Controcorrente - anno XXI - n. 46 - estate 1965

"Nel 1907 mi recai al Congresso anarchico di Amsterdam, e mentre ero a Parigi ebbi occasione d'incontrarmi coi sindacalisti più attivi della Confederation Generai Du Travail, fra i quali Pouget Delasalle Monatte, ed altri ancora. Ebbi l'opportunità di vedere il Sindacalismo nella sua azione quotidiana, di studiarlo nelle sue forme più costruttive e stimulanti". Alludo a ciò per indicare che la mia conoscenza del Sindacalismo non viene da Sorel, !Jagardelle o Berth, ma da contatti diretti, e dall'osservazione dell'enorme lavoro espletato dagli operai di Parigi nei quadri della Confederazione. Occorrerebbe un intiero volume per spiegare minutamente ciò che il Sindacalismo sta facendo ,per la classe lavoratrice francese. Nella stampa americana non si legge ohe dei suoi metodi di lotta, di resistenza, di sabotaggio, di conflitti con la classe dirigente; tutti, senza dubbio, eventi di grande importanza. Nondimen'o il valore precipuo del Sindacalismo giace più in fondo; esso sta nei suoi effetti costruttivi ed educativi sulla vita ed il pensiero delle masse". La differenza fondamentale fra il Sindacalismo ed i metodi del vecchio ed antiquato unionismo è questo: Mentre il "trade•unionismo si muove, senz'eccezione, nell'orbita del sistema del salario e del capitalismo, riconoscendo l'inevitabilità di quest'ultimo, il Sindacalismo ripudia e condanna l'ordine economico moderno come ingiusto e criminale e non offre speranza alcuna al lavoratore come risultanza duratura di questo sistema". Certo il Sindacalismo, come le vecchie organizzazioni, lotta per delle conquiste immediate, ma non è sufficientemente idiota da ritenere che il proletariato possa attendersi delle condizioni umane da Inumani ordinamenti economici della società. Cosi esso strappa al nemico tutto ciò che può costringerlo a cedere, ma nell'insieme, però, il Sindacalismo mira e s'adopera con tutte le sue energie ad effettuare l'abolizione completa del sistema del salario. Non solo, ma va oltre, poichè aspira a liberare il lavoro da ogni istituzione che non ha per oggetto il libero sviluppo della produzione per il benessere di tutta l'umanità. In breve, lo scopo ulteriore e finale del Sindacalismo è quello di costruire la nuova società dalle rovine dello stato presente, centralizzato ed autoritario e brutale, sostituendolo con un'organizzazione basata sull'aggruppamento libero dei lavoratori sulla falsariga della libertà economica e sociale. Il Sindacalismo è, in essenza, l'espressione economica dell'anarchismo. Questa circostanza spiega la presenza di tanti anarchici nel movimento sindacalista del mondo intiero. Quasi tutti i sindacalisti son d'accordo con gli anarchici che una società libera può esistere soltanto attraverso l'associazione volontaria e che il suo successo finale dipende dall'evoluzione morale ed intellettuale dei lavoratori che costituiscono il sistema del salario con un ordinamento sociale basato sulla solidarietà ed il benessere di tutti". QUESTO E' IL SINDACALISMO IN TEORIA ED IN PRATICA". Come vedi, caro compagno Rolland, non sono stato io che ho cambiato la semantica, nè il Sindacalismo è venuto meno alle sue promesse, ai suoi postulati. Ma è stato quel leccapiatti di Montana ed il pallone gonfiato del suo padrone i quali, per darsi nuove arie e riacquistare la "verginità" perduta, e per combattere le unioni influenzate da elementi comunisti, ha coniato il nuovo vocabolo, una nuova frase: I SINDACATI LIBERI (povera libertà) e l'han trasferito in Italia, alle corporazioni controllate dai saragatiani per combattere la Confederazione Generale del !Javoro, controllata dai comunisti, ed i gruppi sindacalisti che dopo della caduta del fascismo van ,risorgendo in tutti i centri industriali d'Italia. Se Montana ed il suo padrone passano per sindacalisti io potrei benissimo passare l'esame di professore di lingua cinese, di cui non comprendo una sola parola. Siamo d'accordo, caro compagno Rolland? • • • • All'amico o compagno Lorenzo Gamba posso soltanto dire che la mia colpa, se tale si può chiamare, di aver detto che il compagno Meschi era stato organizzatore dell'U.S.I. lo si deve al fatto che la mia corrispondenza con il defunto compagno era stata attraverso l'unione Sindacale Italiana, e non con la Camem del Lavoro di Carrara. E siccome il Meschi non scrisse mai una sola parola, che io ne sappia, in opposizione all'U. S. I. credevo che egli fosse iscritto alla medesima e, data la di lui attività, che fosse uno dei suoi organizaztori. Se errore ho commesso è un CONTROCORRENTE - Boston, Summer 1965 29

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