Molto più esauriente sono In un saggio dal titolo: "Perchè e come sono comunistaanarchico" che spero di offrire presto alla considerazione critica dei miei compagni anarchici, anche se nel frattempo potrò tornare sull'argomento, se questa rivista e i suoi lettori lo gradiranno. - C. R. Viola Palermo, 3 Giugno 1965 • • • • L'Unione Sindacale Italiana Chi scrive queste righe non è un novellino del movimento anarchico e sindacalista italiano, ma un fervente propagatore e sostenitore dell'anarco-sindacallsmo prima ancora della nascita dell'U:S.I. Questo lo dico per i compagni degli altri paesi, afflnchè sappiano che le cose che andrò espOnendo in questo articolo non sono frutto di fantasia, oppure prurito di emergenza. A sostegno di quanto esp0sto più sopra è bene che i compagni degli altri paesi sappiano che a Torino nel 1911 si costitul un sindacato autonomo Inspirato ai principi dell'anarco-sindacallsmo, mentre l'U.S.I. è sorta un anno dopo e cioè nel 1912. Dopo il fascismo, sempre a Torino, nel 1946, con un gruppo di operai prendemmo l'iniziativa per la costituzione di un sindacato unico ai margini delle organizzazioni sindacali legalitarie, tentativo che dopo un lungo e coraggioso sforzo con riunioni e lancio di manifesti murali, subito strappati brutalmente dai sicari marxisti che erano al governo e che fecero l'effetto del panno rosso davanti al toro, dovemmo rinunciare a causa delle minacce e delle violenze dei tutori delle Corporazioni controllate dai nuovi burocrati dei vari partiti marxisti al governo, nonchè il boicottaggio della F.A.1. che fin dal 1945 al suo Congresso di Carrara prese posizione contro la ricostituzione dell'U.S.I. E per 20 anni hanno perseguitato, ridotto al silenzio quel pugno di coraggiosi e ch1aroveggentl che si ostinarono a voler ricostituire l'U.S.I. per non perdere Il contatto con le masse operaie ed insegnare loro I postulati dell'anarcosindacalismo, dell'azione diretta e della espropriazione dei mezzi di produzione da parte dei lavoratori per mettere In comune Il prodotto del lavoro pure comune. Era tanto l'entusiasmo degl'inlziatori della ricostituzione dell'U.S.I. quanto se ne avvertiva Il ):)!sogno In quel momento veramente storico e propizio per una potente affermazione dell'anarco-sindacallsmo che nominammo un Comitato di Coordinazione per la preparazione di un Convegno nazionale che ebbe luogo a Piombino nei giorni 6 e 7 Gennaio 1950. Come portavoce del Comitato di Coordinazione dell'U.S.I. si Iniziò la pubblicazione di alcuni numeri unici di Guerra di Classe che si pubblicarono a Torino con il sottoscritto quale redattore ed il compagno Angelo Dettori responsabile. Il numero di Dicembre 1949 oltre la convocazione del Convegno di Piombino pubblicava in manchette la sintesi del nostro programma: "Il Sindacato rivoluzionario è un mezzo d'azione. Il gruppo specificamente dottrinario nell'unione o nella federazione ne è la èlite evoluta. L'Anarchismo è la dottrina. L'Anarchia è il fine". Ma i cosiddetti Comitati di difesa sindacale, partoriti dal Congresso di Carrara nel 1945, con funzione specifica di ostacolare ogni lavoro tendente alla ricostituzione di un'organizzazione sindacale rivoluzionaria, al margine del· conservatorismo delle Corporazioni ormai pienamente monopolizzate dai nuovi partiti marxisti al governo del C.L.N. non ci risparmiarono insulti e calunnie pur di riuscire ad Impedire il nostro lavoro ed allontanare le masse dalle nostre file e portarle nel calderone Confederale del bolscevismo con la scusa della unità operala sindacale. A conferma di quanto diciamo più sopra ecco qui una delibera del Convegno dei C.d.S. tenutosi a Livorno il 27-28 Giugno 1948: "Il Convegno del C.d.S. esaminando le probabilità di una eventuale scissione nella C.G.I.L. deplora il contegno di tutti i partiti politici che provocano lo sgretolamento dell'unità operaia dimostrando cosi di non essere capaci di difendere gl'interessl della classe lav·oratrice, si riserva di esaminare a tempo opportuno la propri'a ,p0sizione nei confronti di una frattura sindacale". Va notato che questa mozione venne presentata da Marzocchi e firmata poi anche da Fallla, Sassi e Gervasio, questi ultimi due già ferventi militanti dell'U.S.I. in vita, finirono poi per ricoprire cariche nella C.G.1.L. bolscevica come attualmente lo sono Marzocchi e Mantovani. E cosi di questo passo fino al recente Convegno di Bologna, il movimento F.A.I. non ha deviato un centimetro dalla linea tracciata nel 18 CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1965
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