Quelle che sempre ci rimettono la lana e la pelle sono le pecore. I lupi rimangono lupi, e se pur si graffiano non si azzanneranno mai. Il G. O. P. - The Grand Old Party - ha subito una sonora sconfitta. Goldwater e il suo programma qualora ne avesse avuto uno, imposto e' sostenuto da tutte le correnti della reazione e del razzismo statunitense, che va dalla John Birch Society agli incappucciati del Ku Klux Klan, è stato ripudiato dalla stragrande maggioranza del popolo. Il colpo ricevuto non è mortale ma è tale da far mettere giudizio a questi avventurieri e impostori della politica che periodicamente si affacciano alla ribalta al servizio di gente senza scrupoli, disposti, in nome di ben studiati e preparati programmi reazionari e forcaiuoli, a rinfocolare odi e vendette di ogni specie, ohe potrebbero condurre a serie conseguenze, prima in America e poi nel resto del mondo. Ma è prevalso se non altro il buon senso e il Goldwaterismo con tutti i suoi armeggi, è stato condannato e accantonato, segno evidente che anche questo popolo ha compreso che non è possibile tornare indietro e riportare l'America ai tempi dello schiavismo, delle baronie, del razzismo, della prepotenza dei marines e dello scudiscio. Questa lezione, da sola, anche se clamorosa e molto significativa, non sarà sufficiente a convincere i reazionari di tutte le cotte e partiti, un po' ovunque asserragliati, sempre pronti a ritentare la prova camuffati da riformatori e in nome delia patria tradita, a sobillare gli animi per riconquistare le posizioni degli anni della frusta del pane nero e del dominio incontrastato di pochi. Bisogna purtroppo continuare a tenere gli occhi aperti e le orecchie tese, e non perdere occasione per rintuzzare in qualunque maniera sia ritenuta più efficace, la sorda e velenosa propaganda di questi messeri, che essi fanno contro le conquiste dei lavora tori e della classe proletaria in specie, che difficilmente potranno prn ricondurre prona e sottomessa alle angherie e i soprusi. I trionfatori, e per essi il partito democratico, non sono il toccasana, ed è vano attendersi quello che essi non potranno mal dare. E non siamo noi a lusingarci fino al punto di unirci al coro degli esaltatori che oltre non vedono. Abbiamo sempre detto e affermato che dalla padella alla brace e viceversa è ben difficile trovare differenza. Però sarebbe improprio non ammettere e accettare che fra due mali ve n'è sempre uno minore. Ed il buon senso espresso dalla stragrande maggioranza del popolo degli Stati Uniti il 3 Novembre, che ha decretato la condanna di quel male e messo un argine all'invadenza fascista ne è la prova. Ed è questo che accettiamo di buon grado. Solo quelli che la pensano e ragionano come Leo De Stefano, che sbava veleno fascista dalle colonne del "Progresso" e quelli del "Borghese" che gli fanno eco, e le anime candide e puritane degli anni che furono, potranno dissentire. Il 14 ottobre un altro pa'dreterno moscovita è stato liquidato. Un altro mutamento misterioso si è verificato al vertice del Kremlino. Nikita Krusciov, che tanto ha fatto parlare di sè negli ultimi dieci anni, è stato spodestato inaspettatamente e nella maniera di sempre tanto cara in regimi dittatoriali. La congiura di pochi ha avuto ragione, con l'acquiescenza e l'approvazi'one di rito di alcune diecine di congregati, che fanno in Russia in barba di quasi duecento milioni di abitanti, il buono e cattivo tempo. La notizia del defenestramento di Krusciov, benchè da qualche tempo ventilata in alcuni circoli politici e diplomatici, ha suscitato non poca sorpresa e stupore ovunque, e più che altrove nel campo del comunismo internazionale affiliato e operante nella cerchia del blocco moscovita. Questa altra liquidazione, preparata e decretata dai congiurati di turno, oltre al diletto capo ha trascinato con sè un altro pilone dello stesso edificio, nella persona del genero di Krusciov, Alexei Adzhubei direttore del massimo giornale del partito "lzvestia", e chissà che altri non subiscano la stessa sorte. Tanto è sufficiente a smentire nella maniera più categorica !'•annuncio ufficiale che ha fatto sapere al mondo che Krusciov si era dimesso volontariamente e perchè avanzato negli anni e in cattive rondizioni di salute. Come sempre nessuno ancora sa dirci dove egli si trova fisicamente, ma presto o tardi si conoscerà la verità CONTROCORRENTE - Wtnter 1965 39
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==