fabbricare da altri, ai quali non ha pagato tutto il valore dell'opera loro, e poi perchè questa casa rappresenta un valore sociale ch'egli non ha potuto produrre da solo: la legge stabilisce i suoi diritti sopra una parte di ciò che appartiene a tutti in generale e a nessuno in particolare. La stessa casa, eretta in Siberia, non avrebbe il valore che essa ha in una grande città, ed il suo valore presente proviene dal lavoro di cinquanta generazioni che hanno costruita la città, che l'hanno abbellita, provveduta di acqua e di gas, di passeggiate, di università, di teatri, di magazzini, di ferrovie e di strade rotabili che vanno in tutte le direzioni. Riconoscendo dunque i diritti di un tale sopra una casa a Parigi, Londra, o Rouen, la legge gli aggiudica, ingiustamente, una parte del prodotto del lavoro di tutto il genere umano. E' appunto perchè quest'appropriazione è una ingiustizia patente (carattere comune, del resto, a tutte le forme di proprietà) ci volle un arsenale di leggi ed un esercito di soldati, poliziotti e giudici per sostenerla contro il buon senso ed il sentimento di giustizia inerente all'umanità. Ebbene, la metà delle nostre leggi i codici di tutti i paesi ~ non hanno altro Documenti scopo che quello di mantenere questa appropriazione, questo monopolio, a profitto di alcuni contro l'intera umanità. I tre quarti degli affari giudicati dai tribunali non sono che litigi tra monopolizzatori: due ladri si contrastano il bottino. E una buona parte delle nostre leggi criminali ha pure lo stesso scopo, perchè esse mirano e mantener l'operato sottoposto al padrone. In quanto a garantire al produttore i prodotti del suo lavoro, non c'è legge che se ne occupi. Ciò è tanto semplice e naturale, è entrato tanto nei costumi e nelle abitazioni dell'umanità che la Legge non v'ha nemmeno pensato. Il brigantaggio aperto, con le armi alla mano, non è compatibile coi nostri costumi. Un lavoratore non contrasta mai a un altro il prodotto delle sue fatiche; se vi ha qualche dissidio, essi lo compongono per mezzo di terzi senza ricorrere ·alla legge, e non v'è che il pro• prietario che esiga da un altro una parte di ciò che egli ha prodotto - la parte del leone. In quanto all'umanità in generale, essa rispetta dappertutto il diritto di ciascuno su ciò che ha prodotto, senza che perciò vi sia bisogno di leggi speciali. (Continua al pmssimo numero) I BIMBI DI MARZABOTTO La strage cominciò all'alba del 28 settembre 1944. Le due divisioni di truppe scelte, appoggiate da squadriglie dell'aviazione e dotate di carri armati, artiglierie e lanciafiamme, mandate dal comando germanico ad attaccare a fondo la Brigata partigiani "Stella Rossa", prima di prendere contatto con gli uomini del "Lupo", assalirono il paese. I repubblichini del luogo e quelli a capo della provincia, da tempo avevano reso edotto il comando tedesco, con dettagliate relazioni, che tutta Marzabotto era partigiana, che i partigiani della "Stella Rossa" erano forti perchè sorretti dalla solidarietà di tutti gli abitanti della zona. E all'alba del 28 settembre, prima d'ingaggiare la decisiva battaglia con i garibaldini due reggimenti della Divisione S.S. "Adolph Hitler" circondarono Marzabotto per un vasto raggio comprendente tutto il territorio del Comune, piazzando cannoni e mitraglie. Quindi dalle frazioni di Panico, di Vado, di Quercia, di Grizzana, di Pioppe e dalla periferia del capoluogo le truppe mossero all'assalto delle abitazioni, delle cascine, delle chiese, delle scuole. Nella chiesa e nel cimitero di Casaglia, una frazione distante di alcuni chilometri dal capoluogo, la popolazione, destata dal rumore dei primi spari, si riversò in preda al panico. Con gli abitanti erano numerosi sfollati dalle località vicine alle strade e della ferrovia. Il parroco, don Ubaldo Marchioni, riusci a placare gli animi: fece inginocchiare la folla e comincio a recitare il rosario. Era una mattina caliginosa. umida di nebbia e di rugiada. Entrarono i tedeschi e stroncarono in gola al sacerdote un'avemaria con una raffica di mitra; quindi ingiunsero a tutti di uscire. Una paralizzata, tale Vittoria Nanni, impossibilitata ad eseguire l'ordine ricevuto con sollecitudine, venne freddata in chiesa. Nel campanile dove si erano rifugiati, furono 36 CONTROCORRENTE - Boston, Summer 1965
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