legale per salvare Sacco e Vanzetti dalla sedia c:ettrica. La ~iluazionc era veramente disperata. L'unica risorsa, la sola speranza rimasta era di metterci subito a contatto con quelle personalità d'influenza, sparse negli Stati Uniti che nel passato avevano cooperato con noi. In un sol giorno il costo per telegrammi spediti fu di 860 dollari. In questi messaggi noi chiedevamo loro di venire a Boston per una dimostrazione - "la veglia della morte". Molti furono coloro che risposero al nostro appello. Fra questi un numero di intellettuali come John Dos Passos, Edna St. Vincent Millay, Dorothy Parker, e P.aul Kellogg della rivista "Survey Graphic". Vennero da San Francisco, Chicago, Detroit, New York, etc. Iniziarono dimostrazioni dinanzi al Palazzo Statale sfidando gli ordini della •polizia. Molti vennero arrestati. Purnondlmeno venne la tragica fine. In quell'indimenticabile giorno, Jackson, Mary Donovan e lo scrivente rimanemmo negli uffici del comitato insieme a Dorothy Parker, la professoressa Jeannette Marks, Rosa Sacco e Fellx Frankfurter. Jackson rimase inchiodato al telefono per dare e ricevere messaggi. E fu lui, ancora Jackson, che scrisse quella semplice ed eloquente orazione funebre che Mary Donovan ·pronunciò quando i due corpi venivano cremati al cimitero di Forest Hills. "Dal vostro trionfo - scrisse Jackson - noi slamo rimasti accesi da una fiamma e bruciamo d'un fuoco eterno. I vostri lunghi anni di tortura e le vostre ultime ore di suprema agonia sono i vivi vessilli sotto i quali noi, e per generazioni i nostri discendenti, marceranno insieme per realizzare quel mondo migliore basato sulla fratellanza fra gli uomini per la quale voi siete morti. Nel vostro martirio noi continueremo a lottare e vincere". . . . . In questo tempo Jackson aveva ormai cambiato opinione sul comitato Lowell. Nell'orazione funebre aggiunse che l'uccisione di Sacco e Vanzetti fu "un atto sanzionato e anche consacrato da coloro che passano in mezzo a noi come capi esponenti delle forze intellettuali e spirituali. La carnevalesca esultanza con la quale essi dettero aiuto per la vostra morte è la prova finale che questo delitto fu un atto di vendetta di una classe-la classe dominata dalla venerazione dell'oro e dell'autorità - contro due simboli di un'altra classe". Gardner Jackson Dopo l'esecuzione nè il comitato nè il "Bollettino" cessarono di vivere. Nel settembre del 1927 annunciammo un programma di cinque punti il quale includeva tre articoli da pubblicare ed un esteso programma per vendicare i nomi dei due martiri. Quanto sopra fu portato a termine. Jackson non solo partecipò in tutto questo lavoro, ma ne assunse il timone fino a vent'anni dopo la tragedia. Nel 1928 pubblicò in collaborazione con Marion Frankfurter il volume commemorativo delle lettere di Sacco e Vanzetti. La breve e lucida prefazione di quel libro venne dalla penna di Jackson. In questo tempo Il "Bollettino" si pubblicava soltanto una volta l'anno nell'anniversario della doppia esecuzione. Quegli ultimi numeri sotto la direzione di Jackson contengono un tesoro di materiale d'importanza storica insieme a fotografie e documenti che costituiscono una fonte inesauribile d'informazioni. Ancora durante questo periodo di tempo -1928-1931-sotto gli auspici del comitato, comizi commemorativi vennero tenuti" a Boston ed a New York. Fu Jackson che procurò oratori di fama come Robert Morse Lovett, Alexander Meiklejohn, John Cowper Powys, Horace Kallen, Alice Hamllton and Rabbi Stephen Wise. Scrisse allora Jackson: "Queste riunioni commemorative ed Il carattere degli oratori dimostrano che quest'è Il principio d'una permanente osCONTROCORRENTE - Bostcm, Summer 1965 11
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