somma che avrebbe dovuto versare alle N. U. per gli ultimi due anni di appartenenza. La Russia non intende versare questa somma e cosi la Francia e altre nazioni minori, perchè in disaccordo col finanziamento fatto da questa istituzione alle forze delle N. U. al Congo, a Israele e Cipro. Gli Stati Uniti dal canto loro non intendono più oltre assumersi li gravoso onero di queste spese e fanno appello all'applicazione dell'Art. 18 della Carta di San Francisco, per indurre le nazioni morose a mettersi in regola, o sottoporsi alla perdita del diritto di voto. Sit Mosca e Parigi non molleranno, potrebbe crearsi una seria crisi da mettere in imbarazzo la continuità di questa istituzione, che in certo qual modo, contribuisce, se non altro, a far conoscere e discutere pubblicamente, amari di portata internazionale che interessano un po' tutti, ove ognuno può dire la sua. Tenendo esatto conto e considerazione dello svariato affaccendarsi e moltiplicarsi dei tanti problemi che si affardellano sulla scena politica-economica e sociale del tempo, abituati come siamo a ragionare, a vedere, esaminare e discutere cose e fatti da un punto di vista pratico e reale, e non dal solo buco della serratura del proprio io e della propria ideologia, riteniamo che in un mondo in continua evoluzione e trasformazione, come quello in cui viviamo, l'esistenza e il funzionamento di questa istituzione va sostenuto. Sarebbe errato e irresponsabile starsene appartati, rimanendo solo a osservare, criticare, condannare e maledire dietro le cortine della propria finestra, tutto quello che vogliono e che desiderano fare gli altri, irrigiditi in un pessimismo filosofico, che oggi come oggi di costruttivo lascia il tempo che trova. Tornando a bomba, questa istituzione in pericolo di andare in frantumi che con tutti i suoi non pochi difetti e lacune ha reso possibile di riunire nel suo seno oltre cento rappresentanti provenienti dai più lontani e disparati paesi del globo, con linguaggi, costumi usi idee e condizioni economiche ' ' e sociali diverse, per conoscersi, discutere, esaminare, approvare, disapprovare e anche insultarsi, riteniamo che anche in forma minima, abbia contribuito direttamente o indirettamente a regolare e sistemare più di qualche controversia, che se non ha migliorato certe situazioni, in altre circostanze avrebbero ,potuto creare seri imbarazzi. Perciò riteniamo che qualunque organizzazione, la più difettosa, è preferibile a qualunque sistema o cosa che tale non sia. Non abbiamo mai saputo comprendere, e specie nell'ora che volge, che ha trasformato e continua, volente o nolente, a trasformare esseri e cose e quando l'uomo si accinge a esperimenti, imprese e affermazioni scientifiche che ieri potevano sembrare un sogno, come si possono regolare le relazioni e le funzioni singole e collettive, senza l'esistenza e l'assistenza di una qualsiasi forma di organizzazione dalla quale solamente può dipendere il risultato positivo e affermativo della futura società dei liberi e degli uguali. L'ex presidente degli Stati Uniti, Herbert Clark Hoover è morto il 20 ottobre. Figlio di un ~abbro ferraio rimasto odano all'età di 10 anni, lavorando di notte e studiando di giorno, nel 1915 riusci a laurearsi in ingegneria. Passato a capo di una industria mineraria., ancora giovanissimo divenne milionario. Prima di diventa.re presidente, cosa che avvenne nelle elezioni del 1928, ci raccontano che aveva esplicato diverse mansioni di carattere governativo, fino a ricoprire la carica di segretario del commercio con i presidenti Harding e Coolidge. La stampa, la radio, la televisione e tutto il poli tican tume sia democratico che repubblicano hanno futto a gara per esaltare fino ai sette cieli il suo spirito umanftario, la sua filosofia di governo e le sue qualità culturali e personali. Ben pochi però hanno ricordatq che fu proprio durante il periodo della sua presidenza che va dal 1929 al 1931, che negli Stati Uniti, si verificò il disastroso e catastrofico crollo di Wall Street, con seguente chiusura di numerose banche in tutto il territorio dell'Unione e conseguente terribile depressione che privò per anni diecine di milioni di lavoratori, di tutte le cose più necessarie a.Ila loro esistenza, da indurli alle più mai· immaginate privazioni. Il grande ingegnere, che come ci dicono, tanto fece per salvare dalla fame milioni di europei, non riusci o meglio non seppe muovere un dito per riuscire a sollevare dalla tremenda crisi economica i cittadini della più ricca nazione del mondo della CONTROCORRENTE - Winter 1965 37
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