dopo aver salutato l'elezione di Johnson alla carica presidenziale come una assicurazione contro le illusioni di chi giunge sulla scena politica con cinquant'anni di ritardo, ci ritroviamo a contendere con una situazione in cui i divergenti interessi dei vari gruppi nazionali, fatalmente destina!i a più o meno aspri conflitti (almeno fino al remoto tempo in cui essi, superando barriere di tradizioni sociali, economiche, politiche e di educazione non saranno armonizzati in una superiore comunit:l universale) non sono manovrati per risolvere pacificamente i contrasti. Al contrario ogni sforzo è fatto per radicalizzare la situazione, per trasformare possibili neutrali in convinti avversari, per porre tepidi alleali davanti alla scelta fra i due campi. Pur tuttavia noi crediamo che l'illusione del 1945 sia oramai in crisi: la scelta può essere soltanto fra l'accettazione di unn nuova politica, che ammetta la necessità di rinnovamenti radicalissimi neJJa struttura politica e sociale di una gran parte delle nazioni, senza per altro escludere la possibilità di amichevoli rapporti fra gruppi organizzati a differenti livelli, o l'estensione degli impegni militari degli Stati Uniti praticamente su tre quarti della superficie terrestre. A parte il pericolo eventuale di un conflitto mondiale, ci si può chiedere dove si potranno trovare abbastanza 11marines". Davide Jona Soros'analolo frodefiscaledelValicano? Sul nuovo numero della rivista L'Astrolabio Ernesto Rossi dedica un ampio studio alla questione della illegale esenzione concessa al Vaticano dall'imposta cedolare sui dividendi delle azioni. Rossi rivede l'intera faccenda dal mancato pagamento dell'imposta dalla sua istituzione ad oggi, del disegno di legge presentato dal governo alla Oamera del 1964 e che dovrà essere discusso e traccia un quadro dei privilegi fiscali concessi al Vaticano con il Concordato ed ampliati dal 1929 fino ad oggi. "Frodi pie" intitola Ernesto Rossi il suo saggio che parte dall'articolo apparso il 14 febbraio sull'Espresso col quale Lino Jannuzzi indicava in quaranta miliardi la evasione fiscale del Vaticano e i retroscena del progetto di legge che dovrebbe dare un nuovo privilegio fiscale alla Santa Sede. Anche la rivista americana Time aveva ripreso l'articolo dell'Espresso aggiungendo che "le migliori congetture dei banchieri sulla ricchezza del Vaticano la portano a 10-15 miliardi di dollari" (6300-9400 miliardi di lire) e che "i titoli di società italiane corrisponderebbero a 1.6 miliardi di dollari (mille miliardi di lire), equivalenti al 15 per cento del valore delle azioni quotate nelle borse italiane". "Per cercare di legalizzare il rifiuto del Vaticano a pagare l'imposta - ha scritto Time - i democristiani al governo hanno presentato il disegno di legge n. 1773, che esenterebbe i dividendi pagati al Vaticano, e l'hanno fatto sdrucciolare in' Parlamento, duvante la crisi presidenziale seguita alle dimissioni del ,presidente Segni; ma prima che il disegno di legge fosse approvato, i socialisti lo hanno letto e lo hanno bloccato. Ciò ha reso furioso il Vaticano". Valori credibili Seguì ull'a nota ai giornali, fornita da ambienti vaticani, in cui si affermava che la cifra di quaranta miliardi rappresenterebbe un importo di ritenuta su 3500 miliardi di lire di valore dei titoli per cui si sarebbe dovuto concludere che il Vaticano possiede il settanta per cento delle azioni quotate in Italia, "il che è assurdo, oltre che falso". Ma sulla Stampa del 12 marzo Arturo Barone ha replicato che "la stima di 40 miliardi (formulata a suo tempo dall'Espresso) riguardava un triennio, e non un solo anno, col che la cifra di 3500 miliardi e la percentuale del 70 per cento andrebbero ridotte ad un terzo, ossia a valori assai meno incredibili". Secondo Barone, la Commissione bilancio della Camera sarà chiamata presto ad esprimere il proprio parere sul disegno di legge n. 1773, e tutto fa ritenere che il varo di tale disegno "non sarà tranquillo, nè cosi pacifico come si sarebbe potuto pensare: la sinistra socialista appare infatti decisamente ostile alla sua approvazione". ''Chi non morrà vedrà" osserva Ernesto Rossi aggiungendo le informazioni che è riuscito a mettere insieme sull'argomento, 6 CONTROCORRENTE - Boston, Su-mmer 1965
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