Controcorrente - anno XXI - n. 44 - inverno 1965

che il cambio tra lira e rublo varia da L. 190 a 700. Probabilmente, L. 190 o S.30 sarebbe più vicino alla realtà. C'è però chi mi ha detto che in Russia, la seconda cifra è quella generalmente richiesta. Un appartamentino di tre camerette costa da 10 a 12 dollari al mese, e per l'elettricità, gas e riscaldamento, ne vanno da 4 a 60. Pur prendendo la cifra più alta, dopo pagato pigione e utilità, rimangc,no approssimativamente 45 dollari per tutte le altre spese inerenti al sostentamento deJla vita. E non è certo tanto da sollazzarsi. Usi il lettore la sua immaginazione, e allora potrà anche spiegarsi con noi il perchè in luoghi pubblici, durante li giorno e la sera al caffè, nei ristoranti o in altri ritrovi ove si balla, si notano coppie che sorbiscono da una sola bottiglietta di bibita di basso prezzo. Un pensionato, ex impiegato o operaio, riceve 55 rubli al mese per lui e sua moglie. Quali e quante lussurie può una coppia permettersi? I prezzi, tutti i prezzi notati per le merci esposte ln vetrina, sono alti per una economia tanto depressa. Qui non è in discussione la qualità del prodotti che ln generale è scadente. * * * • Ho accennato agli irragionevoli costi che un cittadino degli S. U. il quale vuol recarsi nella mecca bolscevica, - senza esser parte di un gruppo organizzato, ammaestrato e guidato, deve pagare anticipatamente per alloggio e vitto: - S32 al giorno per due persone. In larghe comitive, li prezzo è ridotto a $8.00 per una persona. Dalla somma prima citata, al giungere a destinazione, poco più di un terzo viene consegnato ai visitatori in forma di buoni corrispondenti al valore di $13.00; buoni negoziabili soltanto nei ristoranti designati, per niente altro che il cibo. $19.00 sono per il pagamento della camera e bagno in un Hotel suppostamente di Prima Classe, ma che in ogni altro paese d'Europa sarebbe assegnato non oltre la terza categoria. I buoni sono rimborsabili soltanto se rimansi per una intera giornata di soggiorno non consumato. Prima di partire dal territorio russo, a noi rimanevano buoni per il valore di 6 rubli, o $6.60. Nel ristorante acquistammo quattro aranci al costo di due doLari e una bottiglia di Vodka per $4.40. Conserverò come trofeo la bottiglia del volume liquido di meno di mezzo litro. Mi fu detto che il permesso di pagare il liquore con i rimanenti buoni, dovevo considerarlo un atto di cortesia. Veramente bra111ie caritatevoli gli osti. La presenza degli aranci in quel g· orno, era dovuta ad una speciale occasione che vale riportare. Il treno che doveva ricondurci a Kishinev partiva alle ore 13.30 del 20 aprile. Levatici di buon'ora per poter gironzolare in altre parti della città, cl siamo per primo diretti al caffè dell'hotel per la colazione. Le porte erano chiuse e pazientemente attendemmo che fossero aperte. Parecchi russi usi a farvi colazione prima di recarsi al lavoro, mostravano impazienza ma nulla dicevano. Già dopo le otto e la porta non veniva aperta. Feci rimostranze a uno del personale dirigente, e questi si affrettò a condurci verso un'altra porta. Altri ci seguirono ma ad entrare fu permesso soltanto a noi e un russo che con grande autorità mostrò le sue credenziali. Nessun cartello avvertiva che quel giorno il locale rimaneva chiuso al pubblico, e nessuno si preoccupò di dirlo a la gente che supinamente attendeva. Ne chiesi la ragione e per risposta ebbi un'alzata di spalle. Per noi tutto questo rappresentava un altro esempio che in regime comunista, l'eguaglianza non è uguale per tutti. Fummo sorpresi a notare che l'interno del caffè aveva subito una intera trasformazione. Meglio ancora lo notammo quando alle 11.30, ora fissatasi per il pranzo, vi rientrammo. li pavimento tutto strigliato. I vetri lavati e nuove tendine con gai colori sostituite alle ,·ecchie. I tavoli apparecchiati con splendenti fiori e su ogni tavolo un grande vassoio pieno di succulenti aranci. Sapemmo subito trattarsi di una messa in scena. Il salone del ristorante era stato addobbato alla stessa maniera. ERANO GIUNTI A ODESSA ALCUNE CENTINAIA Dl TURISTI DALLA CHECO SLOVACHIA! Era necessario abbagliarli. Più tardi qualcuno ci ha detto che la presenza di tanti aranci era dovuta al fatto che i Chechi sono ghiotti per quel frutto mediterraneo. Chi vuol vedere e osservare l'Eden comunista senza abbagli, nella sua vera luce, ad occhio nudo, deve recarvisi da semplice turista, senza far parte di carovane portate in giro al laccio; senza fanfare e ufficialità, e senza servirsi delle guide che fanno vedere soltanto ciò che può far colpo e illudere. * • • * Ho detto altrove che a Kishinev ci furon presi $11.00 per il taxi dalla stazione allo Hotel e viceversa. Il signore, nel darci i buoni per il vitto, aveva omesso di consegnarci il talloncino contenente la descrizione di quanto ci aspettava per il prezzo pagato. Quando a Odessa questo ci fu consegnato, tra le altre cose potemmo leggere che il servizio di taxi dalla stazione e ritorno era compreso nell'insieme. Nonostante, l'agente al Karsnaya chiese il pagamento di altri $11.00 per il servizio di taxi. Gli feci subito notare quanto il contratto da loro stessi preparato specificava, e senza mezzi termini d!ssi che mi rifiutavo di dar loro altro denaro considerando già eccessivo quanto pagato In anticipo per servizi di molto scadenti. Il signore insistette un poco, ma di fronte alla mia determinazione cessò di ripetere la richiesta. (Ho scritto al capo dello Inturist a Mosca chiedendo il rimborso CONTROCORRENTE - Winter 1965 23

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