Controcorrente - anno XXII - n. 47 - autunno 1965

quello stato. Ma noi innalziamo aile cariche pubbliche gli analfabeti e gli inetti, i vagabondi e gli insufficienti. Noi diamo la direzione dello Stato a uomini come Mussolini e Hitler, noi facciamo sempre ministro dell'agricoltura un avvocato che mai coltivò una patata, ministro della guerra un ex calzolaio che mai comandò una compagnia, ministro della Giustizia un professore che non è mai entrato in un tribunale e così via. Ai Lavori Pubblici si mette sempre un uomo che non ha mai costruito un canile, alle Finanze un uomo che non seppe mai far altro che debiti vergognosi, senza pagarli mai. E sono costoro che dominano. E le masse li adorano. Ora fin quando duri l'adorazione e il timore di queste tronfie vanità o della seggiola che son riusciti a occupare non vi sarà libertà, nè mai riconoscimento del vero merito, mai possibilità per chi non adula e non si sottomette di arrivare a guadagnarsi una crosta di pane senza abiure, senza umiliazioni, senza avvilimenti. Spunti polemici Bisogna che lo spirito umano insorga. Bisogna che gli uomini incomincino a con• vincersi che qualunque legge o qualunque decreto si vota è un anello della catena che sempre più lega i polsi e le caviglie dell'individuo e noi spezziamo tutti gli idoli che tentano di imporsi alla nostra venerazione. Fn quando non avremo abolito lo Stato e la caterva di fannulloni che Io impersonano non potremo mai rialzare la fronte verso il sole e verso le stelle. Fin quando non avremo distrutte le gerarchie non saremo mai liberi e non potremo mai liberamente respirare, fin quando non sapremo ribellarci all'autorità non saremo mai degni di chiamarci uomini. Saremo pecore o, peggio, vegetali. Saremo adulatori o spie. Nell'epoca dello Stato pletorico e della statolatria imperante non possono esistere uomini di carattere. Se ce ne fosse ancora qualcuno superstite sarebbe in carcere o al cimitero. (giugno 1950) Domenico Falco (CONTINUA) Al MIEICARICOMPAGDNEILLFA.A.I. Scusate, amici, se questo scritto sembrerà un poco sconclusionato. La colpa è tutta vostra che mi avete sconvolto il cervello. La mia testa funzionava bene prima d'incominciare laJ lettura del vostro Bollettino Interno, col resoconto del vostro bel Convegno; e perchè ora è tutto fuori carreggiata? Vi dirò che trovai il vostro resoconto cosi istruttivo che me lo digerii in una sola boccata e si vede che fu troppa punizione, perchè ora la testa ml gira. Figuratevi, 94 pagine son dure da digerire, sopratutto con tutta quella miscela d'idee che ci avete messo dentro. Ed ora la tragedia è che ho in testa un uragano che mi ha dato una voglia matta di buttar giù le mie impressioni sugli interessanti temi che avete trattati e le importanti decisioni che •avete prese nei vostri laboriosi tre giorni di dibattito. Ma... .guardate caso strano, mi riesce ora impossibile di richiamare alla mente i comma ed i sottocomma da voi cosi ben discussi. Purtuttavia interessanti devono essere stati, no? Tre giorni di dibattiti brillanti sospetto che devono aver sciolti molti complicati nodi, nevvero? Eppure ... più ci ripenso e più vuoto ml trovo nella testa, del qual fenomeno non vi voglio accusare, sospettando essere un caso naturale. Amici! Immagino che al vento non dovete aver predicato, santo dio! Le 94 pagine del Bollettino sono Il per testimoniarlo. Eppure per la mia testa sembrerebbe proprio il caso, perchè dentro c'è restato poco. Qui però, un sospetto mi viene. Il principale scopo del Convegno non sarà stato quello di godervi la fraterna compagnia, mentre allegramente un cicchetto prendevate insieme? Questo riceverebbe il mio incondizionato plauso, perchè la bella compagnia a me pure piace, benchè, ahimè! astemio sono ... No, no, questo del vostro Convegno non deve essere stato il principal motivo, perchè se no di meno avreste parlato e di più bevuto, mentre dei bei discorsi ognuno di voi ne ha ,ben fatti e con parole cosi splendidamente alate! Ah! ora mi ricordo. Voi avete discusso sull'autonomia, seduta prima, seduta seconda, seduta terza. Mi sbaglio? Null'affatto! Sta Il scolpito nel Bollettino. Pazientate un poco! Ci guardo. LI dentro si parla di "concreto" di "panoramico" di "malattia" e naturalmente di "rimedi" per .guarire la malattia, che però non riesco a capire se è malattia dell'autonomia od altra. Si parla pure di "vivificare" quello che sembra si rifiuta di 28 CON'IIROCORRENTE - Boston, Autumn 1965

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