Controcorrente - anno XXI - n. 46 - estate 1965

delle finanze. (I direttori generali di questo ministero sono veramente degli assi nella arte fumogena: tengono lungi il volgo profano mischiando fra loro leggi, decreti, circolari, fuori di ogni ordine cronologico e di ogni ordine per materia, e non pubblicando mai indici annuali). Soltanto con il paziente aiuto di un "esperto" sono riuscito a pescarla nella Rivista di legislazione fiscale del 1943 (fase. 2. vag. 106). "Riporto qui di seguito l'elenco degli enti che, il governo fascista, d'accordo con la Santa Sede, esentò dalla "cedolare" nel '42. "SACRE CONGREGAZIONI: Suprema S. Congregazione del S. O ffizio. S. Congregazione Concist01·iale; S. Congregazione per la Chiesa Orientale; S. Congregazione del C011cmo; S. Congregazione dei Religiosi: S. Congregazione di Propaganda Fide con le due Opere dipendenti; Pontificia Opera della Propaganda della Fede; Pontificia Opera di S. Pietro Apostiolo per il Clero Indigeno; Sacra Congregazi011e di Seminari ed Università di Studi; S. Congregazione della Reverenda Fahbrica di S. Pietro. "TRIBUNALE: Penitenzieria Apostolica; Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; Sacra Romana Rota. "UFFICI: Cancelleria Apostolica; Dataria Apostolica; Rev. Camera Apostolica; Segreteria di Stato; Amministrazione dei betti della Santa Sede; Amministrazione speciale della Santa Sede; Istituto per le Opere di religione < in quanto amministra fondi della Santa Sede)". "lo non ho una conoscenza sufficiente dell'organizzazione ecclesiastica per stabilire quale ampiezza avrebbe il campo di esenzione se venisse accordata a tutti questi enti: ma credo che la Santa Sede potrebbe sempre far ad essi intestare le azioni di proprietà di enti ,non compresi nell'elenco; nè sarebbe possibile, JYa5stao un po' di tempo, Impedire al papa di dichiarare che altri enti •gli servono "per provvedere agli affari della Chiesa". Si può essere sicuri che, dopo tale dichiarazione, nessun ministro delle finanze tarderebbe un giomo ad emanare una nuova circolare per modificare l'elenco "nello spirito del Concordato". Cedole atac:c:ate "Va tenuto, d'altronde, presente che le cedole sono quasi sempre presentate allo incasso staccate dal loro titolo. Come potrebbe lo Stato controllare, che esse veramente appartengono ai titoli esentati dalla cedolare? "Per superare questa difficoltà la circolare n. 4800 disponeva: "Nel caso che le cedole venissero presentate al pagamento staccate dal titolo, cosi da n01, potersi constatare la loro appartenenza a titoli intestati alla S. Sede o ad uno degli Ent-i compresi nella denominazione di "S. Sede", gli organi incarieati del pagamento potranno (sic!l astenersi dal fare la ritenuta della imposta oedo!are su presentazione di un ele,ico delle cedole con Z'indica.zione de! titolo al quale appartengono e con aggiunta la dichiarazione, da rilasciarsi da parte della competente Autorità Vaticana, dalla quale risulti che i titoli cui le cedole si riferiscono sono ài proprietà della S. Sede e beneficiano, quindi, dell'esenzione del tributo". "Anche questa piena fiducia negli uffici della Santa Sede - per cui la pul:iblica amministrazione italiana si rimetteva alle dichiarazioni della "competente auutorità Vaticana" rinunziando a qualsiasi forma di controllo - corrispondeva allo "spirito del Concordato" come era inteso alla fine dell'"Era Fascista": ma dovremmo intenderlo ancora a quel modo?". Rossi considera poi il "precedente" alla legge del 1942 segnalante ai deputati della Commissione bilancio della Camera alcuni atti parlamentari molto significativi. Egli sostiene infine che la esenzione della cedQlare va vista nel quadro gen.erale dei privi!egi fiscali concessi alla Santa Sede oon la Conciliazione e dopo la Conciliazione. Di quei privilegi, indicati negli articoli 15, 17 e 20 del Trattato del Laterano e negli articoli 29 e 30 del Concordato e "che hanno radicalmente modificato tutoo li regime tributarlo preesistente nel nostro Baese" Ernesto Rossi fa una rassegna molto ampia. Con ciò nM si ,può pensare - egli avverte - di "aver fatto un elenco completo dei privilegi fiscali concessi alla Chiesa". Rossi cita un articolo molto informato apparso il 16 ottobre 1952 sul settimanale Oggi che infastidl l'Osservatore Romano e in cui si affermava che "li tesoro del Vaticano è il secondo del mondo: la sola riserva aurea vaticana, di 7 mila miliardi di lire, vale il triplo di quella inglese". L'articolo dava molte notizie soprattutto sull'Istituto delle opere di Religione, "vera banca del Vaticano nel Vaticano". 8 CONTROCORRENTE - Boston, Summer 1965

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