolare .privilegio esiste in base ad una disposizione del 1942, ed è esteso a dieci sacre congregazioni, tre tribunali ecclesiastici, sette uffici ecclesiastici, l'amministrazione dei beni della Santa Sede, la segreteria di stato, la reverenda Camera Apostolica, l'amministrazione della Santa Sede, la Dataria Apostolica e l'Istituto per le Opere Religiose. In questa ridda di beneficiati, che serve solo per non farci capire niente a nessuno, si riscontra unicamente che gli enti sopra elencati, e per essi il Vaticano, sono esenti dal pagamento delle tasse sui dividendi delle azioni. In complesso la Santa Romana Chiesa, considerata la terza potenza dei detentori dell'oro e degli investimenti, non paga, come tutte le altre società le tass~ dovute al governo italiano. Il particolare privilegio ridonda a danno dei poveri contribuenti, che più che ogni altro ne pagano le conseguenze, e gioiosi e osannanti si lasciano •benedire da Pietro e tosare da Paolo, che in uno formano la stessa famiglia. A più riprese anche se In forma e tono diverso, Dean Rusk, Segretario di Stato, ha detto e ripetuto: "Noi americani non abbiamo nè l'autorità, nè la ;potenza, nè il desiderio di regolare gli affari del mondo. La nostra politica estera si preoccupa, Innanzi tutto, di costruire un edificio dove I rischi delle crisi slano limitati. Il ruolo di ,gendarme non è Il ruolo degli Stati Uniti. Alla luce degli avvenimenti non vi pare che sia tutto l'opposto? Ci viene dato di conoscere che l'esercito svedese ha stipulato un contrato con la "Bofor" una compagnia tra le maggiori della Svezia, per la costruzione di un cannone da 155 millimetri. Esso avrà una gittata di 25 chilometri e sparerà una granata ognl tre secondi. Sarà il più rapido cannone del mondo fra quelli esistenti del suo calibro. Avrà bisogno di quattro "serventi" che saranno posti in due compartimenti a CONTROCORRENTE - Bosto'II, Autumm 1965 41

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