Controcorrente - anno XXII - n. 47 - autunno 1965

ignoranza della storia e dell'uomo, rinuncia simile a quella di colui che si rifiuti di cibarsi per paura di fare indigestione ... A questo punto s'Impone una distinzione essenziale tra ciò che è "necessario" e ciò che non lo è allo sviluppo civile, altrimenti si può pensare che si suggerisca agli anarchici di farsi perfino ... preti, se anche dalla sagrestia sia possibile dare una spinta all'emancipazione dell'uomo. Vi sono Istituti (come quelli religiosi), Il cui abbattimento favorisce lo sviluppo storico, ed altri che, sia pure provvisoriamente sono indispensabili allo sviluppo detto. Negare questi ultimi significa mettersi fuori e contro della storia. Con altre parole noi possiamo negare le forme negative dell'ordinamento politico (monarchico, dittatoriale, ecc.) e della struttura economica (liberale, capitalista, ecc.), ma non possiamo negare OGNI ordinamento giuridico ed OGNI struttura economica - almeno a tutt'oggi. L'istituto religioso è superfluo: possiamo negarlo e, se possibile, abbatterlo sin da om. Ma quello politico, nella sua essenza riducibile al doppio rapporto di mutuo condizionamento singolo-singolo e singolo-collettività, è Indispensabile. Possiamo negarne le forme retrograde (monarchica, per esempio) che appartengono al passato ed a questo cl riportano, ma non possiamo negarne quelle che portano allo avvenire. E' fuori dubbio che l'attuale democrazia ancora infantile rappresenta un progresso rispetto al governo assolutista di alcuni decenni addietro. Nel momento attuale l'anarchismo è il grande assente della storia, ma è l'unica possibile alternativa alla tradizionale politica della menzogna, perchè solo esso può esprimere tutta la capacità e dignità morale dell'uomo, tutto l'Impegno dell'uomo di liberare se stesso attraverso la liberazione del proprio simile. Un anarchismo "storico" conseguente, a mio modo di vedere, dovrebbe estrinsecarsi In tre aspetti: 1) di Immediata attuazione; 2) di relazione politica; 3) di pregoverno. Secondo il primo aspetto, dovrebbe costruire sin da ora la vita comunitaria basata sulla solidarietà e sulla mutualità delle prestazioni. Non si tratterebbe di un partito, ma di un movimento mutualistico capace di dimostrare al mondo "sin da ora" la bontà dello spirito comunitario anarchico vissuto nei fatti. Tale aspetto-base dovrebbe essere capace di "contenere", assieme agli altri due aspetti, la libera iniziativa individuale e di gruppo. Per il secondo aspetto, l'anarchismo rappresenterebbe il partito senza somigliare ad alcun partito. In altre parole, il detto movimento dovrebbe avere "delegati" ovunque si può lavorare per il miglioramento sociale In senso libertario (sindacato, comune, parlamento, ecc.), ma delegati veri e propri non Investiti di autonomia politica individuale e quindi revocabili e ripudiabili in qualsiasi momento. La "politica" dello anarchismo dovrebbe essere totalmente aliena da ogni irorma di opportunismo e tatticismo basati sulla menzogna, cioè, "assolutamente distinta" dal comportamento machiavellico di TUTTI I partiti. Per il terzo aspetto, l'anarchismo dovrebbe tenersi pronto per ogni possibile "crisi rivoluzionaria". Tra le norme generali dell'anarchismo da me auspicato cl sono a) la rotazione delle cariche e b) il rendiconto interno e pubblico della propria attività. Devo limitarmi a questi sommari cenni. So di dire delle enormi eresie, ma so anche che fuori di queste prospettive abbiamo due sole alternative ugualmente anche se diversamente negative: o il nullismo storico dell'astensionismo In cui si esaurisce l'anarchismo tradizionale o il clientelismo e caporalismo dei partiti politici (di sinistra e laici compresi). Non vedo altro ... Avere del "delegati anarchici" non è, per sè solo, una soluzione, ma è una via necessaria. Un movimento efficiente come a) comunità operante, come b) presenza politica e come c) "riserva rivoluzionaria", presuppone degli anarchici conseguenti, che io nè altri possiamo far venire fuori dalle e con le parole. Ogni esperienza è fatta anche di errori, e non potrebbe essere diversamente ... Ho detto In apertura di quest'articolo che l'anarchismo "tradizionale" non ha sbocco proprio perchè la sua unica prospettiva di sopravvivenza è data dalla rinuncia di ciò che costituisce... la sua tradizione, che è una tradizione sbagliata, perchè uon ha niente a che vedere con lo spirito sinceramente rivoluzionario e con la capacità dello individuo e della comunità. CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1965 17

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