Controcorrente - anno XXI - n. 46 - estate 1965

genti o direttori dell'Unità, come Lajolo, lngrao, Alicata e vari altri. Questi, che li comandavano ieri, come capi fascisti, domani ti comanderebbero nuovamente come capi della dittatura proletaria, voluta dai comunisti. Cittadino, attenzione! Il Socialismo dei comunisti non <l socialismo, la libertà dei comunisti non <l libertà. Apri gli occhi e fai attenzione! Da vera Resistenza fu quella di tutti co- ·1oro che durante il ventennio fascista, privi di calcoli person·ali, condussero una lotta perseverante, col rischio della propria persona, contro la dittatura nazi-fascista, spinti da puro amore d'indipendenza, di giustizia e di verità, per la conquista della vera Libertà. Non però della libertà intesa da coloro che, stipendiati o agli ordini di un altro partito, ugualmente totalitario, cercavano d'instaurare un'altra dittatura, combattendo il fascismo, unicamente per sostituirsi ad esso. La lotta condotta dai comunisti, affiliati alla 3.a Internazionale, di obbedienza stali• niana, fu una lottJa di comuni avversari, equivalentesi nei metodi e nei fini; condotta APPELLO unicamente per comune rivalità, per sete di dominio e di potere, con spirito prevalente di vendetta, anche se mascherati, per ragioni tattiche, in lotta per la libertà e il bene collettivo. Quindi nulla può esservi di comune fra i veri difensori della Libertà, che caddero eroicamente combattendo per un ideale proprio, rischiando tutte le conseguenze, o subendole, solo perchè spinti da vero amore per la Libertà, con quelli che hanno lottato invece per solo spirito di rivalità, per sola sete di vendetta o per ambizioni di potere. Dobbiamo distinguere: L'amore per la Libertà, per la Verità e per la Giustizia sono ideali nobili e sublimi dell"uomo. La sete di vendetta, di potere e di domiminio sono invece fra le manifestazioni più basse e più venali dell'uomo. La vera Resistenza dunque può identificarsi solo nella vera lotta per la Libertà e non in quella della conquista del potere, come volevano fare i comunisti, creando un'altra dittatura agii ordini di Stalin. GUGLIELMO RICCI ex combattente di Spagna Pesaro 16-5-1965 Eloy Gutierrez Menoyo, militante rivoluzionario è stato catturato dalle milizie comuniste di Castro. Tre compagni che l'accompagnavano: Noel Salas Santos. Domingo Ortega Acosta e Ramon Quesada che l'Avana tratta di "emercenari", sono stati egualmente arrestati. Tutti e quattro rischiano la morte. Eloy ed i suoi compagni erano sbarcati clandestinamente in un'isola per organizzare la resistenza contro la dittatura Castrista. Come di costume la stampa castrista pretende insozzare questi uomini trattandoli da "controrivoluzionari, agenti della CIA, strumenti dello imperialismo, ecc.", fraseologia marxista tanto abitudinaria quanto grottesca. "Bolr,emia", settimanale castrista, pubblica su 5 pagine la "confessione" di Menoyo, che venne anche riprodotta alla Televisione. Menoyo risponde alle domande che gli pone il "compagno>' Bianco del Dipartimento della Sicurezza dello Stato, e nel più puro stile marxista compie la sua autocritica, che con sicurezza è stata precedentemente compilata dalla polizia politica castrista che poscia l'ha fatta "apprendere" allo accusato. Eloy Gutierrez Menoyo è spagnolo. I suoi genitori, di modestissime condizioni, militano nel "partito socialista operaio spagnolo". Suo fratello primogenito venne ucciso dai fascisti sul fronte di Madrid ed il suo secondo fratello cadde combattendo contro la tirannia di Batista. Dopo la disfatta del popolo di Spagna, tutta la sua famiglia emigrò a Cuba. Quando il sergente Batista si proclamò dittatore, Eloy raggiunse li movimento rivoluzionario clandestino. Il 13 Marzo 1957, partecipò con Fide! Castro all'attacco del palazzo e fu uno del primi combattenti nella Sierra Escambray ove lottò fianco a fianco con I rivoluzionari nemici d'ogni dittatura dai nomi: Josè Antonio Echeverria, Fruttuoso Rodriguez, Jean Pedro Garbo, Servia "MachaditO'', Westbrook, Menelao Mora. Uno dei primi atti di Castro fu lo scioglimento dell'autentica armata rivoluzionaria ed imprigionare e fucilare gli anarchici. Eloy tentò di conservare i legami che univano tutti i membri del suo gruppo di combattimento, perchè voleva riportare la guerriglia In Spagna contro Il carnefice Franco. Ma il partito senza l'accordo del quale nulla può farsi, condannò questo progetto. Eloy scelse allora l'esilio ed Iniziò a combattere questa nuova dittatura che asservisce il popolo di Cuba. Il tradimento l'ha consegn·ato a Castro. Gli anarchici cubani, i compagni di "Volttntaà" di Montevideo, lanciano un appello al movimento anarchico mondiale per salvare dalla morte l'uomo libero, il rivoluzionario Eloy Gutlerrez. -da "Le Monde Libertaire", Maggio 1965 CONTROCORRENTE - Boston, Sttmmer 1965 31

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