uccisi Enrica Ansaloni e Giovanni Betti. I restanti furono stipati nel piccolo cimitero cd ivi falciali dalla mitraglia. Totale: 147 vittime, delle quali 50 bambini al di sotto dei 12 anni. La strage di Marzabotto ha questo particolare aspetto orrendo: i bambini morti, o bambini rimasti soli al mondo, i bambini feriti, i bambini usciti illesi dalle cataste 'di cadaveri. A Casaglia si salvarono alcuni innocenti, un bimbo di sei anni uscì dalla catena dei trucidati e due bimbe, ferite. poco dopo riuscirono pure a sgattaiolare. Una delle due - Lidia Pirini - raccolse amorosamente fra le braccia il cadaverino di una terza sorellina. Il bimbo di sei anni comincò· improvvisamente a piangere gridando: "Voglio morire con la mia mamma". La mamma era in mezzo agli altri morti insieme a cinque dei suoi figli. A Caprara, altra frazione di Marzabotto, la popolazione fu radunata nell'osteria ed ivi finita a bombe a mano: 107 morti, di cui 24 bambini. Della sola famiglia di Antonio Tonelli, 15 componenti, dei quali 10 bambini, perirono. .Dalla stanza dove si compiva l'orrendo delitto tentarono la fuga attraverso la finestra due donne: Vittoria Venturi con la madre Costanza. Furono subito ammazzate. A Casa Beguzzi di Casaglia vennero mitragliate 38 persone fra le quali sei bambini, mentre in località di S. Martino ne furono assassinate 18; a S. Giovanni, in un rifugio, ne furono soppresse 47, delle quali 12 bambini e due suore. A S. Martino, nel bivio fra Chiesa e Cimitero, furono radunati e mitragliati 52 innocenti e i loro cadaveri cosparsi di benzina e arsi; 12 di quei cadaveri erano di bimbi. Nelle tre località Cadotto, Prunaro e Steccola furono assassinate 145 persone, fra cui quaranta bambini. Venti persone perirono ,a Villa Ignano; 49 a Carpi in un oratorio: 19 bambini e 24 donne, dilaniati dall'esplosione di bombe a mano seguite da numerose raffiche di mitra. Una maestra, che riusci a salvarsi fingendosi morta, racconta: Emilia Tossani, con la figlioletta e il suocero tentarono di fuggire dall'oratorio di Cerpiano dove erano stati rinchiusi con gli altri. La sentinella li stese al suolo con una raffica. Ma che cosa abbiano futto i soldati di Hitler, in quell'oratorio, prima di lanciare le 30 bombe, non è dato di sapere dalla voce convulsa della donna. Ed è bene non insistere. Oltre alla maestra si salvarono due bambini. Fernando Piretti e Paola Rossi, rispettivamente di 8 e di 6 anni: il primo estrasse l'altra da sotto il cadavere della madre e se la caricò sulle spalle per fuggire. Ma tornarono i tedeschi, e i due bimbi e la donna dovettero di nuovo fingersi morti. I barbari frugarono i cadaveri per impossessarsi di oggetti e danaro. Alla maestra creduta morta fu strappata dalle mani la borsetta. Un'altra frazione: Sperticano. In località Abelle, otto componenti la famiglia Marchi furono trucidati a colpi di mitraglia. Un particolare: alla crea tura di due mesi della giovane Giuseppina Balugani, uccisa, venne tagliata la testa· e il corpicino decapitato venne gettato sul seno della poveretta, che prima di morire era stata fatta segno a violenze. In località Colulla di Sopra dieci sfollali uccisi: una vecchia cieca lasciata morire tra le fiamme nel letto; la giovane Bruna Zebri, in stato di avanzata gravidanza, squartata, e il feto estratto dai miseri visceri, in[ilzato nelle baionette e levato in alto come trofeo fra canti e schiamazzi. A Colulla di Sotto, 16 componenti la famiglia Laffi, fra cui nove bambini dei quali il minore di 24 giorni, fatti uscire di casa: i bimbi gettati vivi nel fienile in fiamme; finiti a raffiche di mitraglia i superstiti. Ad altre 53 persone sfollate nei dintorni, la stessa sorte. In frazione Tagliadazre 19 persone, ovvero quattro intere famiglie, di cui otto bambini, obbligate a trasferirsi in località Roncadelli dove altri infelici erano rinchiusI in un locale. L'intero gruppo fucilato. In località Sperticano due madri con due bambini pugnalate e i loro cadaveri gettati nelle fiamme di un vicino fienile. In località Castellino una madre con i suoi 7 bambini trucidata insieme a una sedicenne dalle stesse S.S. che in località Valego di Sopra distrussero l'intera famiglia di Calisto Migliori composta della moglie, e di 11 bambini. Nel versante di Pioppe di Salvaro, in località Creda, furono trucidate 81 persone. Quindi le chiuse del fiume vennero aperte e i cadaveri, gettati dagli assassini, non furono mai più trovati. Questi non sono che una parte dei fatti accaduti a Marzabotto il 28, 29 e 30 settembre 1944. I morti furono 1930: e questa cifra si riferisce ai soli abitanti di Marzabotto. Ad essa va aggiunta una percentuale del 10 per cento circa di sfollati da Bologna e dalle vicine località. Ln tutto fanno òuemila, di cui circa 200 bambini. Precedentemente. a varie riprese, Marzabotto aveva subito in quasi tutte le località del suo territorio numerose altre stragi, a titolo di rappresaglia per lo spirito partigiano con il quale gli abitanti del piccolo Comune solidarizzavano con la "Stella Rossa". Ed 'anche dopo l'eccidio del settembre la ferocia tedesca non cessò di imprimere il proprio artiglio sulla martoriata plaga. Altri -pacifici contadini, ope- ~ai, preti, maestri elementari, impiegati, In gran parte donne, bambini e vecchi, trovarono la morte per mano dell'invasore. Ho detto il perchè: perchè "tutta Marzabotto era partigiana". Come tale i fascisti l'avevano più e più volte denunziata ai tedeschi. E i tedeschi prima di sbaragliare la "Stella Rossa" e uccidere in combattimento il comandante "Lupo", che a loro aveva inflitto dure e sanguinose perdite, e che addosso a un loro generale catturato aveva trovato i piani della linea Gotica e li aveva inviati al di là delle linee al generale Alexander, vollero distruggere tutta Marzabotto. "L'Incontro", i Aprile 198< Federico Zardi CONTROCORRENTE - Boston, Summer 1965 37
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==