Controcorrente - anno XXII - n. 47 - autunno 1965

~ONTBO~O AUTUMN 1965 In questo numero Gli amici della rivista . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 I ghetti d'America, di Davide Jona . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Figuri e figure - Giuseppe Valenti, di G. Ricci . . . . . . 5 Un interpretatore in pena, di Brand . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 TRIBUNA LIBERA - C. R. Viola - Ilario Margarita 15 Tributo a Mario Mariani, di Domenico Falco . . . . . . . . 20 SPUNTI POLEMICI - Brand - Aldino Felicani.... 28 Note italiane, di C. R. Viola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 La legge e l'autorita', di Pietro Kropotkine . . . . . . . . . . 37 A PIOMBO, di "Il Muratore" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39 PICCOLA POST A . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44 Rossoni, di A. F. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48

Gli am1c1 della rivista CONTROCORRENTE, pubblù:asione dedicala alla lotta conlro il fa1ciamo ••• ln1eres1antia1ima pubblicasione. Un 11ero piccone demolitore di lulte le impo11ure fa,ciste; un flagellatore implacabile del regime totalitario fa,cista. Scritto con conoscensa di fatti, da g1;nte che •a tenere le pe'!''!a in mano e colp11ce a aegno, con prec, .. one, con attacchi serrati, il giornale di Boston •i legge con piacere. Altamente i1trulli1>0. Lo raccomandiamo a tutti i nostri lellori. CARLO TRESCA "IL MARTELLO" 14 Maggio 1939 Cigliano, Italy: T. Moriena ........ $ 5.00 Paterson, N.J.: R. Succurro 3.00 Detroit, Mich.: G. Mascio ............ 20.00 New Castle, Pa.: S. Pappaianni . . . . 5.00 Northampton, Mass.: Prof. M. Canta3.00 5.00 rella ............................. . Pittsburgh, Pa.: J. Moro .......... . Philadelphia, Pa.: J. Desiderio .... . Revere, Mass.: J. Sellaro ........... . Boston, Mass.: D. Vincenzo ......... . Brookline, Mass.: S. Ussia ........ . Cambridge, Mass.: Prof. C. Titcomb, 10.00 3.00 3.00 3.00 salutando Felicani . . . . . . . . . . . . . . . 5.00 San Jose, Ca!.: L. Cairo .............. 10.00 San Jose, Ca!.: A. Del Giorgio 5.00 Worcester, Mass.: Marino Lombardi 5.00 Brooklyn, N.Y.: S. Milazzo ........ 5.00 Northampton, Mass.: Prof. M. Salvadori .............................. 10.00 London, England: British Library of Politica! and Economie Science .... Washington, D.C.: V. Agostinone .. Paterson, N.J.: R. Succurro ....... . Erie, Pa.: A. Sarzanese ........... . Lake Park, Fla.: F. Alberti ....... . Flushing, N. Y. : G. Cupelli ......... . Conway, Pa.: L. Marsilio ......... . Toronto, Canada: D. Paglia ......... . Buffalo, N. Y. : F. Di Blasi .... . Deerfield Beach, Fla.: S. D. Agostini 26.08 5.00 6.00 15.00 5.00 5.00 5.00 5.00 5.00 ricordando Carlo Tresca . . . 3.00 Dorchester, Mass.: "Pain" . . . . . . . . . . . . 3.00 Somerville, Mass.: D. Cicia . . . . . . . . . . 3.00 Sydney, Australia: A. L. . . . 2.17 Fos sur Mer, France: D. Pastorello 2.01 Chicago, Ill.: P. Zingaretti . . . 2.00 Chester, Mass.: L. Cardarelli . . . . . . . . 1.00 W. Pittston, Pa.: R. Megni ........ · 3.00 Galway, N. Y. : J. Carapel . . . . . . . . . . 3.00 Cliffside Park, N.J.: G. Amoroso.... 3.00 Lynn, Mass.: D. Bolelli . . . . . . . 5.50 Hyde Park, Mass.: P. Sanseverino . . 4.00 Brooklyn, N. Y. : Mrs. P. Gorin . . . . 3.00 Fort Dodge, Iowa: T. Calandrini . . 3.00 Beverly, Mass.: P. Incampo . . . . . . . . . . 5.00 Bradford, Mass.: J. Moro . . . 5.00 Scituate, Mass.: P. Di Legami, ricordando Sacco e Vanzetti . . . 4.00 Metuchen, N.J.: A. Risucci ........ 10.00 Parkland, Pa.: V. Bellotti . . . . . . . . . . . . 3.00 Gilroy, Callf.: J. Ienuso . . . . . . .. . . . . 3.00 Watervliet, N.Y.: E. Mori . . . . . 2.00 Melvindale, Mich.: V. Bonfiglio . . . . 1.00 Ozone Park, N.Y.: M. zavarella .. Kingston, Mass.: A. Brini ......... . Buffalo, N.Y.: A. Cordaro ......... . Richmond Hill, N. Y.: T. Martino .. Worcester, Mass.: L. De Santis ..... . Independence, Mo.: E. Eccli ....... . Los Angeles, Calif.: V. Cretarolo ... . Roma, Italy: Dr. R. Vacca ....... . Somerville, Mass.: A. Bartolucci ... . Newton, Mass.: N. Paglia ......... . Newton, Mass.: D. Perruzzi ....... . Newton, Mass.: Ngulatore ......... . Newton, Mass.: L. Di Bona ....... . Brighton, Mass.: G. Cugini ....... . Malden, Mass.: Andrea ............ . New York, N.Y.: A mezzo Parente: Baldazzi 5.00, Lago 2.00, Schivo, 3.00 5.00 5.00 5.00 2.00 5.00 1.00 50.00 15.00 1.00 1.00 2.00 1.00 1.00 1.00 2.00, Parente 1.00 . . . 10.00 Berkeley, Calif.: P.rof. J. Diggins . . 5.00 Somerville, Mass.: L. A. . ......... 10.00 Totale $ 373.76 BILANCIO No. 47 U,ci1-e Deficit precedente ............... $2,195.39 Uscite No. 47 . . . . . . . . . . . 480.00 Second class deposit . . . . . . . . . . . . . . 30.00 Totale uscite ..... $2,705.39 Entrale Abbonamenti e sottos ............. $ 373.76 Deficit 1-10-65 ............ $2,331.63 DATECI UNA MANO Siamo confidenti che i compagni ci aiuteranno a 1pOJJsare 1>ia il deficit. Facendolo ci meiterano in condizione di migliorarci. Desideriamo di re1pirare più liberamente. Abbiamo biaogno di spacio. Chi vuol contribuire a que1t' opera veramente nece,,aria, ci dia una 1t1ano. Ripetiamo, è no&tra convinzione che la rfoilta riaponde ad un bi,ogno. Rappresenta lo spirito dei tempi andati quando le pubblicasioni d'a11anguardia erano e1pre11ioni di 11olon16. L'attacco contro i nemici della liberto de11e continuare ,ensa 1011a. L'ambiente è cambiato. La lotta non è quella di ieri. I militanti ,i aono fatli più rari. Noi r,ogliamo continuare a fare echeggiare la protesta umana contro tutti i 1oprusi. Continueremo fino a quando ar,remo il ,o,tegno e la coopera!Jione di coloro che ci appr011ano.

RIVISTA DI CRITICA E DI BATTAGLIA Fondata nel 1938 - Direttore: ALDINO FELICANI Indirizzo: CONTROCORRENTE, 157 Mllk Street, Boston, Mass. 02109 CONTROCORRENTlEs publlshed quart.erly, Mail address: 157 Mllk SL, Boston. Aldino Fellconl, Editor and Publlsher. Offlco of publlcatlon 157 Mllk Street, Boston, Mass. 02109, Seccnd-class maU prlvllegesauthorlzed at Boston, Mass. Subscrlptlon$3 a year. Voi. 22-No. 1-(New Series #47) BOSTON, MASS. Autwnn 1965 I GHETTI D'AMERICA Mesi fa, commentando la portata della legislazione approvata per la difesa del diritti civili e politici, non mi era stato difficile prevedere che essa, pur risolvendo imponenti problemi, aceribissimi in particolari sezioni del paese, accelerando e anzi ;provocando entro breve tempo un cambiamento nell'equilibrio politico di diversi Stati, non avrebbe alleviato la situazione di tensione sociale che affligge una importante minoranza della popolazione nazionale. Anzi che essa avrebbe inacerbito molto probabilmente questa atmosfera di amarezza e di delusione. Non era una profezia difficile, e gli scoppi di violenza insana di Los Angeles, gli incidenti, minori in importanza, ma sempre preoccupanti, in molti altri centri, ne provano la validità. Quanto inasprisce l'animo dei Negri, ed in parte pure notevole di altre minoranze che per colore, o tradizioni di lingua, di costumi sono facilmente individuabili nel complesso nazionale, è la constatazione delle ingiustizie a cui essi sono sottoposti, malgrado la proclamata eguaglianza nel campo delle capacità politiche. E' purtroppo ben vero che per essi la legge sta diventando non una norma razionale per regolare i rapporti fra i cittadini, ma un'arma in molti casi usata con prevenzione, talora con brutalità, per perpetuare una situazione di inferiorità a loro Imposta da molti anni di servaggio e di discriminazione. Una inferiorità che li obbligò ad uno stato di penosa differenziazione economica, limitandone le opportunità di lavoro, escludendoli, soltanto per ragione del colore della loro pelle, da miglioramenti di carriera, da scuole, da contatti intellettuali con altri strati di popolazione, attenuando in essi I legami famigliari, richiudendoli per residenza in sezioni limitate e in decadenza in tutti i centri, e in particolare in tutti i centri più moderni dal punto di vista di progresso tecnico e sociale. Non è senza importanza il fatto che questa acerba animosità, questo tragico baratro fra bianchi e negri, nel campo sociale ed economico, abbia le sue manifestazioni più dure nelle città del nord, fortemente industrializzate. Il negro del sud, oppresso ,politicamente, privato di una voce nel controllo della cosa pubblica, è per lo meno in gran parte dipendente per la sua vita da una economia agricola. Anche questa, influenzata dalla meccanizzazione dell'agricoltura, è in rapida evoluzione: ma per lo meno le difficoltà del piccolo coltivatore negro non sono diverse da quelle del piccolo coltivatore bianco. Entrambi sono condannati alla estinzione, talora tragica, entro pochi anni; ma i pericoli, le asperità nel campo economico non sono rese in modo particolare più aspro per la gente di colore in estese zone del sud. L'ingiustizia diventa apparente e insopportabile quando la crescente miseria ed abbrutimento di •una parte della popolazione va di pari passo con il crescente benessere di un'altra parte, quando le possibilità di lavoro sono ogni giorno ridotte per chi, per discriminazione sociale, non ,ha potuto conquistarsi una educazione, mentre il progresso tecnologico concede •al resto della popolazione una vita sempre più agiata. Nel sud l'agitazione dei negri è essenzialmente alimentata dalla lotta per la parità

politica, e, almeno fino a quando tutta la zona non sarà radicalmente industrializzata, non trova che scarso alimento nella disparità sociale. Nel nord la capacità politica diviene, agli occhi degli oppressi, una crudele burletta, del tutto inutile per correggere le più flagranti e pesanti ingiustizie. La educazione, sia pure inadeguata, sia pure di qualità insufficiente, fornita alle masse di colore delle città industriali, serve essenzialmente a indicare quali sono le possibilità che la moderna civiltà dovrebhe e potrebbe offrire a tutti gli uomm1 indistintamente, serve a rere rilevare con disperazione che colui che nacque in uno "slum" dovrà abbrutirsi, ammalarsi e morire in uno "slum" sempre più squallido, sempre più affollato, sempre più deprimente. Il processo degenerativo delle relazioni fra i gruppi di diverso colore della popolazione americana si ingigantisce sempre più: e le statistiche che denunciano il rapido aumento della disoccupazione negra, sopra tutto giovanile, mentre la pressione della disoccupazione dei bianchi si alleggerisce o rimane stabile, che denunciano un impressionante accrescimento delle nascite illegittime fra i negri, sintomo di una disintegrazione famigliare in progresso, che denunciano infine un rapido accrescimento percentuale della popolazione di colore debbono condurre a contemplare con terrore le possibilità esplosive della situazione. • • • • I pericoli sono evidenti: se pure ancora molta parte della popolazione bianca degli Stati Uniti ha la decenza di non gettarsi palesemente ad una politica di repressione aperta, molti sono i sintomi che indicano quanta parte della stessa popolazione desideri limitare il progresso della minoranza negra sulla via della vera eguaglianza. I risultati della votazione in California, che stabill come diritto costituzionale la facoltà di limitare le transazioni nella proprietà fondiaria ad esclusione dei negri, lo stesso strepitoso successo riportato in Boston dal candidato che personificava l'opinione che la separazione nelle scuole dei bambini di diversa origine non fosse nociva alla loro completa educazione, che deve senza dubbio includere la capacità di giudicare un individuo unicamente in base alle sue qualità Intrinseche sono Indicazioni che molti americani, nel segreto della cabina elettorale, non hanno poi un profondo ~itegno a dare sfogo ai propri pregiudizi. Senza dubbio in vasti settori della pubblica opinione, i razzisti senza scrupoli hanno facile udienza, e la palese violenza è glorificata come giustificata reazione a intollerabili richieste da parte di esseri non completamente degni di classifica fra gli uomini. In troppe occasioni gli agenti della polizia non riescono a sco11gere nella esplosione di scontento e di delusione altro che una minaccia all'ordine pubblico, da essere trattata come tale, senza scuse, coi mezzi più efficaci e più pronti a intimidire i riottosi, troppe volte perfino colla ,più o meno conscia intenzione di ricondurre gli irrequieti nella posizione in cui tradizione, pregiudizi e sistemi sociali li hanno incatenati per secoli. Anche al difuori dei gruppi razzisti, anche fra coloro che almeno a parole si dichiarano favorevoli all'inevitabile progresso verso una integrazione, è assai frequente l'opinione che gli elementi più militanti fra la popolazione negra dovrebbero calmarsi, dar tempo al tempo, attendere che gli innegabili progressi recenti diano il loro frutto, e in due o tre altre generazioni producano una situazione più favorevole alle loro richieste. In fondo che cosa pretendono i negri? hanno avuto la garanzia che il loro diritto al voto non sarà più disconosciuto. Che forse pretendono che la società garantisca loro anche il pane quotidiano, anche una posizione sociale rispettata da ognuno? Non è forse vero che la capacità produttiva dei negri, sulla media, è al disotto del livello di quella dei bianchi? Che si può fare a un vecchio manovale, ad un operatore di ascensore, se il loro posto è preso da una macchina, da una fila di bottoni? Si può incolpare un pacifico cittadino, bene intenzionato verso ognuno dei suoi simili, anche se un poco più bruni, se i pregiudizi e le limitlazioni di venti a quarant'anni fa hanno impedito a un altro uomo di conquistarsi una educazione atta a farlo competere nella meccanizzata società moderna? Perfino fra i liberali, l'asprezza della situazione conduce sovente a conclusioni essenzialmente disfattiste: gli ostacoli da superare sono immensi, l"urgenza, talora perfino la irrazionale violenza delle agitazioni sembrano rendere più difficile ancora la realizzazione di aspirazioni fondamentalmente giuste. CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1965

E' certamente di estrema difficoltà il suggerire un incoraggiamento. Ma in fondo si dovrebbe riconoscere che siamo di fronte ad una situazione rivoluzionaria, non soltanto in America, ma in ogni parte del mondo. Una situazione rivoluzionaria con caratteristiche diverse dalla maggior parte di quelle simili che si sono presentate prima d'ore: ciò è evidente nel oaso americano, ove la minoranza di colore non chiede, almeno nella sua più grande massa, privilegi in confronto al resto degli taltri concittadini, non chiede il trasferimento di proprietà o di speciali benefici a proprio favore. Chiede soltanto che quanto fu riconosciuto come suo diritto da decine di anni se ,non da secoli sia finalmente realizzato, che le barriere di pregiudizi ohe la confina, fisicamente e moralmente, entro invisibili, ma invalicabili muri di ghetti siano abbattute. Ma anche sulla scena internazionale la irrequietezza delle nuove nazioni deve essere attribuita, almeno in buona parte, al bisogno di conquistarsi una posizione di parità nel confronto delle nazioni più progredite in senso moderno. Che possono i liberali fare in questa situazione? Le difficoltà sono Immense: da una parte sono evidenti gli ostacoli opposti ad una reale Integrazione, sopratutto nel campo economico. Con tutta la buona volontà, nessuno può inculcare capacità e allenamento quale richiesti dalla produzione industriale moderna a cui In tutta la sua vita non ha fatto altro che manovrare una scopa o tirare una carretta. <Dall'altra parte il tempo stringe; non si può dire a un giovane di stare tranquillo, di evitare la compagnia di teste calde, di attendere docilmente che i tempi cambino quando egli ha fame, ed è costretto a un Figuri e figure GIUSEPPVEALENTI Oggi finalmente, dopo un lungo periodo di vera confusione e di decadenza del Movimento Anarchico italiano, dovuto al caporalismo, al conformismo e al filocastrismo borghiano, vedo riapparire con vero piacere "Umanità Nova" con promettenti indizi di ravvedimento. Leggo nel suo numero del 13 giugno le giuste ed esplicite dichiarazioni e precisazioni fatte dal comozio deprimente, quando la sua famiglia va in sfacelo, quando egli è ogni giorno umiliato in una vana ricerca di occupazione. Lo stesso incremento rapido della popolazione negra, nonostante la più 'lllta mortalità infantile In rapporto a quella bianca, può sfociare entro pochi anni in una situazione esplosiva, che potrà sconvolgere la struttura sociale e politica del paese. Da sola via aperta al liberali sta nel riconoscere che la gravità della situazione risiede essenzialmente nei tentativi che si fanno di renderla permanente che è compito della società in generale assumersi la protezione e la difesa dei suoi elementi più inefficienti, più sfortunati. Che sopratutto si deve combattere ogni teoria che differenzia ,gli umani in base a loro fisiche caratteristiche, si deve opporre ogni voce che attribuisce la presente esplosiva condizione di delusione e di malcontento a un complotto sovversivo, si deve operare con sincerità e fermezza per eliminare dalla scena politica americana ogni elemento che si presta, con qualsìasl argomento, a perpetuare una condizione di servaggio imposto a un -gruppo nazionale. In fine a persistere, contro ogni scoraggiamento, nella via che sola può condurre a una ,reale comprensione e collaborazione integrata: operare per eliminare ogni folle repressione, ogni tentativo per rimettere le minoranze finora depresse "al loro posto". Il processo sarà lungo, e non si può essere sicuri che l'effetto di una campagna di avvicinamento e di mutua comprensione giunga In tempo ad evitare crisi disastrose, forse sanguinose, per la nazione. Ma non c'è altra via. Davide Jona pagno, Ivan Guerrini, al recente congresso, Convegno Nazionale Anarchico di Bologna, tanto che sento rifiorire in me la speranza di poter vedere ancora rinascere lo spirito, veramente libertario, che aveva in passato questo movimento, che mi ricorda i tempi dell'eslllo e di Camlllo Berneri (il buon compagno, pieno di fede e di coraggio libertario, trucidato vigliaccamente dai comunisti in Spagna, nelle giornate di ,Barcellona, che avevo conosciuto a Parigi, alle riunioni di Carlo Rosselll e col quale, noi di "Giustizia e Libertà", fra i pri.ml, eravamo accorsi volontari in Spagna). CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1965 5

Confesso che ritrovando per la prima volta, dopo tanto tempo, su U.N., pubblicate le giuste parole di Ivan Guerrini, ho sentito riaffiorare in me quel vecchio spirito di obiettività libertaria, capace di ridar vita, che in passato mi aveva sempre ispirato simpatie e ammirazioni per i veri anarchici, conosciuti, specialmente in Spagna, ed ora, più che mai, mi sono sentito commosso al punto di rinvangare i ricordi della mia fanciullezza. Vecchi ricordi di quando udii per la prima volta, nel Trebbio di Pesaro, la chiara parola di Errico Mala testa, io che, ancor tredicenne, ignoravo ancora Il vero significato della parola Anarchia. Ma cosl facendo ml è pure tornata alla mente la triste figura di Alcide Cerasani di Fano, l'anarchico che si diceva pericoloso, per aver minato il ponte della ferrovia di Fano, nell'intento di farlo saltare :il passaggio del treno reale e che poi scoperto ed arrestato, per paura delle conseguenze e per vendicarsi dei compagni, ritenuti paurosi, dava ai fascisti gli indirizzi degli stessi, per farli legnare" e si presentava al processo, tenuto al Tribunale di Pesaro, in camicia nera e al giudice, che ,gli chiedeva, se fosse esatta l'Imputazione fattagli, rispondeva: "SI, è vero, posso aver sbagliato, ma ormai mi onoro di portare anche io questa camicia nera e con ciò credo di aver cancellato ogni errore del mio passato". -Applaudito dal numerosi fascisti, presenti, venne, colla condizionale, rimesso in libertà. Fu detto In seguito che tutto ciò fosse una completa messa In scena, fatta per colpire i veri anarchici della provincia e tutti coloro che riluttanti, o ben decisi, non volevano saperne di cambiare le proprie opinioni. Il fatto ipositivo si è che fu deciso in breve, dai fascisti, di dare severe lezioni a tutti coloro che fermi, nel loro principi, costituivano "un pericolo per la sicurezza nazionale" e cosl, di città In città, di paese in paese, tutta la nostra provincia e quelle del resto d'Italia, divennero successivamente, in breve tempo, teatro delle numerose "spedizioni punitive", fatte dal fascisti, ampiamente descritte e documentate, per la provincia di Pesaro, dall'allora capo e segretario fascista, Raffaele Rlccardl, divenuto poi, "per meriti squadristi", Ministro dell'Economia Nazionale per gli scambi e valute. Rimembrando cosi, questo lontano passato, tornandomi In mente la figura di un vero eroe della Resistenza, ho voluto rileggere alcuni scritti di "Pagine Squadriste" (Edito dall'Unione Editoriale Italiana - nel luglio 1939 a Roma) dove, Raffaello Riccardi, ci descrive, col più ributtante cinismo "le gloriose imprese" delle sue squadracce, fra cui primeggiano sempre "l'Asso di Bastoni" di Pesaro e "La Ramazza" di Urbino. Se vi può essere stato, in quell'epoca, fra le varie imprese descritte, un crimine rasclsta che ha destato orirore e raccapriccio ovunque ed ha creato una vittima ed un eroe, coll'autentica aureola del martirio, un nome va ricordato, che merita tutto il rispetto, non solo a parole, ma erigendo uno stelo al caduto: Giuseppe Valenti di Fossombrone (Pesaro), ribelle libertario, gloriosamente caduto, coll'aureola del martirio. Il nome di questo ribelle, amante e difensore della libertà, nella autentica storia dell'antifascismo, dovrebbe figurare scritto con lettere d'oro o a caratteri di fiamma. Fin dal lonano 1934, già esule e rifugiato politico in Svizzera, io ebbi a ricordare il luttuoso e criminale avvenimento, scrivendo uno del miei primi articoli per la stampa an tiMscista. Oggi, a distanza di tanti anni, credo ancora doveroso ricordarlo con nuove precisazioni. Si era verso la fine dell'estate 1922, i fascisti locali di Fossombrone, in provincia di Pesaro, si erano ripromessi di dare una severa lezione al ribelle Giuseppe Valenti, elemento refrattario, che, colle sue parole, animate da una fede non comune, e col suo atteggiamento risoluto aveva più volte messo in !scacco i fascisti, che allora, In esigua minoranza, non avevano trovato Il coraggio di affrontarlo. La sera del 2 ottobre 1922, perciò, alcuni studenti e fascisti, ritrovatisi in numero fra loro, avevano deciso, guidati dal tenente d'artiglieria (in licenza) Antonio Fiorelli di Fossombrone e dall'allievo pilota, Furio Fabi di Pievebovigliana (Macerata), di andare a scovare a casa il Valenti, per dargli finalmente "la lezione" che da tempo ritenevano meritasse. Giunto il gruppo fascista, composto di 6 armati, sotto le finestre del Valenti, uno di essi, mentre gli altri stavano nascosti, lo chiamò ripetutamente per nome, Invitandolo a scendere, perchè doveva parlargli. 6 CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1965

Il Valenti, che da tempo si aspettava una tal visita, intuendo il tranello, rispose chiedendo chi era che lo cercasse e cosa si voleva da lui. I fascisti, visto fallire Il tranello tesogli, impazientiti, risposero nuovamente invitandolo a scendere, con modi bruschi e autoritari: "Siamo i fascisti, scendi o veniamo a prenderti!" Al che fece seguito la risposta del Valenti: "Non !ho nulla da dividere con voi, lasciatemi in pace!" Allora il gruppetto fascista, ben deciso (in sei contro uno) a dargli la lezione stabilita, armato di pistole, cominciò ad inoltrarsi nell'andito buio e a salire le scale della casa del Valenti. Questi, sentendoli salire, mentre prima aveva avuto modo, dalla finestra, di notare anche i nervi ed i bastoni che agitavano, armatosi di un moschetto, con pallottole esplosive, intimò loro di retrocedere, minacciandoli altrimenti di far fuoco. I fascisti, forse convinti d'impaurirlo e deciderlo ·alla resa, cominciarono a sparare verso di lui, ma non sapevano di aver sbagliato soggetto, perchè il Valenti, ribelle libertario per natura, per nulla intimorito e ben deciso anzi a vender cara la propria pelle, gridando indietro ... cominciò a rispondere ai colpi, tanto che in breve, due dei 6 fascisti, erano caduti a terra, colpiti a morte, mentre tutti gli altri erano già fuggiti, a gambe levate, abbandonando sul posto i compagni caduti. Ed ora ecco, come In "Pagine Squadriste" Raffaello Riccardi, capo della squadra "Asso di Bastoni" di 'Pesaro, cinicamente descrive le criminali rappresaglie, da lui organizzate, ai danni di un'intera popolazione, inerme e priva di ogni colpa: "Preparai la vendetta. Con u,ia macchina velocissima mi gettai su Ancona, Senigallia, Pesaro. Campane a stormo per lo squadrismo dell'Alta Marca! Rientrai a Fossombrone, precedendo i camions car-ichi di fascisti armati fino ai denti. Fra i primi arrivati vidi i componenti del!"' Asso di Bastoni" di Pesaro e della "Ramazza" di Urbino, poi tutti gli altri. In poche ore alcune centitiaia d'uomini avevano letteralmente occupato le piazze e le strade della cittadina. Bisognava mettere un po' d'ordine". Ed ecco quale genere di ordine cominciò ad instaurare!: "Chiamati a rapporto i capi squadra iniziammo l'az·ione punitiva. Non a caso s'intende. n libro nero, gli indirizzi ed i fascisti del posto ci fecero da sicura guida. Le serrature saltavano a colpi di moschetto e il fiwco purificatore s'incaricava di incenerire le abitazioni dei caporioni e dei più accesi sowersivi, regolarmente fuggiti per i campi. Anche l'assassino materiale di Fabi e Fiorelli s'era dato alla fuga portando seco l'arma. A notte alta m'incamminai verso la cittadella. Appena raggiunto uno dei suoi punti più alti, mi voltai verso Fossombrone, ammantata da una l·uce rossastra che più di cento torce accese sprigionavano. Anche la cittadella bruciava, dall'altra parte del colle. Fossombrone ebbe le sua tragica notte di gala. Festoni di fuoco s'intersecavano. La grande fiaccolata durò tutta la notte. Ali'alba, un'alba triste, fredda, piovigginosa, il fu,no dei cento falò stagnava per le vie". E prosegue oltre: "Cominciò la caccia. Squadre di fascisti, travestiti da contadini, presero i campi. Scrissi a macchina un breve manifestino, minacciando le più violente rappresaglie a quei coloni, che, sia pure per paura, aves- . sero dato asilo all'assassino. Uno di questi individuato, s'ebbe i pagliai in fiamme ed il bestiame abbattuto. Non si poteva e non si doveva fare diversamente''. La storia relativa alla cattura e alla fine fatta fare al Valenti, viene dal Riccardl completamente taciuta e in parte deformata, perchè fu orrenda. In base ai primi verbali medici, di cui ebbi sentore, fatta poi distruggere e rifare, colle minacce, falsandoli, e in base alle varie testimonianze raccolte da me, all'epoca del fatto, anche dagli stessi fascisti, oltre quanto era risultato dalle prime inchieste fatte dai carabinieri, sia in Fossombrone, che di Pesaro, 11tutto cosi può riassumersi. I fascisti, dopo lunghi giorni di vane e affannose ricerche per le campagne, colline e monti circostanti, riuscendo a terrorizzare chiunque, col bruciargli pagliai e fienili, vennero finalmente a scoprire il nascondiglio del Valenti, situato In un fienile di un casolare sperduto. Circondatane cautamente la casa, fin dalle prime ore dell'alba, attesero ch'egli, ignaro dell'agguato, uscisse allo scoperto, disarmato, per andare a lavarsi in prossimità del pozzo. Allora, e non prima, sbucando all'improvviso, da varie parti, colle armi puntate, riuscirono a catturarlo, senza correre alcun rischio. CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1965 7

Legatolo mani e piedi, con un'altra fune, fu assicurato, col dorso, sopra un parafango di uno del camions fascisti, che parti, a tutta velocità, alla volta di Fossombrone, Durante questo tragitto, di una quindicina di chilometri, per portarlo alla sede del Fascio di questa cittadina, allentatesi le corde, In seguito agli scossoni del camions, il corpo del Valenti, già pesto per le percosse ricevute, è scivolato in terra, rimanendo impigliato nei legami ed è stato trascinato dal camions per diverse centinaia di metri, divertendosi i fascisti, a.Ila vista delle sue sofferenze. Finalmente giunto a destinazione, fra le grida bestiali dei fascisti esultanti, venne portato al cospetto del capi, più in vista, e di li cominciò il suo vero martirio. Denudatolo, in parte, si cominciò a praticargli, colla punta e colle lame dei pugnali, le più orrende "carezze", provocandogli ferite e mutilazioni ai genitali, alle orrende, agli occhi, fino a crivellarlo poi, men mano che tornavano i vari gruppi, reduci dalle ricerche, con numerosi colpi di pugnale; assetati di vendetta, contro un corpo ormai inerte, ridotto ad un unico ammasso sanguinolento. E' voce pubblica che uno del suol primi e più accaniti torturatori fu il sadico veterinario di Urbino, certo Bernardlnl, detto "il gobbo", per una S'lla evidente deformazione tisica, che punzecchiandolo negli occhi, colla punta del proprio pugnale, gli chiedeva ironicamente: "Ti da gusto? ... o ti fa male? ... " Naturalmente, dopo lo scempio fattone, per paura delle responsabilità penali, si cercò di mascherare la cosa, minacciando medici e carabinieri, afflnchè modificassero i loro rapporti, facendo figurare il cadavere trovato "dietro le mura del cimitero, abbandonato da Ignoti", dopo avergli scaricato alcuni colpi di arma da fuoco ·per poter eventualmente poi sostenere che in ogni caso era stato fucilato "regolarmente". Ma è risaputo che i primi accertamenti, medico-leg,ali, aveV'!lllo riscontrato sul co!'- po, oltre alle mutilazioni già citate, più di settanta ferite di arma da taglio tanto che i fascisti più compromessi, fra cui il Riccardi, scapparono lontano, in Sicilia, con documenti falsi e vi rimasero finchè fu votata alla Camera una provvidenziale amnistia "per tutti i reati commessi con fine nazionale". Questo, in breve, il sunto obiettivo di uno del più atroci crimini commessi dal fascismo, per il quale non pochi fascisti, in buona fede, sch11l.tl, uscirono dal ranghi. Pesaro 26-6-1965 Guglielmo Ricci (Socialista libertario) UN INTERPRETATORE IN PENA Questa è la prima impressione che mi fa l'articolo del compagno David T. Wleck sugli articoli di Dave Dellinger da me ampiamente commentati nel numero precedente. E' d'accordo e non è d'accordo, sa che Delllnger come professo "anarchico" ha presa una cantonata terribile nella sua apologia ed esaltazione di Castro ed il suo infernale regime totalitario e non lo vuol dire per paura di offendere l'amico. Non lo vuol dire chiaramente. E cosi si perde In un groviglio di contraddizioni che si cancellano le une le altre e che è mia Intenzione esporre in questo scritto. Sono ormai sei anni che questo confusionismo ideologico perdura nel nostro movimento che cerca di conciliare dittatura con: libertà, controrivoluzione marxista-leninista con rivoluzione anarchica. Fortunatamente poco a poco questa nebbia mentale si sta dileguando, ma bisogna perseguirla fin che è sparita del tutto. Questo confusionismo che esiste nel nostro movimento non è solamente sulla questione di Cuba; ma qui è solamente la questione di Cuba che è trattata, che è quella che ha causati più disturbi mentali di carattere violento fra molti anarchici In questi ultimi anni. Ed entriamo subito ad esaminare l'articolo di David T. Wieck: Ouba: Un Tentativo di lnterpretazi<me. "Dagli articoli di Dave Dellinger sono riuscito a formarmi una idea coerente e plausibile della Rivoluzione Cubana". Se il compagno David Wieck ha atteso cinque anni per la relazione di Delllnger prima di farsi un'idea coerente e plausibile della "Rivoluzione Cubana", ciò dimostrerebbe che possiede un cervello pigro poco Inquisitivo ed ansioso di scoprire la verità. Vi sono fonti numerose e molto più attendibili di quella di Dellinger per 8 CONTROCORRENTE - Boston, Autum,n 1965

formarsi un'idea coerente e plausibile della situazione cubana e sono disponibili da tempo. Si vede che il compagno Wieck si è preoccupato poco di cercarle. Ma se il nostro compagno è Interessato a conoscere la verità su Cuba, invece delle fantasie di Dellinger, io sarei più che felice di fornlrgllele. Le documetazionl (non I pettegolezzi di De!llnger) In questi articoli gllene da alcune. "Prendo quindi le sue relazioni come dati di fatto", prosegue Wieck. Basati su che cosa? Sulla semplice amicizia e fiducia che ha su Delllnger? Non basati, non tenendo conto della situazione poliziesca nella quale l'amico operava? Ignorando l'assoluto controllo che la polizia mantiene sull'azione e la parola di ogni Individuo che questa ed i suol ruffiani mantengono e col quall Dellinger è venuto In contatto? Non basato sul terrore generale della popolazione che lo circondava, del qual terrore Delllnger, protetto dal dittatore e da tutti I suoi arnesi era nell'impossibilità di rendersi conto, forse anche perchè non voleva rendersene conto per non distruggere le proprie illusioni? E tutti questi elementi psicologici e fisici Wleck non li prende In considerazione nel formarsi la sua opinione sulla realtà cubana e basa tutto sulla fiducia che ha della veracità ed attendibilità di Dellinger? Caro Wieck, non gll mancherebbe una base solida al castello che ti sei fabbricato sulla "Rivoluzione Cubana" castrista? E continui pure sul medesimo tono superficiale. E su questi "dati di fatto. . . assumendo poi ciò che è noto a tutti, cercherò di stablllre l'identità del carattere della rivoluzione". Ora, amico, val proprio fuori di carreggiata colla ... logica. A tutti quei fatti non son noti, dal momento che non son noti a me ed a milioni d'altri. Secondo, i dati di fatto di Dellinger sono false deduzioni di situazioni superficialmente osservate ed erroneamente Interpretate, dovuto ad una situazione personale ridicola - per un Investigatore serio - nella quale Delllnger si era messo volontariamente, che lo lncapacitava ad osservare obiettivamente e gli negava la possibilità di guadagnare la fiducia delle persone che avvlclnava, che sole avrebbero potuto Informarlo onestamente della tragica realtà delle cose; riducendolo cosi ad essere Influenzato dalle Informazioni Interessate e false del dittatori stessi. E' sulla base di questi . "fatti" poco seri che tu vuoi "stabilire l'identità del carattere della rivoluzione?" Non scherziamo Wieck. "Per molti americani questa Rivoluzione presenta un modello che giustifica una certa politica .•. (ed) lo vogllo tentare di dimostrare li perohè li credo In errore". Qui ml fai proprio piacere udirti dir ciò ed ai miei occhi ti redimi un tantino della tua troppo ben intenzionata faciloneria e credulità In Dellinger. Lui sarà onesto e sincero, come tu con tanta fiducia cl garantisci, ma certo santo non è, ed ancor meno dipendevole annunciatore del:a Buona Rivoluzione. E tiriamo avanti. "Incominciando confesso che ml ci volle del tempo per afferrare quello che vi è di singolare nella Rivoluzione Cubana". Tu sogni, caro Wieck! Lascia che te lo dica uno che ha osservato e partecipato a quasi tutti i movimenti rivoluzionari di questi ultimi cinquant'anni ed ha visto d'appresso tutti i tradimenti alle rivoluzioni da parte delle controrivoluzioni comuniste, incominciando dal sollevamento Spartachlsta, alla rivoluzione russa, a quella ungherese dopo la prima guerra mondiale, a tutti i complotti ed assassinii a tradimento comunisti In Spagna, per finire coll'osservare quella di Cuba nel maggio del 1959. Tutte queste rivoluzioni-controrivoluzioni comuniste sono fatte sullo stesso modello e non hanno nulla di "singolare" per chi ha occhi per vedere sotto la superficie. E perfln tu riusciresti a vedere la doppia faccia delle "rivoluzioni" comuniste, se fosti meno credulone. La tua estrema fiducia ti tradisce facendoti vedere lucciole per lanterne. Primo punto: sfruttamento da parte dei comunisti della generosità della massa per, sul sangue e sul sacrificio di essa arrivare ad afferrare il potere; e poi tradimento delle giuste aspirazioni delle masse per un poco più di libertà e giustizia, che sono invece ridotte al più completo schiavizzamento sotto lo scudiscio e le pallottole dei nuovi tiranni comunisti. Cosicchè non vi è nulla di "singolare" sulla rivoluzione cubana. Non vi è che la tragedia della comune pratica totalitaria comunista, che è quella di promettere prima alle masse libertà e giustizia e poi, dopo che sono In possesso del potere, sottometterle alla più feroce servitù a beneficio dei loro padroni :fasci-comunisti. Svegliati dal tuo sogno, Davld Wleck! La rivoluzione cubana che CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1965 9

ti spaccia Dellinger non è che un'illusione sua! Tu stesso l'hai scoperto nel momento più lucido nel tuo articolo. Per carità non fabbricarti un mondo ideale cubano che oggi non esiste e poi discutere e dibattere su di lui come se fosse reale. Quel mondo ideale del quale tu e Dellinger vi occupate è un mondo sintetico e fraudolento fabbricato dalla propaganda castrista-comunista. No, non vi è nulla di nuovo nè di "singolare" sotto Il sole cubano. Solamente la solita tirannia e sfruttamento delle masse, comune a tutti i regimi comunisti. Neutralita• o menefreghismo? Voglio dire menefreghismo verso la libertà? Potrebbe equivalersi. Udiamo: "Sebbene le mie simpatie fossero entusiasticamente per la resistenza all'oppressione economica e militare americana, ritenevo che Cuba fosse più che altro un episodio ed una vittima della Guerra Fredda, nei confronti della quale sono neutrale... e che le pretese socialiste non fossero altro che una maschera della classica conquista dell'assoluto potere statale ... " Mettiamo le cose a posto. L'intervento militare americano aiuto a rare di Cuba una nazione Indipendente. Ed lo son certo che tutte le oche che oggi strillano tanto per altri interventi americani, probabilmente avrebbero applaudito quello •entusiasticamente". E' ciò che fecero 1 cubani d'allora. Altro aspetto è, che l'intervento economico americano In Cuba ne fece una - o aiutò - delle nazioni più economicamente avanzate dell'America latina ed ·anche del mondo. Fatto riconosciuto da tutti I cubani che non si preoccupano di speculazioni politiche. Questo fatto Innegabile si può provare con numerose statistiche da fonti indipendenti. Gli anarchici, quindi, non ,hanno alcun Interesse a propalare le medesime frottole di politicanti corrotti. Possiamo eaere antlcapltalistl senza usare delle menzogne. Non son certo le basi ideologiche che ci mancano. Qui non è Il caso di entrare di pieno nel problema economico, ma la verità è che se vi fu più rapido progresso economico nelle Americhe latine è dovuto in buona parte al capitali americani che ,gli permise di sviluppare le loro risorse naturali e costruire molte industrie. Ed è la mancanza di capitali dall'estero - capitali che non hanno loro stessi - che gl'lmpedisce di svilupparsi più rapidamente. O che gli anarchici vivono ancora nel Medio Evo da ignorare che nel mondo moderno borghese capitale significa progresso? Lo sfruttamento non ha nulla a che fare per il nostro argomento, perchè si potrebbe ribattere che i capitalisti locali ed i terratenientes locali sono ancora più Ingordi dei capitalisti americani. Lo sanno benissimo gli operai ed i contadini, che preferiscono sempre lavorare per gli americani piuttosto che per i capitalisti nostrani. Le ho ben girate le Americhe per saperlo, direttamente, da operai e contadini stessi. Il novanta per cento delle critiche ai gringos viene dai politicanti ladri, non dai lavoratori, che son quelli che debbono sgobbare e sanno come li trattano entrambi. In quanto poi al fatto che " ... ritenevo che Cuba fosse più che altro un episodio ed una vittima della Guerra Fredda, nei confronti della quale sono neutrale ... " Questo proprio non lo posso ingoiare venendo da un anarchico, il quale ci vuol far sapere che il problema della libertà politica e personale lo lascia Indifferente ... cioè "neutrale". Anche se è poca la libertà che godiamo, purtuttavia io e Davld Wieck possiamo dibattere i nostri opposti punti di vista su Castro o magari anche sul presidente degli S. U., mentre in Cuba questa libertà è negata in assoluto agli anarchici, senza menzionare gli altri oppositori. E diTe che sei neutrale fra dittatura comunista negatrice di ogni libertà individuale ed una democrazia borghese che permette anche al suoi nemici di parlare e scrivere liberamente mi sembra una affermazione troppo madornale da meritare più estesi commenti. Io ho notato sempre che coloro che sono Indifferenti verso la libertà personale sono quelli ohe l'hanno garantita dai costumi e dai codici borghesi. Son quelli che vivono sotto le dittature comuniste od altre, che non parlano cosl alla leggera. Chi non ha fame ed è libero pu{j anche essere Indifferente verso un buon pranzo che manca agli affamati, e anche verso la forca sulla quale saranno Impiccati, se si lagnano. I__ Il Patemalistico Governo di Castre "Al giorno d'oggi noi non siamo abituati ad uno stato in cui gli individui, anzichè le sole Istituzioni, esercita una funzione significativa o financo decisiva... Lo stato cubano Invece, siccome interpreto il resoconto di Dellinger, presenta l'opposto insolito fenomeno del paternalistico e in linea 10 CONTROCORRENTE - Boston, Autumn 1965

generale benevole governo di un gruppo di individui". E' difficile mantenersi calmi al leggere questa coglioneria di Dellinger sul paternalismo e benevole governo di un gruppo di individui, slgnltlcando Castro e gli altri comunisti suoi associati. Dopo la Bibbia questa è la fiaba più grande data in pasto alla credulità umana male Informata. E' pietoso vedere che David Wleck ci crede davvero. SI deve dire piuttosto gruppo di Individui cinici, crudeli e senza cuore verso le sofferenze alle quali sottomettono il povero popolo cubano. E di questi assassini che fucilano tutti I giorni qualche nuova vittima. Che massacrano a mare quelle che vogliono scappare dal loro inferno, fra le quali donne e bambini. Che hanno private diecine di migliaia di famiglie del loro genitori che stanno marcendo e morendo nelle loro galere, Delllnger e con lui, ora, Wieck ne vogliono fare dei santi tutta tenerezza benevola e baternalistlca verso I loro figli: Il martoriato da loro popolo cubano? Simili papà sono soggetti da forca! Che Delllnger e Wieck leggano queste statistiche orrorose! Due uomini intelligenti come loro non hanno il diritto di profferire tante enormità. Fucilati, galere e corridoio della morte Qui stanno scolpite le infamie ed i tradimenti di Castro: 1) Sentenziati e fucilati dopo parodie di processi .......................... 3,876 2) Fucilati senza processo ....... .4,528 3) Combattenti della libertà uccisi in azione ........................ 2,962 4) Scomparsi (e presunti uccisi)... 634 David Wieck, Dave Dellinger, sommate Il totale. Figure precise di prigionieri politici sono Impossibili di ottenere da Castro. Ma vi sono: 56 carceri e prigioni 23 campi di concentramento 9 colonie agricole penali. Sono tutte piene di prigionieri politici che si calcola vadino da 60,000 minimo, fino a 100,000. E si sa pure (per delle fotografie che uno del prigionieri è riuscito a prendere segretamente ed a farle uscire di contrabbando) che la prigione della Isla de Pinos dove vi sono più di 6,000 prigionieri politici, i tunnel sono minati da sei tonnellate di dinamite, le cariche, pienamente visibili nelle fotografie, connettate elettricamente pronte a far volare la prigione con tutti I prigionieri. Un segno di più della "benevolenza" (o malevolenza Delllnger, Wieck ?) del totalitarismo castrista. Ora riflettano un poco i lettori. Vediamo concretamente Il grado di mostruosità della Controrivoluzione di Castro. Dei rapidi calcoli ci faranno visualizzare il barbarismo del suo regime comunista. Del resto una copia di tutti ,gli altri regimi comunisti. La popolazione rimasta in Cuba è inferiore di 7,000,000, quella degli Stati Uniti è di circa 192 milioni, cioè 27 volte di più di quel:a di Cuba. Ora moltiplichiamo per 27 il numero dei fucilati ed imprigionati. Se avessimo negli Stati Uniti un regime come quello di Castro, in uguale proporzione avrebbe fucilati qui più di 300,000 persone diggià e vi sarebbero in carcere e nel campi di concentramento quasi 2,000,000 di prigionieri politici. In Italia i fucilati sarebbero ... solamente 75,000 ed I prigionieri 500,000. Naturalmente cogli anarchici le prime vittime. Tenendo presente questo quadro orroroso, non vi sembra che solamente dei lunatici possono immaginare e cl vogliano spacciare con tanta Incoscienza un regime simile di massacratori e liquidatori come benevole ed amato dal popolo cubano schiavizzato e sacrificato da loro? Ora veniamo al "Corridoio della Morte". Come il "Muro dell'Assassinio" in Berlino, nel Corridoio della Morte è dove si esibì- . scono gli istinti felini e feroci del castrismo. Il Corridoio della Morte è il tratto di mare fra Cuba e la Florida. Su quel tratto di mare uomini, donne e bambini rischiano la vita e periscono quasi tutti i giorni dalla farne, dalle sofferenze e sopratutto dalle pallottole degli sbirri di Castro, per poter fuggire dall'inferno marxista-leninista cubano. Si calcolano a parecchie migliaia le vittime che andarono a fondo o furono uccise da Castro. Fino la fine del 1964 arrivarono In Florida ed altri paesi circonvicini: Barche arrivate .........•..•.. 776 Uomini ...•...........•...... 5,022 Donne •....•.............••.. 1,179 Bambini ...•..........••.... 1,133 Siccome è Impossibile sapere quanti perirono, diamo qui solamente due o tre esempi. Vincenzo Mayans, 38 anni, cubano, parti in una barca con sua moglie e 16 altri fuggiaschi. Tutti morirono e solo lui sopravvisse durante il tragitto. Ora udiamo quello che dice Antonio Garcla, che rluscl a salvarsi co~ parecchi altri CO~OCORRENTJi: - Bo,ton, Autu1m1 1965 11

dopo questo episodio spaventoso. Egli raccontò: Vidi assassinati proprio davanti ai miei occhi 21 cubani che cercavano di fuggire da Cuba, assassinati dai militari di Castro. Noi eravamo nascosti sulla spiaggia dalla quale vo!evamo partire nel nostro tentativo di fuga, quando vedemmo un altro gruppo che aveva le medesima intenzione. Improvvisamente dei miliziani vennero dal didietro della spiaggia ed incominciarono a mitragliare il gruppo nel quale erano inclusi parecchi bambini e tre donne. Nessuno sopravvisse al massacro! Dieci di loro rimasero morti sulla sabbia. Gli altri riuscirono ad entrare nella ,barca che avevano ottenuta e cercarono di allontanarsi sul mare, ma immediatamente furono avvicinati da un motoscafo della Guardia Costiera che pure si mise a mitragliarli e che mise la barca carica di cadaveri In fiamme. Sulla spiaggia noi potevamo fiutare l'odore della carne bruciata. Dopo un po' di tempo arrivò un truck dell'esercito che caricò i dieci cadaveri che erano sulla sabbia, e parti ... Noi eravamo cosi spaventati che quasi non potevamo respirare. Per fortuna nostra non ci videro e due notti dopo riuscimmo a partire senza essere presi. Quello fu li 25 di giugno". Non voglio dare altre descrizioni di scene orrorose come queste, perchè solamente del sadistl castristi-marxisti-leninisti le potrebbero gioire. Son convinto che non solo del gusto di Dave Dellinger e di Davld Wieck, come di certo non sono del gusto dei lettori di "Controcorrente". Queste bastano per ora per descrivere Il barbarismo del fascismo castrista-comunista cubano. E dopo questo non sembrerebbe ridicolo caro Wieck, quello che continui a dire: "Il governo è chiaramente dittatoriale nel senso che il potere legislativo è nelle mani dell'esecutivo dominante; ma la dittatura è po1xilare nel duplice senso che è benevolmente-intesa e bene-ricevuta•. Tu te la caverai col lettore da questo ridicolo. Io non ho cuore per salvarti dopo la lettura che precede. Io rimango solamente a pensare come può essere "popolare" se è "dittatoriale"? Forse allo stile della popolarità di Hitler, Mussolini e Stalin? Tu me lo farai sapere. Se vuoi ti posso fornire un migliaio di nomi dei fucilati da Castro, nel caso ohe li necessiti per provare la sua "popolarità". Popolarità di questo genere, credilo, ml da la nausea. Non la senti tu? E Dellinger? Forse ha lo stomaco più forte del mio. Il peggio è che continui: "Sebbene i preconcetti teorici (specialmente marxisti) possano rendere difficile vederlo, il rapporto tra Fide! Castro e le masse cubane è secondo me essenzialmente familiare piuttosto che politico. Ed in questo sta, io credo, la chiave dei tratti peculiari della situazione cubana". Hai ragione caro Wieck. Dodici mila fucilati in sei anni in una popolazione di sette milioni d'abitanti è davvero peculiarmente comunista. Ma non più peculiare di quello che faceva Hitler e fanno tutti i regimi totalitari comunisti, castristi o no. Proprio non l'hai notato? Se tu e Dellinger vi comprate degli occhiali veramente anarchici lo noterete subito. Del resto vi sono altri anarchici che non se ne sono accorti, disgraziatamente per l'anarchia. Dellinger si è fabbricata quella relazione familiare fra il dittatore Castro ed il popolo cubano da impressioni interamente superficiali, sotto condizioni totalmente sospettose nel quale il popolo avvicinato da lui non era in grado di manifestarsi onestamente senza rischio della vita. E che tu poi lbasi tutto Il tuo "Tentativo di Interpretazione" su fonti cosi poco serie e sospette, che vuoi che pensi del tuo tentativo di Interpretazione? Francamente a me pare poco serio. Ma lo sarà per te. Ciascuno a suo gusto, come si dice con musica. In quanto poi alla tua supposizione che "la vittoria di Castro avvenne in un vuoto Istituzionale... nè che esisteva una chiara Volontà Popolare" te lo devo proprio dire, David Wieck mio, che è pura fantasia tua. Credimelo, ti sei creati dei fantasmi immaginari e poi come Don Quijote ti metti ad assai tarli. Che vi era "un vuoto istituzionale" è una pura fiaba. Che Castro "guadagnò la vittoria" è un'altra fiaba. Che non vi fosse una "Volontà Popolare" è una terza fiaba. Ti perdi nella nebbia del tuo pensiero, caro compagno Wieck. Vuoto istituzionale non vi fu nèmmeno per un solo minuto, perchè Il governo di Batista fu regalato su di un piatto a Castro senza un momento d'intervallo e senza che Castro sparasse un solo tiro. La vittoria di Castro non fu guadagnata da Castro, ma dal popolo di varie classi che fu quello che veramente combattè e si sacrificò per demolire il potere di Batista, mentre 12 CON'11ROCORRENTE - Boston, Autumn 1965

Castro si prendeva il fresco sul monte. E la Volontà Popolare esisteva e voleva la libertà. Questa volontà popolare regalò il potere che aveva conquistato a Castro, che subito si mise a tradirla fin che la la ridusse ad una schiavitù totale e gli impose una tirannia molto peggiore di quella di Batista. E quando questa Volontà Popolare si accorse del tradimento di Castro si mise a combatterlo. Ma era troppo tardi. Il tradimento era conswnato. Le migliaia di assassin•ati e le diecine di migliaia di prigionieri sono lì a testimoniarlo. Il vuoto che non e' vuoto E' più di un quarto di secolo che odo le lamentele di anarchici che rimproverano gli anarchici spagnoli dell'errore fatale di non aver saputo riempire il "vuoto" istltuzion·ale al principio della lotta in Spagna, cosi perdendo la rivoluzione. Il fatto è che il "vuoto" del quale '.l)arlano è pura creazione della loro fantasia. In nessun luogo gli anarchici che si trovavano sulle barricate e nelle trincee scoprirono questo famoso "vuoto", divenuto storico. Il compagno Wieck non è il suo unico scopritore, nè fabbricatore. Se fosse stato laggiù fra il fischio delle pallottole il "vuoto" l'avrebbe cercato invano. E gli avrebbe ben servito, se lo scopriva ... Umore a parte, ve lo dico, che quella del "vuoto" è ·una fiaba da storici da strapazzo. Non risulta che da false interpretazioni di fatti e di situazioni, derivate da un groviglio di incoerenti e false deduzioni di avvenimenti rivoluzionari mal compresi. Guardate nel "vuoto istituzionale" al tempo di rivoluzioni e vi trovate difronte a centomila fucili pronti a spararvi. E questi fucili esistevano pure nella rivoluzione cubana e si ammutolirono per ordine dei loro comandanti, quando fecero .un baratto con Castro e gli consegnarono questi fucili senza sparare un sol colpo. Tutto risultato da inganno da parte all'altra, ma "vuoto" non vi fu. Questi pretesi storici di rivoluzioni ti inventano una teoria rivoluzionaria dal fwno dei loro cervelli, poi ti inventano teorie ramificanti per giustificare la prima invenzione, per poi finire per guarnire questa creatura con ogni sorta d'interpretazioni, dimenticando l'orlginatore dell'invenzione. E poi ti presentano la creatura e ti gridano: Eccovi la rivoluzrone ! E la creatura dipinta da loro sembra un mostricciattolo! Caricatura di vere rivoluzioni. Passa proprio come con quelli che t'inventarono Dio e poi gli appiopparono tutti gli attributi che uscirono dai loro cervelli fantasiosi, fin che finirono per credere che la creatura fu quella che creò il creatore, mentre non era che un mostricciattolo delle loro fantasie. Questo "vuoto" <famoso gli storici da strapazzo te lo scoprono in tutte le rivoluzioni vere o imitazioni di rivoluzioni. E' un modo loro di tar passare i rivoluzionari di azione per degli ignoranti, che non si accorsero di questo "vuoto" e perciò non seppero trarne tutti i vantaggi che gli "storici", se ci fossero stati, avrebbero saputo trarne. Questi storici comprendono tutto, sanno tutto, vedono tutto, spiegano tutto, e mettono tutto a posto come tanti soldatini che assomigliano a pedine sulla scacchiera, che si muovono bravi, bravini secondo i loro piani, fatti a posteriore. Questi storici ti osservano le rivoluzioni col telescopio a 100,000 miglia di lontananza e vedono di più dei partecipanti, che secondo loro hanno visto nulla, e si sono sbagliati su tutto. Ti vanno magari in un paese straniero dove non conoscono la lingua e ti necessitano un interprete ufficiale per farsi comprendere e ti scoprono meraviglie su quel ,paese, che mezzo milione di nativi che vissero sempre in quel paese non videro o videro proprio il contrario. Dellinger è un esempio di questi storici da strapazzo che sa di più di mezzo milione di cubani che dovettero lasciare la loro terra natia. La meravigliosa rivoluzione castrista che egli scoprì è pura invenzione sua derivata dall'imbeccata che ricevette da uomini o organi del dittatore. E David Wieck fa finta di credere ·alla sua esistenza vera. Per far piacere all'amico? Io lo sospetto, perchè dopo di far finta di andare in visibilio per essa nella prima parte del suo articolo "d'interpretazione", nella seconda parte la demolisce. Udite! Rivoluzione che non e' rivoluzione "Fino ad ,ora ... ho trascurato (di menzionare l la violenza poliziesca, la giustizia per mezzo della corte marziale, la coscrizione militare ... ed ho indubbiamente esagerato il g-rado di accettazione ,popolare di Castro ed il socialismo (e come!) ... Sono nauseato fino alla morte di arresti, esecuzioni, missili, soldati, polizra, poliziotti segreti, milizie, assassini, informatori (Hai ragione David Wieck di essere nauseato di q~esta feccia castrista. Io sono nauseato CONTIROCORRENTE - Boston,. Autum,n. 1965

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