Controcorrente - anno XXI - n. 46 - estate 1965

"nella speranza che possano servire a dare maggior consistenza all'opposizione della sinistra socialista, per impedire al PSI di fare, ancova una volta, da pezza da piedi alla DC". Il disegno di legge n. 1773 è accompagnato da una brevissima relazione in cui ci si richiama allo "spirito del Concordato e si. propone che la esenzione decorra dalla istituzione stessa della legge istitutiva della imposta cedolare d'acconto (9 dicembre 1962). "Si vorrebbe cosi dare - osserva Rossi - una completa sanatoria anche <per la frode perpetrata negli anni passati, sollevando da ogni responsabilità i ministri Piccioni e Martinelli". Al disegno di legge sono unite quattro note scambiate nell'ottobre del 1963 fra il segretario di Stato del Vaticano e l'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede. "Con la prima nota - precisa Rossi - il segretario di Stato, cardinale Cicognani, "neUo spirito del ,iostro Concordato", e richiamandosi al precedente della legge 2 ottobre 1942, n. 1252, che "nello spirito delle norme concordatarie", aveva concesso analoghe agevolazioni tributarie alla Santa Sede, sommessamente avvertita che "sarebbe stato auspicabile" non far applicare la "cedolare", dalla data della sua istituzione, ai dividendi pagati alla Santa Sede. Nella denominazione "Sa,ita Sede" si sarebbe dovuto comprendere Il Sommo Pontefice e le Sacre Congregazioni, i Tribunali e gli Uffici Centrali, "di cui all'elenco a,i,iesso alla circolare del Mi,iistero delle Finanze, "· 4800, del 31 dicembre 1942, relativa alla legge 2 ottobre 1942, a mezzo dei quali il Sommo Pontefice governa la Chiesa Cattolica e provvede agli affari della medesima". Il Governo e' d'accordo "Nella seconda nota l'ambasciatore Migone comunicava all'Eminenza Reverendissima che "il Governo Italiano era d'accordo". "La terza nota, firmata pure dall'ambasciatore, faceva riferimento alla precedente per proporre che il sop:radetto scambio di note "entrmise ;,. vigore non appe11a fosse· reso esecutivo in Italia, secondo Te norme dell'ordinamento i,iterno". "Nell'ultima nota il segretario di Stato comunlctava che la Santa Sede era d'accordo con la proposta trasmessa dall'ambasciatore nella precedente. Tutt'e quattro le note portano la data dell'll ottobre 1963"1 "lo non riesco a capire - commenta Rossi - come il governo - allora presieduto da un "eminente giuristn" ed alla vigilia di presentare le dimissioni (date il 5 novembre 1963) - abbia potuto autorizzare l'ambasciatore ·a scrivere che era d'accordo nel concedere la esenzione richiesta dalla Santa Sede. Ohe cosa ci sta a fare in Italia il Parlamento se i ministri possono autorizzare, in questo modo, a loro arbitrio, eccezioni all'applicazione delle leggi regolarmente pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale! "Devo anche dire che la terza e la quarta nota mi convincono poco. "Si potrà forse pensare che sono maligno, ma io dubito assai della esattezza della data 11 novembre 1963. Se fossi in Parlamento chiederei che mi venisse consentito di esaminare i relativi protocolli al Ministero degli esteri. In mancanza di siffatta dimostrazioni, io presumo che la terza e la quarta nota siano state scritte mo! lo tempo dopo 1'11 ottobre 1963, e appiccicate oon lo sputo alle note precedenti, quando il governo ha capito che la cosa non sarebbe passata liscia e che c'era pericolo che i ministri democristiani venissero accusati di illegalità e di disprezzo verso il Parlamento. "Va anche rilevato - continua Ernesto Rossi - che, nella relazione ministeriale al disegno di legge n. 1773, no,i viene fornita alcuna informazione sull'ammontare dei dividendi di pertinenza della Sa>ita Sede che verrebbero sottratti al pagame,ito della "cedolare" (notizie che dovrebbe oggi risultare al Ministero delle finanze, dopo la illegale esenzione accordata nel 1963 e nel 1964); nè viene dato l'elenco degli uffici centra li che 'Sndrebbero compresi nella denominazione "Santa Sede", elenco al quale si riferisce la sopra citata nota del card. Cicognani, come "annesso alla circolare del Ministero delle fina,ize, n. 4800, del 31 dicembre 1942". "Perchè il goverll'<l non ha comunicato, sen2'8 tanti rigiri, i nomi di quegli uffici, per mettere in grado i parlamentari di giudicare con maggiore conoscenza di cauusa? Ha contato forse sulla loro scarsa diligenza nell'esaminare i progetti di legge? "Per mio conto, io ho pordute parecchie ore a cercare la circolare n. 4800 nel Bollettino Ufficiale di legislazione fina,iziaria e nelle altre pubblicazioni del Ministero CONTROCORRENTE - Boston, Summer -1965 7

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