sentava uno sfogo personale, tanto p1u sfogo quando si tenga presente che la persona presa di mira non aveva più la possibilità di rispondere: un monologo dunque, e non un dialogo. Se lo scritto poi, avesse potuto portare un contributo di chiarificazione alle idee libertarie anche la critica ad urra morta (fino a prova contraria, stimata, ben voluta, attiva), sarebbe potuta passare in seconda linea ( ... ) . Ho voluto riprodurre il paragrafo per intero. Questa è la prima volta che mi si scrive sostanziando la protesta. Evidentemente tu non hai letto la risposta data dalla Serano ai compagni che hanno scritto protestando. Quella risposta calza a pennello anche in questo caso. Ne ~accio uso. Fu pubblicata nel No. 31 di CONTROCORRENTE (Agosto 1962). Copio i passaggi essenziali. Desidero non vi siano equivoci nel nostro operato. La Serano in questa risposta è precisa, come sempre. Non vi possono essere malintesi. Ecco quanto diceva in quella risposta: " ( .. ) Gli azzeccagarbugli potranno continuare ancora a depredare meriti e ad oscurare valori, ma potranno essi distruggere quel desiderio di giustizia e di bene che si annida malgrado tutto nel cuore degli uomini e che cosl spesso li spinge a rivalutare fatti e personaggi del passato e del presente? E qualora pure nessuna clamorosa rivalutazione di uomini e cose dovesse avvenire in quest'angolino delle beghe fra anarchici, avranno i sopraffattori veramente confuso i valori intangibili che tanti agognano più del benessere, più della vita stessa?". "Denigrare significa togliere ed oscura re un valore: diffamare, calunniando. Prima che qualcuno vuole accusarmi di questi crimini non ha il dovere di provare che 'ho diffuso menzogne? Non era mia idea di rivolgermi ad una massa incognita ed indiscriminata di lettori per cercare che si smettesse di ingiuriare ed esaltare a vanvera morti e vivi insieme. Inviai a suo tempo due lettere al Bollettino Interno della F.A.I. in Italia. Non furono pubblicate, ne mi fu risposto se non con l'apparente noncuranza da parte dei responsabili, mentre certi sciocchi prendevano ibaldanza ed inviperivano sempre più contro di me. "Ora si grida alla mia vigliaccheria, perchè ho detto apertla.mente quello che c'era da dire, che del resto avevo sempre detto personalmente alla Berneri viva, sempre che ne avevo avuto l'occasione e posso provarlo: che avevo detto ai suoi amici di New York e di Genova, oralmente e per iscritto, da sette anni, da quando cioè ho cominciato ad avere contatti con loro, indipendentemente dal mio desiderio e dalla volontà dell'estinta. "Del resto non vi è su CONTROCORRENTE No. 24, in data Giugno 1961, un mio articolo contro la sbagliata presa di posizione della Berneri, rimarcante altresl quanto ingiusta e opportunista ella fosse? Ella è scomparsa nove mesi più, tardi, senza che nel frattempo nessuno ha trovato modo di smentirmi, o di ricordarsi di me. Il coro di protesta degli amici della defunta si leva ora per speculare sulla superstizione del culto dei morti, a danno dei vivi? E perchè non innalzare un monumento alla malvagità di Hitler e chiamare quindi empi coloro che ancora ricordano il male di cui egli fu artefice? "Fin dal titolo del mio articolo incriminato facevo capire che parlavo dei morti per biasimare i vivi. Essendo stata calcolatamente posta'nella posizione (situazione) di dover scegliere fra un disprezzo ingiusto per una svalorizzazione personale definitiva, e rischiare di essere considerata una irreveren te che disturba i morti, ho preferito questa ultima alternativa ... Ho scritto il mio articolo sulla Berneri-Zaccaria riconoscendo il ricatto e sfidandolo perchè non sono una vigliacca e perchè questa era l'ultima via d'uscita per tentare di difendere me stessa e gli ideali che professo (. .. ) ". La riproduzione di questa spiegazione mi dispensa di dovere aggiungere altri commenti. Non credo sia necessario. Non c'è bisogno di spiegare perchè CONTROCORRENTE ha pubblicato l'articolo che doveva provocare tanto furore. Ripubblicherei quell'-articolo oggi senza batter ciglio, convinto di servire la verità e l'anarchismo. CONTROCORRENTE è sempre stata una libera palestra, aperta ai compagni che hanno dovuto precisare situazioni diverse nell'interesse del movimento. Per chi non sappia devo •aggiungere che la Serano è stata per diversi anni connessa con la redazione de '"L'Adunata•. Ha scritto in quel giornale. E' stata in buona armonia con quel gruppo per degli anni. Quando ha iniziato la sua collaborazione a CONTROCORRENTE è stata altamente raccomandata da compagni che stimiamo. L'abbiamo accolta con rispetto ed entuCONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1965 31
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==