anche del mondo; e con il Papa tuttia la canea dei governantl italiani ed esteri, nonchè I fascisti, ai quali Togliatti, ministro della giustizia elargl la più ampia e totale amnistia, per cui mai come oggi essi sono padroni In tuttl i gangli vitali dello Stato, cioè, esercito, marina, aviazione, magistratura, polizia, burocrazia, mondo finanziario ed industriale, per non tiacere le pingui pensioni alle cam.icie nere. E non dimentichiamo il disarmo dei partigiani e la resistenza vilipesa, beffata, oltraggiata dalla tracotante provocazione fascista, mentre gli anarchici che non si sono voluti far sgozzare dalle orde fasciste sono ancora negli ergastoli! Questo, per la situazione Italiana. Per la situazione Internazionale, Togliatti fu il complice di tutte le spaventevoli stragi consumate in Russia, in Polonia, in Spagna, in Ungheria dal feroce carnefice Stalin e specialmente complice ed esecutore attivo e diligente nel massacro degli anarchici durante la Rivoluzione Spagnola. E' stato, ripetiamo, un politico astuto, furbo e sornione della •conservazione" In nome d'un'abile socialismo, della presente società borghese, ma effettivo massacratore dl tutti i veri rivoluzionari, degno seguace di Marx, Lenin e Trosky. Gli anarchici, mentre per Togliatti si sfruttano I 'più umani sentlmentl delle folle, non possono e non debbono dimenticare, quanti compagni, caduti assassinati per ordine diretto di Togliatti sono ancora da vendicare. Togliatti è morto! L'Anarchismo e gli anarchici vivono e combattono ancora e sempre! Roma, 22 Agosto 1964 Libero Ribelle "IProblemidell'Universo" diErnesioHaeckel Non ignoro che qualche compagno non ama leggere articoli filosofici, anzi v'è chi lealmente confessa di non sapere, come se l'ignoranza fosse una malattia inguaribile. La verità è che è pigro di apprendere. Basterebbe dedicarsi un'ora, due ore al giorno alla fisiologia, biologia, storia, letteratura, filosofia, politica, che in capo a tre o quattr'anni già potrebbe considerarsi non ignorante. Senza dubbio l'esser colto è qualcosa molto di più, tuttavia quasi sempre sotto la vanagloria della cui tura e specialmente dell'erudizione, sl nasconde Il vuoto, Il dubbio, lo smarrimento, la vera e propria dotta Ignoranza, perciò non è assolutamente necessaria. Dunque contrariamente al desiderio di qualche compagno, Intendo di esporre soltanto - per esser breve - alcune considerazioni critiche sul volume "I problemi dell'Universo" di Ernesto Haeckel (Unione Tip. Editrice Torino 1904) Il quale è già sommerso dall'oblio del tempo, ma le sue Idee e quelle dei suol contemporanei sono restate nella mentalità di molti compagni e desidero perciò dar vita momentianeamente a un pensatore fra i tanti che hanno causato l'epoca attuale. Se involontariamente mi sfugge qualche termine difficile, non è un gran fastidio ricercarne il significato in un dizionario. Chi conosce il Mistica teismo troverà più facile la comprensione del presente articolo. Ernesto Haeckel era un monista materialistia e anch'io quand'ero adolescente credevo che il materialismo se non soddisfa dal punto di vista delle aspirazioni umane, tuttavia mi sembrava che fosse l'unica filosofia, la più agguerrita contro la critica, ma ben presto dovettl ricredermi: il cammino è quanto mal Irto dl dlfftcoltà. Si legga qualche giudizio ln verità eccessivamente severo. Lo stesso Autore riporta nel volume "I problemi dell'Universo" a pag, 535: "Erlch Adickes ritiene che lo non solo, come filosofo, sono uno zero, .." e a pag. 530: "Ci vuole un coraggio sbalorditolo per sostenere, come Paulsen di continuo, che io ripudio affatto la Filosofia, mentre ad essa io do maggior peso che non facciano la più parte degli altri natural'stl: quella che io combatto è la f\alsa Metafisica dominante! Per caratterizzare Il libercolo di Paulsen m.i basta riferire qui, alla lettera, le parole con cui esso si chiude: "lo ho letto questo libro colle fiamme della vergogna in volto: vergogna per lo stato della coltura generale e della coltura filosofica del nostro paese (la Germania!). Che un libro di tal fatta sia stato possibile, che esso abbia potuto essere scritto, stampato, comperato, letto, ammirato e creduto presso un popolo che vanta un Kant, un Goethe, uno Schopenhauer, è doloroso. "E a pag. 537: Federico Loofs. Il suo "Antihaeckel apparso nel 1900, è, più che altro, una crestomazia delle contumelie e delle Ingiurie più svariate. I bei sostantivi "scioccheria", "Ignoranza", ",buaggine'', '<assurdità" etc". A me sembra in vero che l'illustre natu• ralista abbia Il diritto dl essere giudicato con un po' più di rispetto. Comunque in tanta esagerazione vi è qualcosa di giusto. Kaeckel resta un illustre e colto naturalista, e se sl fosse degnato di restare nel proprio campo senza oltrepassarlo per poi balzare in quello filosofico, forse sarebbe ancora ricordato. Ma non fu cosi: si atteggiò a filosofo, ad espOS'itore di un nuovo < ?) sistema religioso da sostituire a quello catto'lco. Io dimostrerò brevemente che non aveva arfatto alcun'attitudine per atteggiarsi a tanto. SI sa bene che quasi sempre lo scetticismo e Il materialismo costituiscono sintomi di disordine mentale e di Inettitudine al ragionamento. Anzitutto nel suo sistema manca l'esatta distinzione del mondo fenomenico (quello nel quale viviamo) dal mondo delle monadi, CONTROCORRENTE - Winter 1965 11
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