Logica _preti na LA FAME LA "E' necessario soffrire, cara la mia donna - disse Don Lamento alla timida vecchietta che aveva bussato alla sua porta - Il Regno dei cieli non si conquista senza fatica. Cosa contano pochi anni di sofferenze in confronto di un gaudio che durerà tutta l'eternità?" Interruppe per un momento il discorso per annusare l'aria che veniva dalle sue spalle e gli sembrò di sentire un gradevole odore di tacchino arrosto. "Pensate alla vostra anima! - la ammoni gravemente Don Lamento - Pensate a salvare la vostra anima e tutto il resto sarà nulla. A che cosa potrebbe giovarvi un pagliericcio? Soltanto a provare la gioia del corpo, un piacere malsano a cui, fortunatamente voi avete perso l'abitudine. Crogiolandovi nelle mollezze potrebbero venirvi dei cattivi pensieri, cattivi pensieri che non vi si affacciano neppure alla mente flnchè siete preoccupata dalla vostra miseria. La assoluta indigenza è una benedizione del Signore perchè ci libera dei bisogni del corpo a tutto vantaggio dell'anima. "Ma lo ho i dolori reumatici - disse la vecchia - Un medico mi disse che avevo bisogno di starmene al caldo." "Guardatevi dai medici e dalla loro falsa scienza! - eruppe Don Lamento. E' scienza diabolica, che insÌ!Stenella conservazione di quella carne che è !'.origine di tutti i nostri peccati. Se la scienza fosse illuminata e onesta farebbe di tutto per aiutare gli uomini a liberarsi il più presto possibile di questa carne peccaminosa che è l'ampolla di tutti i nostri vizi!." Odorò un'altra volta l'aria e continuò: "Del resto che cosa è il v;ostro piccolo sacrificio a confronto di quello dei santi ere• miti che dormono "Volontariamente", dico "vol.ontariamente" cara la mia donna, sulla nuda pietra per macerare il corpo? Voi MANDA DIO forse non sareste mai stata capace di trovare la forza di sottoporvi a tante sofferenze, vero? E il Signore buono, che vuol sal• vare la vostra anima, vi ha aiutato a trovare la via della vera penitenza! La vecchietta, piuttosto umiliata non sapeva che rispondere. Convlntasi di aver torto nel -pretendere un letto tentò di affrontare un altro argomento. "Ma io ho anche fame, ho bisogno di sostenermi per continuare una penitenza tanto necessaria." "Con questo? - la redargui severamente Don Lamento - Non sapete che le gioie della tavola sono le nemiche dell'anima? Ricord_ate la parabola del ricco Epulone, se egli fosse stato digiuno cer.t:amente avrebbe avuto pietà del mendicante: lo avrebbe intrattenuto con sani discorsi, avrebbe avviato la sua anima sulla strada del bene. Invece perdette l'anima sua e furse, fece dannare quella dell'altro. Leggete la vita dei nostri Santi Padri e apprenderete oome all'esercito della vera Fede sia necessario sostentarsi appena con erbe e radici per mantenere la mente il più possibile libera e sgombra da ogni appetito umano. Ringraziando Dio le nostre campagne abbondano di erbe e quindi non vi troverete mai priva di sostentamento". Fece un largo gesto delle braccia e concluse: "Santa vita, buona donna!" E chiuse rapidamente la porta poichè a giudicare dall'odore, l'arrosto doveva essere. a punto. Nel \Sedersi a tavola avanti al tacchino ben rosolato emise un gemito. "Questa maledetta lombaggine - I tre medici che mi curano non valgono niente, bisogna che mi rivolga a un luminare della scienza, se non voglio finire rattrappito." Poi apri tutto il naso per sentire bene Il sapore del tacchino. MALVOGLIO CONTROCORRENTE vuole essere letta. E' necessario l'aiuto di coloro che la ritengono efficace. La rivista e' una Iniziativa volontaria. Le spese di CONTROCORRENTE sono due - quelle di stampa e quelle di spedizione. Tutto Il resto e' lavoro volontario, fatto di fede. La nostra sola fede non e' sufficiente. Occorre altro per far vivere una rivista di battkglla che tira frecciate In ogni direzione. Se ogni abbonato si lmpernasse di fame un altro, Il nostro problema sarebbe risolto. Cl metterebbe In condizioni di Intensificare le frustate. Lettore, coopera In quest'opera di epurazione sociale. CONTROCORRENTE - Boston., Autumn 1965 35
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