Controcorrente - anno XXI - n. 46 - estate 1965

la paradossalità delle cose!> della "impersonalità" del caso. Nello Striuli, Infatti, il cui torto consiste nell'avere negato allo scomparso Togliatti una condotta consequente di libero pensaliore, (opinione comunque non delittuosa!), hanno visto, ,non un singolo bruniano che esprime lealmente dei pareri propri, ma tutti coloro che osano "contraddire", o rendersi complici nel lasciar che si contraddica, la "dottrina ufficiale" del P .e.I., a cui "La Ragione", come abbiamo visto, è infeudata. Il caso Striuli non è un "incidente", ma uno dei tanti segnali di allarme di una situazione disastrosa della "G.B.", che rischia di morire in ispirito. Io do grande importanza all'esercizio del libero pensiero: leale arbitrato critico al di sopra delle sleali contese politiche, e pertanto mi au• guro che questa denuncia serva ad accendere l'interesse dei migliori. Quanto alle insinuazioni dirette a questa coraggiosa palestra, penso che tu, caro Felicani, sia il più autorizzato a rintuzzarle. Sono sicuro che i tuoi amici liberi pensatori, se veramente tali, non avranno di che aversela a male. Errate o esatte le linee "politiche" di Controcorrente, io trovo che nelle colonne di questa si può anche "dis• sentire", e questo è ciò che conta ai fini di un valido confronto con le colonne della "Ragione", nelle quaJi "non si può dissentire", nemmeno a nome della libertà di pensiero! In ogni caso, la mia divisa è "amicus Flato sed magis amica veritas" ! Saluti fraterni. Palermo, 2 Giugno 1965 C. R. Viola Risposta a Reginald Rose per la mancata Rapprensentazione del suo dramma Reginald Rose ha inviato alla TV. Italiana la seguente protesta: "Ringrazio innanzi tutto i dirigenti della TV italiana che hanno generosamente pagato in anticipo i miei diritti d'autore e che hanno scelto per il mio teledramma "Sacco e Vanzetti" uno dei migliori registi italiani ed eccellenti attori. Ma uno scrittore non scrive solo per avere i suoi diritti d'autore. Scrive per comunicare al pubblico il suo punto di vista contro le ingiustizie. E' il primo dovere di uno scrittore degno di tal nome. •La società americana ha un senso di colpevolezza per il delitto commesso ai danni dei due italiani Sacco e Vanzetti. Io, come scrittore americano, avevo il dovere di denunciare questo delitto. La rete televisiva NBC ha accettato questa mia accusa senza censurare una parola. Son sorpreso nel leggere in più giornali che la teletrasmissione in Italia del mio teledramma è stata più volte annunciata e più volte "rimandata". "Noi scrittori americani abbiamo l'impressione che in Europa il clima sia molto più adatto alla ricezione di idee audaci ed anticonformiste ed all'accettazione di attacchi contro le ingiustizie. Mi sorprende quindi moltissimo il fatto che non si voglia comunicare al pubblico televisivo italiano il punto di vista di un cittadino americano che condanna gli errori della Società Americana, scrivendo in onore di due martiri italiani. Ne sono sorpreso e non lo capisco, in tutta sincerità. Mi è assolutamente incomprensibile". Egregio sig. Rose, Permetta ad un sempice italiano facente parte del Comitato Italiano per la riabilitazione di Sacco e Vanzetti che ha sede in Cuneo, Via Bassignano 25 bis, amante della Giustizia, della Democrazia e della Verità, di cercare di spiegarle con parole povere il perchè del continuo differimento della TV italiana a rappresentare il suo dramma su Sacco e Vanzetti in Italia. Il ns. paese è troppo legato e dipendente dagli USA per poter compiere un atto di coraggio quale sarebbe la rappresentazione del suo dramma alla TV, senza poi contare che tale atto non sarebbe gradito oltre chè all'America al Vaticano, tutore più che mai dell'Italia. CONTROCORRENTE - Boston, Summer 1965 23

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