RicordandCoarloTresca Ho detto ricordando Carlo Tresca? Ed è bene allora che noi rileggiamo più volte la sua PREFAZIONE, su l'impostura e menzogna religiosa. Scrive chiaramente Carlo Tresca, che la religione avvince gli animi dei credenti con l'idea di un mondo eterno di pene, di piaceri, da raggiungersi dopo la morte. Un mondo orribile in cui l'anima, che sopravvive al corpo, andrà a penare, se il credente fu un peccatore durante la sua vitai un mondo di piaceri eterni se il credente visse una vita di castità, di devozione e di ubbidienza ai precetti divini. L'idea di dio, di un dio personale vendicativo e misericordioso insieme: feroce e clemente; burbero e buono trova nel cuore del credente un valido sostegno nell'altra idea dell'anima immortale. Se i credenti potessero convincersi che l'anima, della cui sorte essi tanti si preoccupano, non può essere, come asseriscono i preti, dotata di una propria essenza, del tutto estranea a'.la materia; se i credenti potessero essere, al lume della scienza, convinti che nell'universo fuorchè materia e forza null'altro esiste di reale e che l'idea dell'anima, che ha tante profonde radici nella sua mente è un pregiudizio, null'altro che un pregiudizio, egli cesserebbe di temere la morte e più non si preoccuperebbe dell'immaginario mondo dell'aldilà, più non sentirebbe stringersi il cuore al pens;éro dei tormenti eterni dell'inferno, nè si cullerebbe nella bambinesca speranza di piaceri ultramondani, ricompense alla vita di dolori e di miserie, spesa in questa valle di lagrime. Ed è bene per questo che noi rileggiamo più volte la seguente prefazione. Scrive CARLO TRESCA e dice: noi vogliamo frugare le tenebre nel dogma umiliante e bestiale dell'inferno; noi vo- ·gliamo che più nessuno si spaventi all'idea del diavolo, invenzione degli impostori di tutte le religioni; vog:iamo fare largo alla verità scientifica che è luce, che è libertà! Troppo a lungo l'umanità. ha sofferto a causa del dogma delle pene eterne; troppo a lungo l'umanità ha vissuto sotto l'incubo 'minaccioso e crudele di tormenti eterni; troppo a lungo gli uomini sono stati terrorizzati dalla menzogna religiosa. E' ora di aprire la braccia nella coscienza umana. L'idea di dio è vinta, se vinti sono i dogmi dell'anima immortale, dell'inferno e del diavolo. Se ogni uomo, guidato dalla scienza, saprà che egli è fatto di materia, che egli è una semplice molecola della materia universale, eterna ed indistruttibile, che eg'.i morendo non lascia dietro di sè altro che i ricordi e gli insegnamenti della sua vita vissuta fra gli esseri della, sua specie, più non sentirà il bisogno di tormentarsi all'idea delle vendette divine per atti che egli, molte volte, non può rifiutarsi di commettere, perchè l'ambiente in cui vive fa di lui quello che egli è. Più che l'anima spirituale inesistente si pensi al nostro corpo. Più che al mondo dell'aldilà, carcere dell'anima spirituale, si pensi a questo mondo reale, prigione per molti uomini che vorrebbero essere liberi e sono carichi di catene. Quà la spiga, quà il solco. Conquistiamo Ja terra, che è madre feconda ,per tutti. Ma per conquistarla bisogna avere la forza di vedere che nel tempio del signore il prete tvoneggia perchè sua arma è la ignoranza, che è madre della paura. Ma ancora per conquistare la terra bisogna volgere gli occhi non più al cielo, ma attorno a noi per scoprire la verità della luce. Luce, ancora luce,. sempre più luce. G. Prioriello Ohlcago, Ili., Novembre 198i 34 CONTROCORRENTE - Winter 1965
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