servanza della morte di Sacco e Vanzetti e ciò manterra vivi i fatti cd i principii implicati nelle loro relazioni con la libertà negli Stati Uniti". Con questo spirito, nel 1929 Jackson e lo scrivente insieme a Creighton Hill ed altri collaborarono nel dare luce ad una rivista "The Lantern". Jackson e Hill dettero un considerabile aiuto - finanziariamente ed editorialmente - a questa impresa. I primi numeri avevano per sottotitolo: "Luce sul fascismo ed altri oscuri disordini del giorno". Il primo fascicolo appari verso la fine dell'ottobre 1927 nell'anniversario della cosiddetta "Marcia su Roma" che Jackson descrisse: "Quel massacro fisico e morale del popolo d'Italia e del suo retaggio". Quelli erano tempi poco adatti per una nuova pubblicazione del carattere di "The Lantern" e dopo appena due anni cessò la pubblicazione. L'ultimo numero, appropriatamente, venne dedicato a Sacco e Vanzetti. In esso Jackson scrisse di loro come "Ghosts" e cioè spettri che turbavano i sonni dei rei della tragedia. Pubblicammo recensioni sulle "Lettere" ed una serie di brevi commenti sul significato di quel tragico affare. V'erano scritti di Edmund Wilson, Walter Lippman, H. L. Mencken, Dreiser, Sinclair Lewis, Charles Beard, Arthur Schlesinger, Jane Addams, Rockwell Kent, Bertrand Russell, H. G. Wells e Harold Laski. Era stato Jackson il promotore di quanto sopra. Sempre lui. Ancora in questo periodo, Jackson continuava a sborsare di sua tasca per progetti del Comitato. Pagò per fotografie di varie dimostrazioni, .pellicole che vennero trafugate dagli archivi del dipartimento di giustizia in Washington, D. C. da un agente governativo li addetto. Queste fotografie più tardi furono messe insieme per un film documentario del quale Jackson affrontò le spese. E pagò anche per il bassorilievo ai due martiri creato da Gutzon Borglum e per un progetto che non venne mai realizzato e cioè la compra di un edificio, a Temple Street, vicino la State House, per servire come memoriale e museo per preservare tutto il materiale intorno alla tragedia. • • • • Ancora quando lasciò Boston per Washington il suo interessamento per Sacco e Vanzetti non rallentò di corsa. Nel 1936 nell'occasione della celebrazione trecentenaria dell'Università di Harvard fu diffuso un opuscoletto che aspramente criticava la posmone che il presidente emeritus Lowell avc,·a preso contro Sacco e Vanzetti. Era stato pubblicato sotto gli auspici di laureati dall'Università e particolarmente distinti nel campo letterario. Jackson era stato l'ideatore, il promotore, tutto. L'opuscolo aveva per tito:o: "Rinchiusi in questa tomba: Domande ancora senza risposta dal Lowell Committee". Una delle sue tante virtù era quella di saper radunare intorno a sè per le sue battaglie le-.migliori menti del paese. E su questo riguardo egli eccelse quando nel 1947 preparò il manifesto dal titolo: "li processo Sacco e Vanzetti venti anni dopo". Questo rapporto di otto pagine richiese altre quattro pagine per accogliervi quel lungo elenco di nomi dei sottoscrittori. E non è un'esagerazione se dico che questi nomi rappresentavano le menti più elevate d'Ameri~'l fra scrittori, professori, avvocati, pubblicisti, artisti, capi del movimento operaio etc. etc. Anche se quel manifesto fu concepito per una pubblka occasione, purnondimeno ancora oggi si può leggere come un suo personale atto di fede ed un ammirevole sommario di tutta la sua vita a pro della libertà individuale. Mai dimenticando il vero significato deJla lotta per Sacco e Vanzetti, scrisse Jackson: "in quest'anniversario vogliamo ricordare ai cittadini coscienti del mondo di stringersi insieme, mente e cuore, a combattere ogni maligna influenza che cerca di sviare dalla via maestra ciò che è il solo, l'unico principio di questa società onde raggiungere nuovi orizzonti. Questo principio è lo sviluppo al limite delle sue capacità d'ogni cittadino. Soltanto attraverso un pensiero ferreo e un'azione continua che sgorghi da questo principio, l'uomo avrà l'opportunità di fare la sua parte onde evitare un'altra guerra, un'altra tragedia come quella di Sacco e Vanzetti. Soltanto su questo corso noi riusciremo ad incanalare verso nobili ideali la sete del potere che ha pervertito nei secoli le menti degli uomini verso la crudeltà e l'ingiustizia. Soltanto cosi riusciremo a disegnare ed applicare questi piani nella società di domani dove ogni individuo può continuare la sua ricerca della felicità e completare il suo spirito creativo". Lia libertà dell'individuo per completare se stesso: questo fu sempre l'appassionata preoccupazione di Jackson. Aldino Felicani 12 CONTROCORRENTE - Boston, Summer 1965
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