Controcorrente - anno XXI - n. 44 - inverno 1965

E' bene tenere presente che la rivoluzione marxista .;_ o meglio, la dittatura - (marxista o non), non sollecita nè favorisce In alcun mOdo la rivoluzione proletaria, sibbene la allontana, la rende impossibile, per più motivi, primo, perchè toglie al popolo la necessità, l'inalienabile dovere di provvedere da sè alla propria emancipazione; secondo, perchè, servendosi - di necessità - d'uomini d'armi, di militari di profess'one, questi troveranno per ciò una ragione di più per credersi Indispensabili perchè imperi la giustizia ( ?> tra gli uomini! E non cederanno mai le armi. Anzi vedranno di tenersi sempre pronti a sostituire il capo - o l'elites - qualora questi "tradissero" la rivoluzione, la democrazia, la libertà. "La reazione, o la schiacci o ti schiaccia". "Chi non è con noi è contro di noi". Perchè vogliamo assolutamente che alla intolleranza religiosa segua l'Intolleranza ... libertaria? Chi non vede Il contrassenso? E' o non è l'anarchia l'avvenire radioso a cui l'umanità deve pervenire? Se lo è - e lo è! - è chiaro che "il modo per arrivarci" non è quello di dividerci In "buoni" e in "cattivi", di qua l "rivoluzionari", di là i "reazionari". Sinchè il mondo umano non era che "una valle di lagrime", si comprende perchè dell'assolutismo religioso; ma d'ora Innanzi che esso diventa sempre più bello, non è ammissibile che gli umani debbano continuare a scannarsi per le piccole divergenze di opinione circa "la società migliore". Ma ciò che stupisce sopratutto si è che il compagno M. V. non sa dare una definizione al termine "libertà" e confonde la libertà che propugnano gli anarchici con la libertà che vuole l'assassino, il capitalista, ecc. "Che libertà si può dare al senza pane, ai senza casa ... ? Queste domande, gli anarchici, non •agnostici di problemi sociali", non se le pongono, per la semplice ragione che essi non hanno mal tolto la libertà a nessuno ... perchè debbono darla. I cenciosi, gli affamati, i senza tetto ... non sanno che farsene della libertà campata In aria: essi hanno bisogno di vesti, di pane, di una casa... e la dittatura, la rivoluzione marxista, prima di ogni altra cosa, dà le vesti Il pane la casa alla povera gente? E la dignità umana? La dittatura ... la rivoluzione marxistaleninista, negando, anzitutto, agli umani la dignità di esseri intelligenti e atti a condursi in libertà, rende superfluo Il pane, le vesti, la casa ... Se non si "può saltare a piè pari da questa anti-umana società a quella umana libertaria", la dittatura, la rivoluzione marxista leninista non ci porta verso quest'ultima, ma si verso la prima, slcchè il "salto" resterà sempre impossibile. E' necessario porre ogni cura acciochè non si cada in un clima di angustie e di discordie - che cl toglie ogni possibilità di pensare a noi stessi di coltivare la nostra persona morale e sociale. Washington, per la libertà che cl orrre di pubblicare e di diffondere qualche nostro giornaletto, vale molto di più di Mosca! Anzi, cl rammarica assai Il fatto che "Controcorrente" non possa uscire più spesso e dare maggiore spazio a "Tribuna Libera". CASTAGNA MAURO Ceaole (lfilntova.) A.goato 1964. In tema di monumenti Quanto ha detto Giuseppe Mangano nel No. 43 di "Controcorrente" in rispetto al proposto monumento a Alberto Meschl, ml pare sia stato scritto con poca serenità. Altrimenti, acchè sarebbe servito il dire, - riferendosi a H. R. -, "io non sono della sua congrega" e "chi si nasconde sotto tale pseudonimo ... " Tutto questo non ha nulla a che vedere nè col progettato monumento, nè al voler passar Meschl per un "sindacalista" della più pura acqua. E neppur con questo nulla ha a vedere Il dirsi o non dirsi "compagno". Chi ha ben conosciuto Meschl da vicino e di lui ha conosciuto gli scritti, Il pensiero e l'opera non può mancare di sapere che la sua vita e le sue azioni sono state a tutti i tempi ispirate dal principi anarchici, all"anarchismo. Già per parecchi anni egli aveva partecipato a aspre battaglie nel movimento rivoluzionarlo e operaista nell'America Latina. Quando espulso e deportato dalla Argentina nel 1909, non appena giunto a Genova egli scrisse per "Il Libertario" di La Spezia una serie di articoli con I quali sosteneva la necessità della attiva partecipazione degli anarchici nel movimento operalo; cioè, nelle organizzazioni sindacali. Mangano scrive che nel 1910 Meschl era un organizzatore dell'U.S.I. Se è esatto che Armando Borghi e Alibrando Giovannetti erano allora, intennlttentemente o unitamente segretari dell'USI, assolutamente Inesatto è l'affermare che Meschl sia mal stato un organizzatore di essa. Quasi subito dopo Il suo ritorno dal Sud America Meschl fu chiamato a comporre una vertenza a Carrara e fini col rimanervi e diventare Il segretarlo di quella Camera del Lavoro. Neppure la C.d.L. di Carrara ha mai fatto parte dell'USI. E' vero che tra le due organizzazioni vi sono sempre stati ottimi rapporti e che stretti rapporti di amicizia sono esistiti tra Meschl, Borghi e altri anarchici e non anarchici, (sindacalisti) attivi nel movimento sindacale. Ma neppur questo prova che Meschl, Borghi o altri anarchici organizzatori siano considerati "s'ndacallsti". Essendo stati essenzialmente anarchici, essi hanno agito da anarchici dentro e fuori del CONTROCORRENTE - Winter 1965 19

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==