Controcorrente - anno XXI - n. 44 - inverno 1965

Marzo '944, dopo un viaggio protrattosi per un mese, attraverso Baku, Teheran, il Cslro, Algeri. Mentre I partili antifascisti democratici insistevano nelle richieste agli alleati di "liquidare" la monarchia e di "accantonare'' Badoglio, egli propose una collaborazione con i Savoia ed il Badoglio. "Primo compito è la cacciata dei nazisti tedeschi dal suolo d'Italia" disse. La sua presa di posizione mutò radicalmente l'atteggiamento del partiti. La monarchia agonizzante, grazie alla manovra comunista, sopravviveva ancora! Si continuò a parlare di •~rasformlsmo comunista" e di "trasformismo togliattlanO'' ! e non si pose in mente che la preminenza della lotta armata contro i nazi-fascisti, era un contributo alla ragione di stato sovietica, come era sempre stato e come sarebbe gempre stato nell'azione dei partiti comunisti. Ma, il com1mista sorridente, non era ancora divenuto il Migliore; forgiava il proprio personaggio in modi imprevedibili. Benedetto Croce fu sorpreso dall'osservazione in uno dei primi 1ncontri, dalle dispute filosofiche e delle dotte citazioni di Togliatti che non disdegnava proclamarsi "conservatore" come Marx, Engels e Stalin. "Tifava" per Coppi e per la squadra di calcio "Juventu". S'inchinava compostamente al re ed al luogotenente sabaudo. Pranzava con l'attore e regista cinematografico Orson Welles. Nelle riunioni di governo ostentava un rigoroso impegno nell'assolvere li proprio compito quale ministro della giustizia. Si rifiutò ostinatamente di graziare l'anarchico Sante Pollastro, mentre graziò Giuseppe Mariani, anche lui anarchico, condannato per l'affare del "Diana" di Milano. Riabilitò In un celebrato discorso il "ministro della malavita", Giovanni Giolitti, elogiandone il riformismo. E ciò era la premessa alla dichiarazione in Parlamento che il P.C.I. avrebbe raccolta "la bandiera che la borghesia ha lasciata cadere". L'inserimento nella politica Italiana fu tentato in molti modi, dal "colloquio" con il fondatore del movimento neo-fascista dell'"Uomo qualunque" di Guglielmo Giannini, al voto per l'inserimento nella Costituzione repubblicana del Patti Lateranensi e del Concordato, il più tremendo dei delitti consumati sul popolo italiano dalla monarchia e dal fascismo. Croce e Nenni votarono contro. Nel '947 Alcide De Gasperl, <che nel parlamento austriaco, applaudi dal suo banco di deputato Francesco Giuseppe, l'imperatore degli impiccati! mentre Cesare Battisti, anche Egli deputato socialista al parlamento austriaco, mori impiccato nel Castello del Buon Consiglio a Trento,) lo eliminava brutalmente, insieme a Nenni, dal suo governo, per tutta gratitudine del servizio resogli! Solo allora Togliatti prese posizione contro la Democrazia Cristiana, che è il partito del Vaticano. Il 14 Luglio 1948 li fascista Antonio Pallante, per ringraziarlo della sua concessa larga amnistia ai fascisti, lo feriva gravemente con 3 colpi di pistola. Togliatti diceva subito al suoi soccorritori: "vi raccomando di tenere i nervi in ordine". Aggiungeva ancora: "siate cauti". Il 26 Marzo del '953, pochi giorni dopo la morte di Stalin, Togliatti ancora asseriva, rispondendo agli auguri per il suo 60.mo compleanno, che una delle 3 fortune della sua vita ere stata quella di "vivere alla scuola della Rivoluzione d'Ottobre, sotto la guida diretta di Stalin". La violenta e sanguinosa repressione dei moti popolari ungheresi, trovò Togliatti solidale con i massacratori. Il resto, tutto recente è noto. Anche nell'attuale disputa cino-sovietica in Togliatti prevalse ancora la ragion di stato sovietica, solo con qualche elemento di novità. Questo, in laconica e disordinata sintesi, quanto ricordo del "tattico" di capacità eccezionali del fu Togliatti, di questo "professionale" della politica, al quale bisogna riconoscere una cultura vasta e solida, umanistica e filosofica, per la quale non si trovava mal impreparato di fronte a qualsiasi problema. , Da oltre una settimana tutta la stampa, la radio, la televisione ci sommergono con una miriade di fotografie di rincalzo, della vita, della malattia, della morte, del funeri di Togliatti. Concludo: La presente criminale società autoritaria, con tutta la geldra dei suoi governanti e dignitari italiani ed esteri, può e deve ben tributare a Togliatti, supremo gerarca della chiesa marxista del Cremlino, le onoranze supreme. Il proletariato, è ancora e sempre il povero branco schiavo, idolatra, servile ed ignorante che serve al decoro figurativo e suggestivo all'apoteosi, per ribadire, quasi fosse una necessità, ineluttabile di vita, li letale, barbarico principio, costume, prassi d'autorità fra gli uomini, che invece, contro tutte le gerarchie, sono nati liberi ed eguali. Per i credenti delle rellgionl, li vertice supremo della divinità è Dio; il vertice dei. .. laici è il leader, il duce, il capo. Gli anarchici ricordano sempre l'ammonimento di Bakounin: "se dio esistesse bisognerebbe distruggerlo!". Abolizione di tutte le autorità! ivi è la salute del genere umano. Redimiamoci dall'abiezione ultra millenaria del comando e dell'obbedienza! Questo, il voto, lo scopo degli anarchici! L'uomo libero ed eguale in una umanità libera ed eguale. Non partecipiamo al "lutto" per Togllatti; voleva governare: fu ed era il nostro nemico! E fu un nemico spietato e codardo degli anarchici e dell'Anarchia! Fu un "conservatore" astuto ed intelligente dell'attuale società basata sulla dominazione e sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, illudendo le collettività in nome d'un socialismo che altro non è che un tetro ed uniforme capitalismo di Stato. Può e deve perciò bene il Papa Paolo VI essere riconoscente a Togliatti che ha ridato tutto li potere politico alla chiesa di Roma, rinnegando cosi tutto il patrimonio ideologico e storico del Risorgimento Italiano e rendendo il Vaticano padrone d'Italia ed 10 CONTROCORRENTE - Winter 1965

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