essere lo scopo della Legge, non vi occupa che un posto impercettibile; poichè nelle società moderne gli attacchi contro le persone, motivate direttamente dall'odio e dalla brutalità, tendono a sparire. Oggi, se si uccide qualcuno è per derubarlo, e raramente per vendetta personale. E se questo genere di criminali e delitti va sempre diminuendo, non è certo merito della legislazione: è allo sviluppo sanitario delle nostre società, alle nostre abitudini sempre più socievoli, e non già alle prescrizioni legislative, che noi dobbiamo quella diminuzione. Si abroghino domani tutte le leggi che riguardano la protezione delle persone, cessi domani ogni azione giudiziaria per crimini contro le persone, ed il numero di attentati fatti per vendetta personale o per brutalità non aumenterà di una sola unità. * * * • Ci si obbietterà, forse, che da cinquanta anni in qua si sono fatte molte leggi liberali. Ma si analizzino queste leggi, e si vedrà che esse non sono che l'abrogazione di leggi che ci erano state legate dalla barbaria dei secoli precedenti. Tutte le leggi liberali, tutto il programma radicale si riassumono in queste parole: abolizione delle leggi divenute incomode per la stessa borghesia, e ritorno alle libertà dei comuni del dodicesimo secolo estese a tutti i cittadini. L'abolizione della pena di morte, il giuri per tutti i "crimini" Oa giuria, e più liberale di oggi, esisteva nel dodicesimo secolo), la magistratura eletta, il diritto di messa in istato d'accusa dei funzionarli, l'abolizione degli eserciti permanenti, la libertà di riunione tutto ciò che si dice essere un'invenzione del liberalismo moderno, non è che un ritorno alle libertà che esistevano prima che la Chiesa ed il re avessero stesa la loro mano sull'umanità. * * * * La difesa dello sfruttamento - diretta mediante le leggi sulla proprietà ed indiretta mediante la conservazione dello Stato - ecco dunque l'essenza e la materia del codici moderni, ecco lo scopo del costoso meccanismo legislativo. E' tempo di non contentarsi più di frasi vuote e di guardare in fondo 'alle cose. La legge che al principio si disse essere una raccolta di costuml utili alla società, non è più che uno strumento per mantenere lo sfruttamento ed il dominio dei ricchi oziosi sulle masse laboriose. La sua m1ss1one civilizzatrice è nulla oggi; essa non ha che una missione mantenere lo sfruttamento. Pwtro Kropotkine Ecco ciò che c'insegna la storia dello sviluppo della legge. E per questo che noi dovremmo rispettarla? - Certamente no. Essa non ha più diritto al nostro rispetto che non l'abbia il Capitale, che è il prodotto del brigantaggio. Ed il primo dovere dei rivoluzionarii sarà di fare un !alò di tutte le leggi esistenti, come lo faranno dei titoli di proprietà. IV. Se si studia la miriade di leggi che reggono l'umanità, si vede facilmente che esse possono essere divise In tre categorie: Protezione della proprietà, protezione del governo, protezione delle persone. E analizzando queste tre categorie, si arriva per ciascuna a questa conclusione: Inutilità e danno della legge. In quanto alla protezione della proprietà i socialisti sanno che cosa pensarne. Le leggi sulla proprietà non sono fatte per garantire all'individuo o alla società il godimento dei prodotti del loro lavoro. Esse sono fatte, al contrario, per derubare al produttore una parte di ciò ch'egli produce, e per assicurare ad alcuni quei prodotti ch'essi han rubato sia ai produttori, sia alla società tutta intiera. Quando la legge stabilisce, per esempio, i diritti del signor tal dei tali sopra una casa, essa stabilisce il suo diritto, non già sopra una capanna ch'egli ha fatta da sè stesso, nè sopra di una casa ch'egli ha costruita col concorso di alcuni amici; - se si trattasse di questo nessuno gli avrebbe contrastato quel diritto. Invece la legge stabilisce i suoi diritti sopra una casa che non è il prodotto del suo lavoro, primo perchè l'ha ~atta CONTROCORRENTE - Boston, Summer 1965 35
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